Toscana: predatori e ungulati fanno dimagrire gli allevatori

Dal 1 agosto via a catture ibridi. Bellumori e Vanni chiedono la mobilitazione di Comuni e Unioni. Ritorna a fine settembre il censimento del cervo al bramito nel Parco nazionale delle Foreste Casentinesi

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
25 luglio 2015 09:32
Toscana: predatori e ungulati fanno dimagrire gli allevatori

Dal 1 agosto via alle catture di ibridi, applicazione rapida e completa di tutte le misure previste dal protocollo d'intesa del luglio 2014, massima disponibilità e impegno ad azioni verso il Governo e l'Unione Europea, alleandosi anche ad altre regioni, per ampliare il raggio delle misure volte a fronteggiare l'emergenza predatori. Le catture di ibridi previste dal piano concordato nella scorsa legislatura fra la Regione e le associazioni interessate, si terranno dal 1 al 15 agosto in provincia di Arezzo, in via sperimentale.

Seguirà la provincia di Grosseto, dal 20 agosto al 15 settembre, fuori delle aree venatorie per evitare di intercettare i cani da caccia già in allenamento. In seguito, in maniera stabile, le catture si estenderanno a tutte le province interessate fino al 2017. Gli ibridi e i canidi catturati verranno immediatamente sterilizzati e indirizzati ad appositi centri specializzati per la detenzione di animali pericolosi. Sono 4 i centri disponibili: 1 in Toscana, 1 in Emilia Romagna, 1 nel Lazio e 1 nelle Marche.

Dopo il blitz-presidio di due settimane e l’incontro in occasione dell’Expo di Milano gli agricoltori toscani incontrano nuovamente l’assessore all’agricoltura, Marco Remaschi questa volta per delineare, una volta per tutte, le strategie per trovare una soluzione definitiva e duratura al proliferare dei predatori che stanno mettendo in ginocchio gli allevamenti in tutta la regione.

Si è perso ormai il conto degli attacchi e dei danni arrecati agli allevamenti bovini ed ovini a causa di uno squilibrio della presenza dei predatori nelle campagne sempre meno timorosi tanto da spingersi fino nelle città e sempre più numerosi. Un fenomeno, insieme a quello degli ungulati (cinghiali, mufloni, caprioli, corvidi), al centro dell’intensa attività di Coldiretti, decisa ora a far valere gli effetti del protocollo firmato lo scorso anno con la Regione Toscana che prevede anche fianco del monitoraggio, l’intensificazione delle catture e il risarcimento dei danni.

“Incontro molto positivo; – commenta Tulio Marcelli, Presidente Coldiretti Toscana – l’assessore ha accolto le nostre istanze. C’è la volontà e soprattutto la tempestività di affrontare quella che per noi è una vera e propria emergenza al pari di una calamità. La situazione è insostenibile ed intollerabile. Le situazioni più drammatiche nel grossetano e senese ma stiamo parlando di una emergenza diffusa e marcata su tutto il territorio. Non conosco allevatore che, in questi anni, non abbia subito almeno un attacco”.

Per Coldiretti il risarcimento non è la strada giusta daproseguire, ne tanto meno lo è quello della recinzione: “non possiamo vivere in allevamenti – bunker. – spiega Marcelli – il fenomeno della predazione sta avendo effetti sulla produzione di latte, e quindi sulla redditività delle imprese e sulla forza lavoro, ed è un incentivo all’abbandono del territorio. Abbiamo inoltre chiesto alla Regione di notificare la legge sul risarcimento dei danni a Bruxelles per andare in deroga al regime de minimis.

In pratica – spiega ancora – è necessario intervenire per cancellare il tetto dei 15 mila euro come regimede minimis nell’arco dei tre anni. La Regione Toscana ha lo status per esserne il capo fila a livello nazionale”. Secondo la principale organizzazione agricola è da rivedere anche la convenzione d Berna sulla protezione del lupo. L’occasione, per rimetterla in discussione, sarà a Bergamo in occasione dell’incontro trilaterale tra i Ministri all’Agricoltura di Italia, Spagna e Francia: “Coldiretti è pronta, insieme alla Regine Toscana, a fare pressione affinché a quel tavolo si tenga in considerazione di modificarla per arrivare ad equilibrare e contenere la presenza dei lupi nei vari territori”.

Infine, la richiesta di moratoria sui mutui: “alle aziende che hanno subito danni – conclude - sia sospesa la rata dei mutui”.

"Sia per gli ungulati che per i predatori – ha commentato Remaschi – la situazione ha assunto dimensioni insostenibili. Il fenomeno predatori, che era già preoccupante, ha avuto un incremento del 30%, evidentemente sono necessarie misure a tutto campo per difendere un comparto, quello dell'allevamento e dei settori connessi, che è fondamentale per la Toscana, e non solo per il settore agricolo. Adesso partirà il piano delle catture in via sperimentale, vedremo i risultati fra qualche mese, ma con l'aiuto e il sostegno del Consiglio regionale potremo impegnarci in sforzi aggiuntivi rispetto a quanto già concordato e tentare di intraprendere nuove strade.

Con le altre Regioni ne abbiamo già parlato al Ministero e invito le associazioni di categoria a far sentire anche la loro voce, per rappresentare con forza questa situazione sia al Governo nazionale sia alla Commissione Ue. Non saranno percorsi semplici - ha avver tito Remaschi - ma noi siamo disponibili a percorrere ogni strada possibile."

"Da troppo tempo gli allevatori della provincia di Grosseto vivono sulla pelle dei loro animali e delle loro famiglie una situazione insostenibile per i continui attacchi dei predatori. Abbiamo partecipato a Firenze, assieme ad altri sindaci e ai rappresentanti di Unioni dei Comuni e delle associazioni agricole, all'incontro voluto dal nuovo assessore all'agricoltura Marco Remaschi e abbiamo registrato positivamente un approccio più concreto e realistico al problema.

Finalmente si dà attuazione a punti significativi del protocollo sottoscritto un anno fa". Così Luigi Bellumori, sindaco di Capalbio e Pierandrea Vanni, vicesindaco di Sorano entrambi consiglieri regionali dell'Uncem Toscana che aggiungono: "Quello che chiediamo è che ci sia un monitoraggio costante, come del resto l'assessore si è impegnato a fare, e che comunque si pensi già ad ulteriori misure capaci di rispondere in modo efficace agli attacchi di predatori e anche di ungulati che stanno massacrando gli allevamenti e l'agricoltura.

Secondo i dati forniti dalle associazioni di categoria, ciò ha già comportato la chiusura di numerose aziende e sta mettendo in repentaglio la capacità di produrre reddito da parte di molte altre imprese agricole - non solo in Maremma - che certo vogliono vivere del proprio lavoro e non già di contributi - peraltro esigui rispetto al danno diretto ed indotto e versati con tempistiche inadeguate ed improbe - e non certo dello scoramento nel vedere dilaniato il proprio patrimonio zootecnico e dell'impoverimento della propria azienda.

D'intesa con il presidente Oreste Giurlani chiederemo al consiglio regionale dell'Uncem previsto per il 30 luglio un forte sostegno alla strategia annunciata dall'assessore Remaschi e una mobilitazione dei Comuni e delle Unioni dei Comunitoscane e nazionali per una risposta politica e operativa all'altezza della gravità del problema.

Sono ufficialmente aperte le iscrizioni per l’ormai tradizionale censimento autunnale del cervo al bramito, in programma quest’anno dal 24 al 26 settembre prossimi nel Parco nazionale delle Foreste Casentinesi, Monte Falterona e Campigna. Come ogni anno centinaia di appassionati, studenti o semplici curiosi provenienti da tutte le regioni d’Italia, oltre ad alcuni ospiti internazionali, si daranno appuntamento nell’area protetta dell’Appennino tosco-romagnolo.

I volontari saranno impegnati nell’arco dell’intero fine settimana in turni serali di ascolto, accompagnati da personale esperto del Parco nazionale e del Corpo Forestale dello Stato. Il programma, presto scaricabile nel dettaglio da sito web e forum del Parco, sarà inoltre integrato da eventi formativi, culturali e socializzanti, così da costituire un’indimenticabile occasione per tutti i partecipanti. Oltre 2000 cervi presenti all’interno del Parco Nazionale dei quali circa 400 maschi in età riproduttiva coinvolti in un antico rituale di lotta e corteggiamento: un’esperienza suggestiva, quella del censimento, per tutti coloro che vogliono vivere l’emozione del contatto diretto con uno dei più sorprendenti eventi della natura, oltre alla consapevolezza di contribuire con un piccolo grande aiuto alla salvaguardia di questo fantastico animale. L’evento, realizzato in collaborazione con le Province di Arezzo, Forlì-Cesena, URCA, Unione dei Comuni Montani del Casentino e Valdarno-Valdisieve, CTA e CFS, ed organizzato da D.R.E.Am.

Italia Soc. Coop., rientra nell’ambito delle politiche di gestione della popolazione previste dagli enti territoriali e di ricerca riuniti nell’ACATER orientale. Il portale web da cui iscriversi, entro e non oltre il 10 settembre, è cervo.parcoforestecasentinesi.it.

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