Toscana Aeroporti Spa: crisi da scongiurare per Firenze e Pisa

L’assessore Vincenzo Ceccarelli risponde a due interrogazioni e fa il punto sulla situazione al centro del dibattito

Redazione Nove da Firenze
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24 ottobre 2017 19:42
Toscana Aeroporti Spa: crisi da scongiurare per Firenze e Pisa

Seduta urgente sulla “situazione dei dipendenti di Toscana Aeroporti spa”, aperta dalla risposta dell’assessore Vincenzo Ceccarelli a due interrogazioni, una sulla tutela dei livelli occupazionali presso gli aeroporti di Firenze e Pisa, presentata dal vicepresidente Marco Stella (Fi), l’altra in merito alla situazione dei dipendenti di Toscana Aeroporti Spa, presentata da Irene Galletti (M5S).Approvata a maggioranza una mozione, sottoscritta dalla capogruppo Spinelli insieme al gruppo Pd, per esprimere sostegno alle mobilitazioni finalizzate a tutelare l’occupazione negli scali di Pisa e Firenze, e per chiedere l’apertura di un tavolo con organizzazioni sindacali ed enti locali interessati per i 700 lavoratori coinvolti nel piano di esternalizzazione dei servizi.

L’assessore Ceccarelli ha assicurato che “le proposte avanzate alle Organizzazioni sindacali della società, per adempiere agli obblighi normativi, non costituiscono un piano già definito, ma un’ipotesi di lavoro sulla quale è stato aperto un confronto”.  “E’ purtroppo notizia di questi giorni che il confronto sta procedendo nel disaccordo – ha affermato – ma la Giunta sta seguendo la vertenza in atto e svolgerà tutte le azioni e mediazioni che sono nelle sue possibilità, con particolare riferimento alla salvaguardia dei livelli occupazionali”. E ripercorrendo le varie tappe del processo e i numeri dei risultati della gestione al 30 settembre, l’assessore ha concluso il proprio intervento assicurando che “una eventuale crisi è da scongiurare con il contributo di tutti gli attori in campo”.

L’atto sulla tutela dei livelli occupazionali presso gli aeroporti di Firenze e Pisa, presentato dal vicepresidente Marco Stella (Fi), interroga la Giunta per sapere quando si è venuti a conoscenza delle esternalizzazioni e dei possibili esuberi (800 totali così ripartiti: 300 a Firenze e 500 a Pisa); quali sono le iniziative che sono state intraprese per bloccare i licenziamenti; se ci sia stato un incontro con il presidente di Toscana Aeroporti (Marco Carrai) o qualsiasi altro membro del consiglio di amministrazione o dipendente per chiedere spiegazioni; se sia d’accordo con le esternalizzazioni previste.

Il vicepresidente Stella, nel testo dell’interrogazione, rileva come il sistema aeroportuale toscano sia in crescita e cita dati diffusi dalla stessa Toscana Aeroporti. Numeri “record per il primo semestre 2017, sia per traffico di passeggeri sia in termini economici”. I ricavi totali consolidati della società si attestano, infatti, a 62,7 milioni, in aumento dell’8,7 per cento. Risultano in crescita anche i ricavi aviation (ossia relativi alle operazioni di volo e servizi collegati) che registrano un +6,8 per cento, e non aviation (ossia relativi a servizi commerciali offerti ai passeggeri all’interno dell’aeroporto) con +7,4 per cento. L’utile netto di periodo del gruppo, infine, è di 3,6 milioni (+21,6).

L’altro atto, in merito alla situazione dei dipendenti di Toscana Aeroporti Spa, presentato da Irene Galletti (M5S), interroga la Giunta per sapere se sia informata dell’intenzione di Toscana Aeroporti di estrenalizzare servizi di holding e security negli scali di Pisa e Firenze; per sapere se si ritenga che tale intenzione sia dettata dalla necessità di incrementare, a scapito dei dipendenti, i già ottimi risultati di bilancio; per sapere come mai nel 2004, in occasione dell’Opa promossa da Corporacion America Italia sulla società Sat che gestiva lo scalo di Pisa, il presidente della Giunta non avesse previsto, cedendo le quote pubbliche ad un privato, che la nuova società avrebbe manifestato l’esigenza di massimizzazione dei profitti.

Nel testo, Galletti rileva come i bilancio della società “non destano alcuna preoccupazione”. Appena qualche mese fa, inaftti, si registrava un utile netto di 9,8 milioni, in crescita del 15,5 per cento rispetto al 2015.

Gli interroganti non si sono detti soddisfatti: il vicepresidente Stella perché si sarebbe aspettato parole più forti da parte della Giunta, che parla di eventuale crisi da scongiurare; la consigliera Galletti per l’assenza del governatore Rossi e per la mancanza di risposte concrete. “Il Governatore Enrico Rossi aveva assicurato che la nuova società fosse un valore aggiunto”, ha esordito la consigliera Irene Galletti, sottolineando il dispiacere di parlare con una sedia vuota.

“Occorreva agire preventivamente e non ritrovarsi di fronte al piano di esternalizzazione, senza risposte concrete nei confronti di quasi 800 lavoratori”, ha affermato la consigliera."Il sistema aeroportuale toscano cresce con 6,3 milioni di passeggeri trasportati nei primi 9 mesi dell'anno in corso, e crescono anche gli utili: per questo è ancora più inaccettabile il rischio di 800 esuberi che pende sui lavoratori di Toscana Aeroporti" ha detto il coordinatore di Forza Italia Firenze, Marco Stella, vicepresidente del Consiglio regionale della Toscana, parlando in aula. "In base ai dati diffusi dalla società - ha proseguito Stella - il polo aeroportuale toscano supera per la prima volta la soglia dei sei milioni di passeggeri: 4.186.798 a Pisa che per la prima volta va oltre i 4 milioni, e Firenze che per la prima volta gira la boa dei due milioni con 2.067.821 passeggeri al 30 settembre.

Crescono anche gli utili fino a 10,4 milioni, più 17,1% rispetto ai primi nove mesi del 2016. Eppure c'è il rischio concreto di esubero per 800 lavoratori dei sue scali. Ma non ci avevano detto, ai tempi dell'integrazione societaria tra Firenze e Pisa, che sarebbero aumentati, insieme al numero dei passeggeri, anche i posti di lavoro?".Stella ha ricordato che "si sta parlando di una società in cui la Regione Toscana detiene il 5,29%, gli enti pubblici quasi il 27%, è una società che ha bisogno del rapporto con il pubblico, per l'approvazione di delibere e piani regolatori, in cui il settore pubblico mette i soldi.

Noi, siccome ci abbiamo messo la faccia come Ente Regione, abbiamo tutto il diritto di chiedere che non si apra la crisi occupazionale a Toscana Aeroporti. Dalla Regione mi sarei aspettato una presa di posizione più ferma, con tutti gli strumenti possibili, per tutelare gli attuali livelli di occupazione ed evitare una delle più gravi crisi lavorative che sta investendo il nostro territorio".

“Questa seduta dimostra che abbiamo sbagliato a privatizzare il sistema aeroportuale toscano, sia dal punto di vista strategico che di tutela dell’occupazione”. Così Tommaso Fattori (Sì Toscana a sinistra), che ha affermato con forza il compito della Regione: “stare a fianco dei lavoratori, perché ne va di un servizio fondamentale per il nostro territorio e per la sicurezza di 800 famiglie”.

Vicinanza ai lavoratori e alle loro famiglie è stata espressa dalla consigliera Monia Monni (Pd), che ha ricordato come l’apertura a soggetti esterni risponda a specifici obblighi normativi, in particolare ad una direttiva europea. “Il piano è obbligo di legge e non può essere ritirato – ha detto – siamo comunque di fronte ad una trattativa aperta, anche se complessa, dove la regia pubblica deve esere forte”.

“Mi unisco alla solidarietà e vicinanza ai lavoratori e partendo dal presupposto che ci sono utili – ha affermato Monica Pecori (Gruppo misto Toscana per tutti) – non si capisce la necessità di esternalizzare”. Da qui l’auspicio che la Regione Toscana possa investire la propria quota nei servizi e nella sicurezza, a fianco dei lavoratori.

“C’è qualcosa di pazzesco: insieme agli utili aumentano gli esuberi”. Parola di Giacomo Giannarelli (M5S), che ha proposto all’aula due riflessioni: “la responsabilità e la mancata strategia del governo regionale”; gli “interessi incomprensibili che fanno capo al ‘Giglio magico di Renzi’”.

Secondo Claudio Borghi (Lega nord), “le cose accadono grazie a scelte precise e, se vendo ad un privato – si noti l’anomalia – questo mira al profitto e la conseguenza è una gara al massimo ribasso”. “E’ urgente e nessario – ha concluso – far valere le prerogative dello Stato”.

Auspicando una mozione unitaria, il vicepresidente Marco Stella (Forza Italia) si è detto preoccupato di una Giunta che parla solo di eventuale crisi da scongiurare: “Mi aspettavo parole più ferme”. “Il valore aggiunto del pubblico all’interno del sistema aeroportuale toscano cosa porta?”, si è domandato il consigliere: “più passeggeri, più utili, più benessere sul territorio, ma declassamento per 800 lavoratori e preoccupazione per 800 famiglie”.

Per Giovanni Donzelli (Fratelli d’Italia) “si è creato l’inganno del 2017: agli imprenditori privati è stato raccontato che col G7 sarebbe cambiata la Toscana, e così non è stato”. Da qui l’urgenza e la necessità di una adeguata politica di sviluppo infrastrutturale, nella nostra regione, capace di creare davvero posti di lavoro.

“Non si parla di esuberi ma questo non vuol dire che non sia legittimo e comprensibile manifestare preoccupazione per l’annuncio di Toscana Aeroporti di esternalizzare i servizi a terra”. Lo ha affermato il consigliere Pd Andrea Pieroni. “Occorre una regia pubblica e un ruolo istituzionale forte” ha detto manifestando, una volta di più, sostegno ai lavoratori e alla mobilitazione sindacale. “Toscana Aeroporti è un soggetto privato – ha continuato - ma gli scali sono uno snodo molto sensibile in materia di sicurezza.

I processi di esternalizzazione devono essere attuati con estrema cautela”. Ricordando la direttiva europea 96/67 del 15 ottobre 1996, relativa al mercato dei servizi di assistenza a terra negli aeroporti, recepita con decreto legislativo n. 18/1999 che ha valore per gli scali con traffico superiore ai due milioni di passeggeri, Pieroni si è detto convinto della necessità di aprire un confronto, con in testa la Regione. “C’è tempo e modo per presidiare la situazione, nel rispetto dei lavoratori e con l’auspicio di un loro incremento”.

Sul fronte degli investimenti programmati, richiamato da altri interventi, il consigliere ha ribadito la necessità di avere garanzie anche nei tempi di realizzazione per “raggiungere il limite di 11 milioni di passeggeri” che, a detta di Pieroni, sono “alla portata dei due scali”.

A conclusione del dibattito in Aula l’assessore Vincenzo Ceccarelli ha parlato di una “vertenza aperta e non ancora chiusa”. “Possiamo svolgere un ruolo importante non per la quota che deteniamo nella compagine sociale (5,03 per cento ndr), ma esercitando il valore e il diritto di essere un’istituzione importante nel territorio”. Secondo Ceccarelli, è “giusto convocare la società invitandola a trovare soluzioni che non mettano a rischio porti di lavoro”. “Il nostro ruolo deve essere quello di aiutare i lavoratori a tutelare i livelli contrattuali”. Sul fronte degli investimenti, per rispondere anche al consigliere Pieroni, ha detto: “Il richiamo è giusto ma partiamo dal fatto che al primo posto deve esserci il benessere dei lavoratori”.

La Mozione. “Il piano di esternalizzazione dei servizi svolti a terra (carico e scarico bagagli, controllo, pulizia, rifornimento velivoli) negli scali di Pisa e Firenze presentato da Toscana Aeroporti, coinvolge circa 700 lavoratori, i quali hanno giustamente espresso preoccupazione per le condizioni contrattuali che intende applicare l’azienda mediante un’armonizzazione dei trattamenti. Quella dell’esternalizzazione è una procedura prevista da una direttiva europea (la 96/67/CE) per gli aeroporti con un traffico pari o superiore ai 2 milioni di passeggeri all’anno.

A fronte di questa procedura, che in altri siti italiani ha portato a un peggioramento delle condizioni retributive dei dipendenti, riteniamo opportuno che le istituzioni a tutti i livelli si impegnino affinché in Toscana siano tutelati i livelli occupazionali e quelli salariali. Le istituzioni possono e devono fare ogni sforzo in questa direzione. Con questa mozione chiediamo alla Giunta di attivarsi di concerto con le organizzazioni sindacali e gli enti locali interessati ad un piano di riordino che limiti i soggetti che nei due aeroporti andranno a ricoprire le funzioni di handling e di security, e, allo stesso tempo, di portare avanti ogni azione di propria competenza, in accordo con le parti sociali, per il mantenimento degli attuali inquadramenti dei lavoratori” dichiara Serena Spinelli,capogruppo Articolo Uno Mdp in Regione Toscana.

“Sappiamo bene che in Toscana il settore aeroportuale registra un aumento di fatturato notevole, pari all’8,7 per cento per il 2017; le professionalità degli addetti ai servizi a terra svolgono senz’altro un ruolo fondamentale al fine di un buon rendimento delle strutture, e anche per questo dobbiamo tutelarle – continua Serena Spinelli - Inoltre, il piano di Toscana Aeroporti non rappresenta un documento definitivo, ma un percorso nel quale anche le istituzioni possono favorire la ricerca di convergenze con le organizzazioni sindacali e con tutti gli attori coinvolti. Crediamo che la Regione Toscana debba farsi promotrice di un percorso partecipato che garantisca un riordino di queste funzioni in cui a rimetterci non siano i lavoratori”.

Le mozioni respinte dall’Aula

Sì – Toscana a sinistra “In merito alla richiesta di ritiro del piano di esternalizzazioni presentato da Toscana Aeroporti”

Chiedere con urgenza la convocazione dell’assemblea dei soci, possibilmente di concerto con gli altri soci pubblici, inserendo all’ordine del giorno la richiesta di ritiro del piano di esternalizzazioni; portare la stessa richiesta nel Consiglio di amministrazione di Toscana Aeroporti.

Sono queste le richieste contenute nella mozione di cui è primo firmatario il capogruppo Sì – Toscana a sinistra Tommaso Fattori.

Nel testo si ricorda che il piano di esternalizzazioni annunciato dalla società, che coinvolgerebbe circa 800 lavoratori tra gli aeroporti di Pisa e Firenze, ha trovato la ferma opposizione di tutte le organizzaioni sindacali rappresentate all’interno dei due scali. Si ritiene quindi necessario il suo immediato ritiro e la contestuale apertura di un tavolo di confronto che ponga al primo posto la sicuerzza del lavoro diretto e indiretto, anche attraverso un monitoraggio e una valutazione del sistema degli appalti e subappalti.

La mozione, infine, sostiene la mobilitazione sindacali con il piano annucniato da Toscana Aeroporti e giudica la scelta profondamente sbagliata in quanto incentrata sulla sola e ulteriore massimizzazione dei profotti a discapito delle tutele occupazionali e dei diritti dei lavoratori.

Mozione Movimento 5 stelle “In merito alla situazione dei dipendenti di Toscana Aeroporti Spa”

Chiedere il ritiro del piano di esternalizzazioni e cessioni presentato da Toscana Aeroporti; attivarsi celermente nei confronti della società, del suo socio di maggioranza così come della sua dirigenza, affinché venga tutelato l’attuale livello occupazionale e siano garantiti le vigenti condizioni normative e salariali dei lavoratori impiegati a Pisa e Firenze, scongiurando inoltre che eventuali piani di riorganizzazione possano intaccare le posizioni occupazionali e salariali attualmente in essere.

Sono queste le richieste contenute nella mozione di cui è prima firmataria la cosnigliera Irene Galletti (M5s).

Nel testo si ricorda che Toscana Aeroporti è attualmente interessata da un processo di integrazione tra le due realtà aeroportuali e che tale processo è condizionato dalla strategie dell’azionaista di maggioranza (Corporaciòn America Italia spa) che detiene una quota pari al 51,13 per cento.

Si rileva inoltre che la società non è inserita nel recente Piano di razionalizzazione delle società partecipate della Regione perché, nonostante la natura dell’attività non ne permetta il suo mantenimento, le disposizoni transitorie del decreto Madia consentono comunque di mantenere le partecipazioni in società quotate, se detenute al 31 dicembre 2015.

Mozione Forza Italia e Fratelli d’Italia “Tutela dei livelli occupazionali presso gli aeroporti di Firenze e Pisa”

Attivarsi per incontrare i rappresentati dei lavoratori della società Toscana Aeroporti; esercitare tutte le prerogative affidate al presidente della Regione per scongiurare le esternalizzazioni previste; mantenere i livelli occupazionali; incontrare immediatamente il presidente di Toscana Aeroporti per individuare un percorso di sviluppo del sistema aeroportuale regionale compatibile com il mantenimento degli oltre 800 lavoratori che rischiano il posto.

Sono queste le richieste contenute nella mozione di cui è primo firmatario il vicepresidente dell’assemblea toscana Marco Stella(Fi), e sottoscritta anche dal preisdente del gruppo Fratelli d’Italia Giovanni Donzelli.

Nel testo si ripercorre la storia di Toscana Aeroporti Spa, società di gestione degli scali di Pisa e Firenze nata a giugno del 2015 dalla fusione di Adf (Aeroporto di Firenze) e Sat (Società aeroporto toscano gestore dello scalo pisano), con l’obiettivo di renedere competitivo il sistema aeroportuale regionale e aumentare i livelli occupazionali. Una società quindi nata per sviluppare benefici per la Toscana e di cui la Regione posside il 5,03 per cento della compagine sociale. I dipendenti di Toscana Aeroporti, si legge ancora nel testo, sono circa mille di cui 800 a rischio, considerate le esternalizzaizoni annunciate.

Mozione Lega Nord “In merito alle prospettive occupazionali/salariali dei lavoratori di Toscana Aeroporti Spa operanti negli scali di Firenze e Pisa”

Convocare immediatamente Toscana Aeroporti per ottenere un quadro chiaro delle intenzioni circa il cosiddetto progetto di normalizzazione e una previsione precisa delle conseguenze che potrà avere sui livelli occupazionali e sulle condizioni contrattuali dei dipendenti; rendere noto tempestivamente l’esito del confronto a Consiglio, lavoratori e cittadini toscani; mettere in campo tutte le misure possibili perché l’azienda riveda e rimoduli la propria posizione senza entrare in collisione con gli interessi dei lavoratori; promuovere l’istituzione, in accordo con l’ufficio di presidenza del Consiglio, di una commissione d’inchiesta regionale per far luce sulle vicende che hanno riguardato la fusione delle due società di gestione degli scali e la cessione delle quote pubbliche al soggetto privato, anche in considerazione dei rapporti tra Fondazione Open e Corporaciòn America Italia, nonché delle posizioni assunte dalla Regione; richiedere al Governo, e ai due rami del Parlamento, l’istituzione di una commissione d’inchiesta parlamentare con le stesse finalità di quella regionale.

Sono queste le richieste contenute nella mozione presentata dalla Lega Nord.

Nel testo si ricorda che la Fondazione Open, nata per sostenere Matteo Renzi, ha tra i propri principali finanziari Corporaciòn America Italia, holding di proprietà dell’imprenditore Eduardo Eurnekian, che risulta aver donato a Open 75mila euro tra il 2014 e il 2017. La mozione rileva inoltre che il consiglio direttivo della Fondazione, in carica all’approvazione del bilancio di esercizio 2017 è composto, tra gli altri, anche da Marco Carrai, attuale presidente di Toscana Aeroporti.

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