Traffico illecito di rifiuti elettronici dalla Toscana alla Nigeria

I Carabinieri del NOE di Firenze sequestrano container e denunciano tre persone. Come smaltisco lo smartphone? In Toscana lo sanno ancora in pochi

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
31 dicembre 2018 18:30
Traffico illecito di rifiuti elettronici dalla Toscana alla Nigeria

FIRENZE- Nell’ambito del contrasto al traffico illecito di rifiuti i militari del NOE di Firenze a conclusione di una mirata attività preventiva hanno intercettato e posto sotto sequestro un container pronto per essere illegalmente spedito in Nigeria, all’interno del quale, era stivato un ingente quantitativo di rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche, illecitamente raccolti in Toscana e nel resto del territorio nazionale, per un valore stimato di circa 300 mila euro. Tre le persone identificate e deferite in stato di libertà all’Autorità Giudiziaria: due cittadini italiani, titolari di imprese individuali che, sprovvisti di qualsiasi autorizzazione, reperivano e raccoglievano apparecchiature elettriche ed elettroniche fuori uso e completamente inservibili - principalmente strumentazioni elettromedicali, lavatrici, frigoriferi, stampanti e computer risultati essere materiali dichiarati fuori uso da aziende sanitarie locali italiane -, ed un venditore ambulante di origini nigeriane, ma stabilmente residente in Italia, incaricato di curare, con l’aiuto di connazionali in corso di identificazione, l’illecito smaltimento del “prezioso” carico, estraendo con gravi danni all'ambiente e alla salute umana, metalli preziosi mediante fusione ad alte temperature. Recuperate, in occasione del sequestro, anche le false dichiarazioni degli esportatori, che attestavano il trasporto di semplici masserizie, al fine di eludere i controlli delle autorità doganali.

Lo smaltimento dei rifiuti elettrici ed elettronici è una questione ambientale aperta e di grande importanza, ma ancora la sensibilità dei cittadini toscani sull’argomento è piuttosto scarsa: meno di un quinto dimostra di conoscere effettivamente che cosa si intenda per Rifiuti da Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche e molti sbagliano a smaltire gli apparecchi (soprattutto smartphone), anche se hanno consapevolezza della loro pericolosità (livello 8 in una scala da 1 a 10). E’ quanto emerge dall’indagine condotta dall’Istituto Demopolis per Anci Toscana, nell’ambito del progetto europeo Life WEEE che Anci Toscana porta avanti con Camera di Commercio di Firenze, Regione Toscana, Università degli Studi di Firenze, EcoCerved e Camera di Commercio di Siviglia.

Obiettivo, sensibilizzare cittadini e aziende su smaltimento e valorizzazione dei RAEE. La ricerca ha verificato le modalità di dismissione da parte delle famiglie toscane negli ultimi 5 anni per differenti tipologie di apparecchi. Per l’eliminazione dei grandi elettrodomestici (lavatrici, frigoriferi, tv) l’uso del canale istituzionale, attraverso i Comune e le Isole ecologiche, è il comportamento maggiormente registrato.

Mentre per eliminare telefoni e smartphone, solo 4 intervistati su 10 dichiarano un ricorso ai centri di raccolta; il 29% si tiene in casa gli apparecchi e 15% li elimina con plastica, metalli o nell’indifferenziato. Non è dunque un caso se il 76% dei toscani vorrebbe essere maggiormente informato sulle modalità di smaltimento dei RAEE. La Regione Toscana in questo campo presenta oggi buone performance in termini di raccolta pro capite, con un dato superiore alla media nazionale. Ma esiste un’ampia possibilità di miglioramento, che passa proprio dalla crescita della consapevolezza dei cittadini cui punta il progetto di RAEE.

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