Terremoto, Geologi: "Risparmio inutile sui professionisti"

Geologi toscani: "Sindaci e amministratori pubblici non devono risparmiare su geologi e professionisti"

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
23 gennaio 2017 16:27
Terremoto, Geologi:

In Toscana 167 comuni sono dotati di studio di microzonazione sismica perlomeno di primo livello, corrispondenti al 65% del totale, di cui l'89% della zona sismica 2, la più pericolosa in Toscana.

"L’Appennino è zona sismica e ormai sappiamo bene cosa si dovrebbe fare per mitigare i rischi. Costruire in modo antisismico e adeguare per quanto possibile l’edificato esistente" queste le parole con le quali Maria Teresa Fagioli, presidente dell'Ordine dei Geologi della Toscana risponde al "senso di ansia diffuso" che l'Ordine avverte anche in Toscana dopo i terremoti dell'Italia Centrale. "Il chiasso su sequenze sismiche di magnitudo più o meno elevata che si susseguono ad intervalli quanto mai differenti non serve a nulla. Al di là di risolvere l’attuale emergenza, cosa per cui serve impegno tecnico, ma soprattutto politico per evitare che la ricostruzione diventi l’ennesimo scandalo italiano, è necessario agire in “tempo di pace” costruendo antisismico e verificando ed adeguando l’esistente".

"In materia di microzonazione e studi - continua Fagioli - siamo fra le Regioni Italiane più avanzate. In Toscana 167 comuni sono dotati di studio di microzonazione sismica perlomeno di primo livello, corrispondenti al 65% del totale, di cui l'89% della zona sismica 2, la più pericolosa in Toscana. Tra questi studi, ben 14 sono di livello 3, il più elevato dei 3 proposti dai criteri nazionali. Circa il 60% degli studi di microzonazione sismica è realizzato mediante cofinanziamento nazionale con varie Ordinanze nate dall'art.11 della legge 77/2009, la legge Abruzzo.

Finora queste Ordinanze hanno finanziato, per il territorio toscano, 1,2 milioni di euro". La Toscana continua ad andare avanti. "Da poco è stata avviata la microzonazione sismica di ulteriori 28 comuni per quanto riguarda il livello 1 e di 9 comuni, che implementeranno dal livello 1 al livello 2. La cifra messa a disposizione mediante Ordinanza n. 171/2014 è di circa 658mila euro. Certo è che da fare c’è sempre molto, specie per quanto riguarda gli adeguamenti sismici anche solo degli edifici strategici; è importante aver iniziato bene ma lo è altrettanto continuare".

"Sulla prevenzione non si può risparmiare. Se la Regione fa un lavoro di qualità, c'è la tendenza di un non esiguo numero di sindaci e amministrazioni locali ad abbandonare il buon senso per un tanto malinteso quanto pericoloso senso di risparmio. Lavorare con qualità nella prevenzione del rischio non sembra essere la priorità di molti nostri amministratori, fra gare al ribasso e spending review la priorità di troppi è il risparmio a qualsiasi costo, forse nella convinzione che un lavoro sottopagato sia di uguale qualità di quello pagato il giusto".

E la presidente dell'Ordine dei Geologi fa qualche esempio. "Siamo arrivati all’assurdo che perfino sul decreto parametri, legge dello stato i cui dettami sono stati basati almeno per noi geologi sulle tariffe di venticinque anni fa, vengono fatte tare. A base di gara si è arrivati a porre anche solo 1/10 della cifra prevista dalla tariffa nazionale, cifra poi suscettibile di ulteriore ribasso. Questo in barba all’ANAC che ha definito il decreto come riferimento per le cifre da porre a base di gara".

Per la presidente Fagioli, non dovrebbero esserci "gare al ribasso per lavori che come ad esempio quelli di microzonazione e valutazione di vulnerabilità di edifici, ma forse è meglio dire per i lavori professionali in genere. Il criterio del solo ribasso ne mortifica la valenza vanificandone spesso l’efficacia". "Occorre porre attenzione alla qualità della progettazione in tutte le sue sfaccettature, attenzione alle problematiche sismiche e idrogeologiche sono elementi che dovrebbero essere le richieste di base dei nostri amministratori, richieste corredate da un giusto compenso, evitando economie omicide sulla pelle dei cittadini".

La tragedia dell'hotel Rigopiano poteva essere evitata? "Trovare un colpevole a tutti i costi - commenta Fagioli - è forse meno prioritario, nell’interesse della collettività, di quanto sia capire quando, come e perché la filiera si è inceppata per far si che eventi similari non si ripetano, e non mi riferisco alle polemiche per le due ore di ritardo dei soccorsi, ma a tutto quanto è avvenuto ben prima". Sembra che la tragedia del resort si sia consumata senza che siano state violate o non rispettante norme.

"Il resort sorgeva in una zona non segnalata, in carta di rischio, per criticità particolari. Però poi la concomitanza fra evento nevoso importante e sciame sismico in corso ha creato, vista la posizione dell’albergo allo sbocco di un canalone, il disastro". Quello che ci si chiede però, è se davvero il disastro non potesse essere evitato. Ammesso, e tutt’alto che concesso che in fase di ristrutturazione , fosse stato consultato al riguardo un professionista e che questi avesse posto il problema della posizione geomorfologicamente pericolosa, al di là del solo rispetto formale delle norme, gli si sarebbe dato ascolto? Spesso in casi similari - conclude Maria Teresa Fagioli - la falla sta nella troppa “fiducia” nelle perimetrazioni di vincolo e quindi nel non verificare, sempre e comunque in fase di intervento diretto, con intuito geologico.

Sarebbe necessario fare delle valutazioni comunque a prescindere dall’assenza di vincolo e se si intravede il rischio, in virtù del principio di precauzione una volta tanto usato a proposito, non costruire o ristrutturare senza interventi di mitigazione, altrimenti, se alla professionalità ci si accontenta di sostituire la formalità, non resta che confidare nella clemenza del fato ed in una super attrezzata protezione civile".La prevenzione del rischio sismico, e più in particolare i bandi regionali riguardanti i finanziamenti per gli studi delle microzone, gli interventi sugli edifici pubblici ed i contributi per le abitazioni private.

Questi gli argomenti trattati stamani a Borgo San Lorenzo all'incontro “Rischio sismico: le risorse regionali per la prevenzione” tenutosi a Villa Pecori Giraldi nell'ambito del tour informativo sui territori organizzato da Regione e Anci Toscana. Erano presenti sindaci e assessori dei Comuni del Mugello con i rispettivi responsabili degli uffici tecnici e quelli dell'Unione dei Comuni, il direttore di Anci Toscana Simone Gheri, rappresentanti del Settore Sismico della Regione Toscana, rappresentanti degli ordini professionali e professionisti locali, oltre ai sindaci di San Godenzo e Rufina e la consigliera regionale Fiammetta Capirossi.

Nel corso dell'incontro i responsabili del Settore Sismico della Regione Toscana hanno illustrato l'articolazione della “Programmazione per la prevenzione sismica 2017-2020” soffermandosi successivamente si bandi relativi agli “Interventi di prevenzione sismica su edifici pubblici” e quelli per “Interventi di prevenzione sismica su edifici privati”.Il direttore di Anci Toscana Simone Gheri ha ricordato che quella in Mugello è una delle otto tappe del tour informativo organizzato da Anci e Regione Toscana nei territori più esposti a rischio sismico: incontri che rientrano nel percorso di confronto con amministratori e tecnici che si svolge nei due specifici tavoli che l'Associazione dei Comuni coordina a livello regionale.Ha introdotto i lavori il sindaco di Scarperia e San Piero e presidente dell'Unione dei Comuni uscente Federico Ignesti: “Un incontro utile per conoscere più in dettaglio i bandi regionali che prevedono finanziamenti per la messa in sicurezza sismica di edifici pubblici strategici e i contributi per le abitazioni.

Un focus che, a noi amministratori locali ma anche a tecnici comunali e privati, è servito per confrontarsi e avere un quadro più preciso delle risorse messe a disposizione dalla Regione e la tipologia di interventi ammessi a finanziamento”.

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