Toscana, Umbria e Marche: una rappresentanza unica a Bruxelles

In occasione della seduta plenaria del Comitato delle Regioni d'Europa

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
16 giugno 2016 00:38
Toscana, Umbria e Marche: una rappresentanza unica a Bruxelles

Ieri le Regioni Toscana, Umbria e Marche hanno unificato le sedi di rappresentanza europea presso gli uffici di Rond Point Schuman a conferma della volontà di diventare una regione unica anche di fronte agli organismi internazionali e firmeranno poi un Protocollo d’intesa per rafforzare la collaborazione e il coordinamento delle politiche di comune interesse nei confronti dell’Unione e dello Stato per l’intera legislatura fino al 2020.

L’idea di una cooperazione rafforzata tra le regioni dell’Italia centrale lanciata dal presidente Enrico Rossi si sta concretizzando, non si chiama ancora macroregione ma intanto le giunte di Toscana, Umbria e Marche hanno approvato un documento in cui si impegnano a collaborare e a coordinarsi su alcune materie.

Infatti Toscana, Umbria e Marche collaboreranno e si coordineranno su sanità, tutela del paesaggio e contrasto ai cambiamenti climatici, ma anche sulla promozione di un'agricoltura non estensiva e di qualità, sullo sviluppo economico, formazione e lavoro, sulla realizzazione delle infrastrutture che possono rendere competitivo un territorio, su cultura e turismo, sulla gestione dei fondi europei e la partecipazione naturalmente a progetti comunitari condivisi.

Ora dall'annuncio si passa ai fatti, con questo primo accordo che prevede un coordinamento politico e gruppi di lavoro tecnici che costituiranno la base di quella macroregione che nelle intenzioni vuole affrontare meglio i problemi comuni, dai trasporti alla sanità.

Un esempio concreto della collaborazione è quello che attiene la realizzazione di una centrale unica degli acquisti, sulle quali le tre regioni stanno definendo un percorso comune, per quanto riguarda la sanità ma anche per servizi di pulizia, lavanderia e ristorazione, guardiania e vigilanza a vantaggio del più vasto universo degli enti pubblici.

Secondo il protocollo le tre giunte si riuniranno in plenaria almeno due volte l’anno, ogni sei mesi, per approvare programmi annuali e indirizzi per la loro messa in pratica e per fare il punto sulla collaborazione raggiunta. Il documento guarda al 2020 e sul tavolo c'è già un canovaccio di attività pronte a partire. Si studiano una o più iniziative per promuovere quel brand condiviso che fa assomigliare tra loro Toscana, Umbria e Marche, cerniera tra l'Adriatico e il Tirreno.

Enrico Rossi ha osservato che “le Regioni dipendono tantissimo dal rapporto con l'Europa visto che gestiscono gran parte dei fondi europei, e che gran parte dei finanziamenti che noi eroghiamo e le politiche di coesione per lo sviluppo passano dai fondi Ue. Quindi confronteremo i bandi già presentati e i progetti che abbiamo in programma da qui al 2020". Secondo Rossi “se cominciamo a mettere insieme le politiche agricole, per lo sviluppo, per l'ambiente, e quelle per la tutela del paesaggio, può nascere davvero una regione dell'Italia centrale che non può avere nulla da temere rispetto alle grandi regioni dell'Europa”.

Si prevede quindi anche la definizione di “modelli unici” sia per le azioni di incentivazione per le imprese, sia per la promozione ed il sostengo dell’occupazione giovanile. C'è anche la ferma volontà di accordare i suoni su comuni progetti 'transfrontalieri" e nei rapporti con l'Europa e la Commissione europea. Infine, c’è anche la comune volontà di definire le modalità per la realizzazione congiunta di una o più centrali uniche per l’attuazione del numero unico europeo di emergenza 112.

Sono queste le "attività congiunte" per la cui realizzazione si impegneranno i tre presidenti delle Regioni Toscana, Umbria e Marche, Enrico Rossi ,Catiuscia Marini e Luca Ceriscioli previste dal "protocollo d'intesa" che ieri hanno sottoscritto a Bruxelles, in occasione della seduta plenaria del Comitato delle Regioni d'Europa di cui i tre presidenti sono membri.

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