Toscana energia: esito negativo l’incontro in prefettura sul trasferimento

I sindacati indicono uno sciopero il 4 novembre e iniziative nei confronti dei comuni soci di Firenze, Pisa, Pistoia, Empoli. Draghi (Fratelli d'Italia): "L'amministrazione comunale di fronte ai problemi delle privatizzazioni si nasconde dietro un dito". Dmitrij Palagi e Antonella Bundu (Sinistra Progetto Comune Firenze) e Ciccio Auletta (Diritti in comune Pisa. Una città in comune PRC e Pisa possibile): “Percorso di privatizzazione scellerato”

Redazione Nove da Firenze
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23 ottobre 2020 14:25
Toscana energia: esito negativo l’incontro in prefettura sul trasferimento

Il tentativo di conciliazione presso la Prefettura di Firenze, a cui i sindacati di categoria - nella speranza di trovare una soluzione alla vicenda - avevano aderito pur essendo stato convocato oltre i tempi massimi previsti dalla normativa, ha prodotto un esito negativo.

“Toscana Energia” sostengono Filctem Femca Uiltec “ha comunicato la propria totale indisponibilità a sospendere la procedura di distacco del personale e di esternalizzazione di attività (con il conseguente svuotamento e impoverimento dell’azienda e della propria presenza territoriale) e le difficoltà ad aprire un confronto sui temi posti dai lavoratori e dal sindacato”. “Il rischio concreto che si prospetta” continuano i rappresentanti sindacali delle categorie di Cgil Cisl Uil “è quello di vedere scomparire - quantomeno nelle modalità in cui l’abbiamo conosciuta fino ad oggi - un’azienda importante nella gestione del servizio di distribuzione gas nella nostra regione attraverso la riconfigurazione di Toscana Energia (azienda nata da storiche esperienze maturate sul territorio toscano) come un presidio operativo della controllante Italgas con le prevedibili e pesanti ricadute negative sul territorio in termini occupazionali ed economici”. “Nei giorni scorsi abbiamo inviato a tutti gli Enti locali soci di Toscana Energia, i comuni di Firenze, Pisa, Pistoia, Empoli, … (solo per citare quelli con le partecipazioni dirette e indirette maggiori), e al Presidente della Regione Toscana Giani una lettera in cui si richiedeva la convocazione di incontri in cui ascoltare anche la posizione dei rappresentanti delle lavoratrici e dei lavoratori su quanto sta avvenendo in Toscana Energia e sulle misure di tutela necessarie.” “Per questo” concludono le segreterie regionali di Filctem Femca e Uiltec “effettueremo uno sciopero mercoledì 4 novembre e programmeremo iniziative e presidi al fine di rimuovere quel ‘silenzio assordante’ che fino ad oggi hanno mantenuto le amministrazioni socie e la politica locale e regionale su un argomento così rilevante per lo sviluppo del nostro territorio.

"Fratelli d'Italia sostiene lo sciopero dei lavoratori di Toscana Energia indetto dalle organizzazioni sindacali il prossimo 4 novembre". Lo dichiara il capogruppo del partito di Giorgia Meloni a Palazzo Vecchio Alessandro Draghi. “Il settore dell'energia dovrebbe rimanere in mano pubblica essendo un asset strategico per lo stato italiano, in modo speciale la distribuzione - ribadisce Draghi, già intervenuto sulla vicenda nei giorni scorsi -. Non è accettabile che lavoratori e mansioni siano trasferiti da Toscana energia a Italgas e ritengo urgente un’audizione dei vertici societari nella commissione controllo del Comune di Firenze.

È stata una scorrettezza che la società abbia intrapreso questa azione senza preavviso e senza coinvolgere le parti interessate, non se ne capiscono le ragioni pratiche né è chiaro se si segua un valido principio di ottimizzazione del servizio”. "Per questi motivi sosteniamo lo sciopero – conclude Draghi –. Questa amministrazione comunale di fronte alle privatizzazioni si nasconde dietro un dito, noi non ci stiamo".

“Sosteniamo lo sciopero dei lavoratori e delle lavoratrici di Toscana Energia indetto dalle organizzazioni sindacali il prossimo 4 novembre. Da sempre – sottolineano Dmitrij Palagi e Antonella Bundu di Sinistra Progetto Comune con Ciccio Auletta di Diritti in comune Pisa. Una città in comune PRC e Pisa possibile – siamo stati contrari a questa ennesima privatizzazione di un servizio strategico, portata avanti dal Partito Democratico, che aveva come unico obiettivo quello di massimizzare i profitti a favore del nuovo socio privato di maggioranza, Italgas. E puntualmente come nel caso di altre operazioni simili, i nodi sono venuti al pettine con la decisione della società di procedere al distacco di parte del personale dalla Toscana in altre sedi fuori Regione e con l’esternalizzazione di alcune attività, con conseguenze sia sul fronte occupazionale sia sulla qualità dei servizi forniti all’utenza. Il rischio concreto è lo svuotamento di attività di una azienda strategica per il territorio e i Comuni toscani da parte di Italgas in nome dei propri interessi privati con ciò che questo potrebbe produrre con un peggioramento del servizio e delle condizioni di lavoro e salariali dei dipendenti nonché di aumento delle tariffe per i cittadini e le cittadine. Riteniamo grave – aggiungono Palagi, Bundu e Auletta – il totale silenzio del Comune di Firenze e di Pisa, e dei rispettivi sindaci, a fronte di quello che sta accadendo, nonostante le richieste di incontro e i solleciti da parte dei sindacati e dei lavoratori a prendere parola. Centro-destra e centro-sinistra si ritrovano insieme su politiche liberiste che, come già visto per la gestione di altri servizi, hanno provocato solo disastri? Per queste ragioni abbiamo presentato in questi giorni nei consigli comunali di Pisa e Firenze degli atti affinché i nostri Comuni, insieme a tutti gli altri soci pubblici, prendano una posizione chiara contro questa operazione e intraprendano tutte le iniziative necessarie per contrastarlo, aprendo un confronto da subito – concludono i consiglieri – con le organizzazioni sindacali”.

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