Il Coronavirus uccide anche a Pasqua

Nelle ultime 24 ore, in Toscana, 277 nuovi casi, 28 decessi, 79 guarigioni e 4.230 tamponi analizzati. Pronte le graduatorie per quasi 4.700 posti in sanità. Uil Fpl: "Non mandiamo ragazzini allo sbaraglio"

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
12 aprile 2020 17:12
Il Coronavirus uccide anche a Pasqua

Continuano anche durante il giorno di Pasqua le attività dei 13 laboratori che effettuano le analisi dei tamponi per conto di Regione Toscana. Oggi sono complessivamente 7.235 i casi di positività al Coronavirus riscontrati nella nostra regione, 277 in più rispetto a ieri. Questo uno dei dati - rilevati entro le ore 12 di oggi, domenica 12 aprile, sulla base delle richieste della Protezione Civile - relativi all’andamento dell’epidemia in regione. Sono 78.640 i tamponi eseguiti complessivamente (di cui 2.884 oggi) mentre sempre oggi ne sono stati analizzati 4.230. Si tratta di quelli con diagnosi certa e il numero complessivo si riferisce ad analisi effettuate in più giorni e che erano in attesa di essere processate.

Questi i casi positivi sul territorio che ricordiamo si riferiscono alla provincia in cui è stata eseguita la diagnosi e non a quella di residenza: 2.259 a Firenze (105 in più rispetto a ieri), 393 a Prato (23 in più), 506 a Pistoia (16 in più), 855 a Massa (41 in più), 1.020 a Lucca (14 in più), 677 a Pisa (41 in più), 398 a Livorno (19 in più), 429 ad Arezzo (12 in più), 371 a Siena (2 in più), 327 a Grosseto (4 in più). Complessivamente 4.941 persone sono in isolamento a casa, poiché presentano sintomi lievi, che non richiedono cure ospedaliere, o risultano prive di sintomi (183 in più rispetto a ieri).

Calano ancora le persone ricoverate nei posti letto dedicati ai pazienti Covid-19: oggi sono 1.221, meno 13 rispetto a ieri, di cui 238 terapia intensiva (+1 in più rispetto a ieri). Si tratta del dato più basso a partire dal 24 di marzo.

Nel frattempo continuano a salire le guarigioni, che raggiungono quota 578 (+79), delle quali 327 (56,6%) riguardano persone “clinicamente guarite”, divenute cioè asintomatiche dopo aver presentato manifestazioni cliniche associate all’infezione; 251 (43,4%) quelle dichiarate guarite a tutti gli effetti perché risultate negative in due test consecutivi.

Purtroppo, si registrano 28 nuovi decessi: 18 uomini e 9 donne residenti in Toscana, 1 fuori regione. Per quanto riguarda i decessi, per la maggior parte i primi approfondimenti hanno evidenziato per tutti la presenza di patologie pregresse che saranno poi confermate nel caso dall’Istituto Superiore di Sanità. Relativamente ai residenti in Toscana, i nuovi decessi riguardano 9 persone della provincia di Firenze, 2 di Prato, 3 di Pistoia, 3 di Massa, 3 di Lucca, 4 di Pisa, 2 di Livorno 1 di Grosseto.

In termini di mortalità la Toscana si situa ancora ampiamente al di sotto della media italiana: 18 decessi su 100.000 abitanti contro 32 su 100.000, con una differenziazione sul nostro territorio per Asl che vede la Nord ovest con 18,3 x 100.000 seguita dalla Centro con 13,2 ed infine la Sud est con 5,1 x 100.000.

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Sono state ultimate venerdì le graduatorie utili all'assunzione di un totale di 4.695 posti all'interno del sistema sanitario regionale della Toscana. Si tratta di quelle che ordinano 3.761 infermieri, 710 assistenti amministrativi e 224 collaboratori amministrativi professionali. E' da qui che le Aziende sanitarie potranno attingere per rinforzare i loro organici.

“Il nostro Sistema sanitario – commenta l'assessore regionale al dirtto alla salute, Stefania Saccardi va avanti, nonostante il virus. Per la Toscana è un significativo risultato. Ribadisce il nostro impegno di migliorare continuamente il processo di gestione delle risorse umane della Sanità, risolvendo le criticità che si possono presentare con l’organizzazione, la tecnologia ed anche una giusta dose di fermezza di fronte alle polemiche, inutili ed infondate, che putroppo hanno costellato anche questo percorso. Ricordo che senza questo lavoro e senza l’impegno di tutti gli operatori di Estar e delle Aziende, oggi non avremmo potuto garantire ai cittadini l’apporto di tanti nuovi professionisti”.

Infatti, anche se impegnate nello sforzo straordinario messo in atto da Regione Toscana per reperire 2.500 operatori sanitari in occasione dell'epidemia da Covid19, le Aziende sanitarie ed ESTAR non hanno interrotto l’attività ordinaria per il reclutamento del personale. E' stato quindi completato il percorso dei grandi concorsi iniziato nell’estate 2019, con la pubblicazione delle graduatorie di assistenti e collaboratori amministrativi, da cui le Aziende Sanitarie attingeranno nei prossimi tre anni per assumerne le professionalità che garantiranno i servizi di sportello, gli acquisti di beni e servizi e tutte le altre attività amministrative indispensabili per garantire servizi di qualità ai cittadini. Si completa così in dieci mesi la sfida di traghettare all’interno del Sistema Sanitario Regionale gli oltre 20.000 partecipanti ai “grandi concorsi”, offrendo a 5.000 giovani un’importante occasione di lavoro.

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“Allora avremmo piacere di conoscere dall’azienda i criteri dell’apertura dei reparti, la dotazione organica impiegata dei professionisti sanitari e il livello di formazione degli stessi per non ritrovarci ragazzini mandati allo sbaraglio”. La rabbia del segretario Uil Fpl, Claudio Salvadori, traspare anche nella punta di piccata ironia della domanda rivolta alla direzione dell’azienda sanitaria: “Ormai persevera diabolicamente e incredibilmente a non rendere edotte le organizzazioni sindacali sulla maggior parte delle nuove disposizioni lavorative.

Non rispetta le relazioni sindacali dovute per legge. Un rifiuto completo di ogni forma di collaborazione di cui dobbiamo chiedere conto e motivazione. Un comportamento irrispettoso, irresponsabile e ostruzionistico - prosegue Salvadori – attuato ormai con metodo, alla Don Gnocchi prima così come in altre strutture sanitarie territoriali che ora si ripete con lo stesso modus operandi anche al Monoblocco”. E è qui che focalizza l’attenzione il segretario Uil Fpl: “Non conosciamo ancora i criteri dell'apertura dei reparti, la dotazione organica impiegata come professionisti sanitari, il livello di formazione degli stessi per evitare che questi professionisti si ritrovino mandati allo sbaraglio, come è stato sottolineato in altre realtà, con la dicitura ‘i ragazzi del ‘99’.

Non abbiamo avuto occasione di confrontarci con lo spirito di collaborazione e costruttivo che la delicatezza del momento ci fa mettere in atto. Non dimenticheremo nulla e ne discuteremo quando sarà finito il periodo di emergenza”. Quel che non può passare in sordina, però, per Salvadori è che “questa direzione continui ottusamente sulla linea autoritaria senza informazioni ai sindacati: è un atto dovuto e non una scelta comunicare alle organizzazioni sindacali, come da articolo 4 del contratto nazionale.

Informazione sindacale che serve ad avviare il relativo confronto. Non ci risulta che le relazioni sindacali siano state abolire come forse farebbe piacere a questi signori. Ricordiamo inoltre, e non vorremmo che dovesse essere un giudice a ribadirlo alla dirigenza Asl – conclude il segretario Uil Fpl – che spetta al datore di lavoro adottare nell'esercizio dell'impresa le misure che sono necessarie a tutelare l'integrità fisica e la personalità morale dei dipendenti.

Chiediamo pertanto nelle rispettive competenze al Direttore Generale Maria Letizia Casani, alla responsabile di zona Monica Guglielmi, gli altri dirigenti interessati e i responsabili del dipartimento infermieristico di concordare quanto richiesto. Chiediamo anche agli stessi lavoratori di chiedere disposizione scritta per ogni assegnazione ricevuta con i relativi Dispositivi di protezione individuale adeguati rimanendo a disposizione per ogni chiarimento di cui avessero bisogno i lavoratori stessi”.

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