Toscana Aeroporti: sfiorati gli 8 milioni passeggeri nel 2017 (+5,2%)

Tavolo istituzionale: primo incontro dopo l'ok alla Via con prescrizioni. Silvia Noferi (Capogruppo Movimento 5 Stelle): “Un milione di persone farà da cavia per gli effetti dell’inquinamento del nuovo aeroporto”

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
16 gennaio 2018 14:26
Toscana Aeroporti: sfiorati gli 8 milioni passeggeri nel 2017 (+5,2%)

Il bilancio di fine anno per Toscana Aeroporti racconta di un 2017 record per quanto riguarda movimenti e i passeggeri transitati presso i due aeroporti di Firenze e Pisa. Il dato progressivo integrato al 31 dicembre 2017 riporta un aumento di passeggeri del 5,2%: 7 milioni e 891 mila i passeggeri transitati dai due scali.

Per Firenze l’aumento è del 5,7%, con 2 milioni e 658 mila passeggeri transitati nel 2017 rispetto ai circa 2 milioni e 515 mila del 2016. Risultati dovuti principalmente all’aumento della capacità degli aeromobili impiegati sullo scalo fiorentino (+3%), a fronte di un andamento pressoché stabile del load factor medio (78,9%, in aumento di 0,4 punti) e dei movimenti (-0,4%).L’aeroporto Vespucci di Firenze ha registrato il record di traffico passeggeri per ogni singolo mese del 2017. Penalizzanti, anche per il 2017, le limitazioni operative della pista del Vespucci che a causa delle condizioni metereologiche hanno provocato la cancellazione e/o il dirottamento di oltre 1.400 voli, con una perdita di oltre 130 mila passeggeri.

Il confronto delle principali destinazioni conferma la netta differenziazione di mercato dei due scali e la validità del sistema aeroportuale toscano come network integrato. Per il Galilei le prime cinque destinazioni preferite sono Londra Stansted, Catania, Palermo, Londra Gatwick e Cagliari.

Per Firenze, invece, si conferma come prima destinazione Parigi Charles de Gaulle, seguita da Francoforte, Roma Fiumicino, Amsterdam e Monaco. Emerge, quindi, il posizionamento di Pisa come aeroporto per collegamenti in prevalenza point-to-point e di Firenze come scalo per rotte con i principali hub europei, che molto spesso fungono da transito per altre destinazioni europee o intercontinentali.

Per Marco Carrai, Presidente di Toscana Aeroporti, “il 2017 è stato un anno molto intenso. Ma il lavoro di tutti è stato premiato da risultati straordinari di grande crescita, coronati dall’ottenimento della VIA per la pista di Firenze e dalla conclusione dell’iter approvativo del master plan per Pisa. Un lavoro di squadra per il quale dobbiamo ringraziare tutti, i dipendenti di Toscana Aeroporti ma anche tutti i lavoratori dei tanti soggetti che operano in un aeroporto e grazie ai quali tutti i giorni è possibile mandare avanti le nostre attività.”

E' durato circa due ore l'incontro tra i rappresentanti del tavolo politico, convocato ieri dal sindaco di Prato per fare il punto della situazione dopo la pubblicazione del via libera alla Via con prescrizioni per il progetto del nuovo aeroporto di Peretola. Al tavolo hanno partecipato sindaci e assessori dei Comuni di Firenze, Prato, Sesto Fiorentino, Campi Bisenzio, Calenzano, Signa, Lastra a Signa, Poggio a Caiano e Carmignano, ciascuno portando al centro del confronto le proprie posizioni a proposito del parere della Commissione Tecnica VIA. Viene ritenuto positivo l'accoglimento delle osservazioni presentate al ministero dell'Ambiente da parte dei Comuni, sia singolarmente sia collettivamente grazie al lavoro svolto dal tavolo tecnico.

Resta però da sciogliere il nodo della rappresentatività in Conferenza dei servizi dove in rappresentanza dei Comuni territorialmente coinvolti dalla variante sono chiamati i rappresentanti del Comune di Firenze e della Città Metropolitana di Firenze, mentre anche gli altri Comuni vorrebbero un proprio rappresentante. Diversa la situazione dei Comuni come Prato che non hanno diritto a sedere in Conferenza dei servizi ma che comunque vorrebbero da parte del ministero il via libera a un coinvolgimento diretto.

A tal fine il sindaco di Prato si è impegnato a chiedere al ministro dell'Ambiente Gian Luca Galletti affinché la città di Prato sia chiamata in Conferenza dei Servizi. Alcuni Comuni hanno spiegato di aver affidato ai propri legali lo studio della documentazione per capire se ci sono gli elementi per un eventuale ricorso al Tar, escludendo di poter sottoscrivere, in quanto rappresentanti istituzionali, il ricordo annunciato dai Comitati. Il tavolo politico resterà uno strumento di confronto anche nei prossimi mesi per seguire gli atti amministrativi e politici finalizzati a garantire gli interessi di tutti i territori coinvolti dal progetto del nuovo aeroporto di Peretola, condividere scelte ed informazioni e mantenere una forte relazione politica fra i Comuni.

"L’ambiguità e la latitanza del Partito democratico pratese accelerano la marcia verso il nuovo aeroporto di Firenze. Sarebbe un bene se l’incontro che si è svolto tra Biffoni e i sindaci della piana producesse una qualche soluzione, ma di fatto il Comune di Prato si è messo fuori da quel tavolo da tempo con il suo balletto fatto di dichiarazioni controverse -commenta Giorgio Silli, Consigliere comunale Forza Italia- Accanto a questa mancanza di chiarezza, su cui spesso vien da pensar male cercando di non far peccato, non comprendiamo la latitanza del sindaco: Biffoni, infatti, è stato convocato sul tema in Commissione di Controllo e Garanzia.

L’invito risale a dieci giorni fa, ma del sindaco non c’è traccia. Pensando di interpretare la preoccupazione della maggior parte dei pratesi, mi chiedo se ci sia un rapporto tra questi comportamenti e la mancata firma sul ricorso alla valutazione di impatto ambientale per l’aeroporto. La domanda che vorrei porre chiaramente al sindaco della nostra città è se firmerà o meno il ricorso al Tar, come molti altri Comuni hanno già detto di voler fare".

“Per quanto riguarda il monitoraggio del rumore del futuro aeroporto – interviene la capogruppo del Movimento 5 Stelle Silvia Noferi – della fase intermedia (in cui si sommeranno l’attuale aeroporto e i cantieri) e la predisposizione dei relativi interventi di mitigazione che potranno essere necessari nel caso di ricettori sensibili investiti da inquinamento acustico oltre i limiti di legge, se ne dovrà occupare la Commissione Anti-rumore Aeroportuale. Quella stessa Commissione che avrebbe dovuto occuparsi del contenimento del rumore dell’attuale aeroporto, ma che non ha impedito che il numero dei voli aumentasse senza che la popolazione residente avesse la minima compensazione. Ci sarà da fidarsi? Per quanto riguarda la qualità dell’aria anche il Decreto del Governo sembra rendersi conto che la zona è ampiamente popolata (dato l’elevato grado di urbanizzazione e il limitato spazio disponibile”), per cui dispone di procedere al monitoraggio dell’inquinamento sia prima, durante e dopo la realizzazione del nuovo aeroporto attraverso il posizionamento di centraline fisse e mobili.

Proprio come dicevamo noi nel 2015! Così via di seguito per tantissime altre cose, con un’unica sostanziale differenza: che noi del M5S proponevamo di farle prima della costruzione perché dopo che saranno stati spesi centinaia di milioni di Euro, questi monitoraggi post opera, serviranno solo per sapere quanti morti di tumore in più ci saranno nell’area, non ad evitarli. Al posto dei topolini qui ci sarà circa un milione di persone a fare da cavia e a constatare se e quanto i modelli previsionali si discosteranno dalla realtà.

L’istituzione dell’Osservatorio Ambientale che quei dati dovrà controllare non servirà a nulla perché sarà composto esclusivamente dal proponente il progetto e dai soggetti che sono sempre stati favorevoli al nuovo aeroporto, escludendo addirittura il Comune di Sesto Fiorentino e quello di Prato che potrebbero mettere qualche bastone fra le ruote. Ma in questo Decreto – aggiunge Silvia Noferi – non mancano aspetti spassosi e ridicoli come le conclusioni su alcuni passaggi che sarà divertente capire come verranno attuati; come per esempio, le: “idonee procedure di sicurezza, incluse se possibile, l’adattamento delle rotte aeree , l’eventuale divieto di sorvolo degli stabilimenti a rischio di incidente rilevante classificati dalla Direttiva Seveso”, fino ad arrivare alle Specifiche misure emergenziali di pag.

19 nel caso di accertato superamento dei livelli emissivi macroinquinanti aeroportuali che possono arrivare fino a limitare l’attività aeroportuale. Cioè, fateci capire, se dopo aumenterà l’inquinamento, fermeranno i voli e dovremo andare a Pisa? Una specie di gioco dell’oca – conclude la capogruppo M5S Silvia Noferi – con il ritorno al punto di partenza solo che nel frattempo avranno devastato un’intera area e speso una montagna di soldi. Alla faccia della competenza”.

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