Tassa di Soggiorno: 50 centesimi in più per dormire a Firenze

Per tale incremento è stato stimato un aumento delle entrate di 3,25 milioni di euro per un gettito totale previsto di 25 milioni (nel 2014 era di 22 milioni)

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
01 aprile 2015 14:37
Tassa di Soggiorno: 50 centesimi in più per dormire a Firenze

La tassa prevede un incremento di cinquanta centesimi a stella, passando ad 1,50 euro per gli hotel a 1 stella (con un aumento del 50%), 2,50 euro per quelli a 2 stelle (con un aumento del 25%), 3,50 euro per 3 stelle (incremento di oltre il 16%.), 4,50 euro per 4 stelle (aumento del 12,5%), mentre l’imposta resta immutata per le strutture a 5 stelle, dove aveva già raggiunto la cifra massima consentita dalla legge. I turisti saranno invogliati a pernottare fuori Firenze? I soldi incassati attraverso la Tassa di Soggiorno a cosa servono? Queste alcune domande sollevate dai politici locali nel giorno dell'entrata in vigore delle nuove tariffe.“L'aumento della tassa di soggiorno di 50 centesimi a persona per ogni notte trascorsa a Firenze è l'ennesima tassa mascherata” così il consigliere regionale Nicola Nascosti (FI) nel primo giorno dell'entrata in vigore del nuovo balzello. Visto l'ingente gettito che prevede di portare il nuovo balzello – aggiunge Nascosti - che tra l'altro vede pagare sempre i soliti noti, mentre il sommerso continua a svolgere la propria attività senza problemi, mi auguro che questi soldi non vadano a finire nelle casse comunali, ma vengano utilizzati per la promozione e l'implementazione turistica e del territorio”."La tassa di soggiorno, così com’è oggi, è un’assurda gabella che penalizza il turismo, in una regione come la Toscana che non può permettersi ulteriori aggravi fiscali, e coloro che decidono di pernottare a Firenze come nelle altre località turistiche del nostro territorio" così il consigliere regionale di Forza Italia, Tommaso Villa, vice-presidente della Commissione Beni e attività culturali.

"Essendo calcolato pro-capite, penalizza le famiglie e i gruppi grandi o piccoli che siano. Andrebbe quindi ridotta, o contenuta al minimo possibile e comunque definita tenendo in considerazione l’imposta adottata dai comuni limitrofi se si vuole evitare il rischio che i turisti decidano di andare a pernottare nell’hinterland, con relativi mancati indotti per le strutture cittadine e di conseguenza per il Comune di Firenze stesso.Non si può andare avanti senza definirne il reimpiego nei vari Comuni che hanno deciso di imporla, rendendola più omogenea, e reinvestendola in modo che a giovarne siano gli stessi operatori del settore e fruitori dei servizi turistici.

Infine sarebbe doverosa una riduzione progressiva per i soggiorni più lunghi, per non penalizzare coloro che decidono di fermarsi per più tempo in una stessa struttura. Tutto ciò partendo, naturalmente, da un dialogo strettissimo con gli operatori dei servizi alberghieri", incalza il consigliere azzurro."Per essere trasparenti al massimo, quindi andrebbe comunicato in modo esplicito e chiaro, sia agli albergatori, sia ai turisti, a quali progetti o servizi verrà destinata - sportelli turistici, marketing territoriale, attività di restauro e manutenzione o anche per alcuni sgravi, applicando concretamente il principio del “do-ut-des”.

Operatori e contribuenti non saranno comunque lieti di riscuoterla e pagarla, ma almeno sapranno dove andrà a finire e potranno anche vedere se viene spesa bene", conclude Villa.

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