D​ef: tagli del 23% a Firenze?

Nardella: "Trovare soluzione più equilibrata per la ripartizione dei sacrifici rispetto a quella emersa finora". Nicola Nascosti (FI): “Chiediamo conto al Governo della scelta. Questo si abbatterà sui servizi dei fiorentini”. Il Consiglio della Città e la Conferenza metropolitana approvano il Rendiconto 2014 della Provincia. La presidente Anci Toscana ​​​Biagiotti: "Lotta agli sprechi, i Comuni hanno già dato. E' il turno delle amministrazioni centrali dello Stato". Il sindaco Nogarin scrive a Fassino

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
08 aprile 2015 20:13
D​ef: tagli del 23% a Firenze?

La proposta del Governo è di predisporre tagli ai Comuni e tra essi la città maggiormente interessata è Firenze, mentre città come Bologna hanno avuto sono il 5%. Si tratta delle possibili conseguenze del Documento economico finanziario che il governo di appresta a varare.

“Non ho attaccato nessuno e meno che mai voglio fare polemica con i sindaci di altre città. Nelle mie dichiarazioni di stamani ho semplicemente ricordato dei numeri e i numeri sono numeri”. Lo ha detto il Sindaco metropolitano di Firenze Dario Nardella, replicando al primo cittadino di Bologna Virginio Merola. “L’incontro convocato dall’Anci per domani a Roma - continua Nardella - è molto importante. Sono certo che sarà trovata una soluzione più equilibrata per la ripartizione dei sacrifici rispetto a quella emersa finora, e non potrà prescindere dalla meritocrazia cioè da chi ha saputo tenere i bilanci in ordine fino ad ora".

“Con quale criterio è stato deciso di effettuare il 23% dei tagli alla città metropolitana di Firenze e solo il 5% a Bologna? Di questa scelta chiediamo conto al Governo”. Così il consigliere regionale Nicola Nascosti (FI) sulla vicenda “Questi tagli – ha aggiunto Nascosti - si tramuteranno sicuramente una diminuzione dei servizi ai cittadini o un aumento delle tasse per i fiorentini.

Vorrei capire con quale criterio il Governo ha deciso di tagliare di più in alcune città e meno in altre”.“Gli enti locali hanno dato un contributo molto importante al risanamento dei conti dello Stato e questo deve essere tenuto in considerazione. I Comuni devono garantire i servizi fondamentali per i cittadini e non possono sopportare ulteriori tagli”. E’ quanto afferma la presidente di Anci Toscana Sara Biagiotti “Noi siamo disponibili a colpire gli sprechi, ma non lo siamo a tagliare i servizi per i cittadini: scuola, assistenza agli anziani, trasporto pubblico.

Il presidente Fassino ha posto un problema importante e il governo lo ha recepito, perché incontrerà Anci prima del consiglio dei ministri sul Def previsto venerdì. I Comuni sono sempre stati disponibili a ridurre le spese, ma i sacrifici che hanno fatto gli enti locali non sono stati richiesti alle amministrazioni centrali dello Stato. Pensiamoci”.“Gli Enti Locali non possono accettare il benché minimo rischio di dover comprimere l’ormai già ridotta gamma dei servizi rivolti ai cittadini”: con queste parole il sindaco Filippo ha scritto al presidente di Anci Nazionale Piero Fassino per chiedergli di convocare con urgenza un comitato direttivo prima dell’approvazione definitiva del Documento di Economia e Finanza (Def) per discutere collegialmente le varie posizioni.

"Non abbiamo dichiarato guerra a nessuno: abbiamo posto due questioni molto concrete, perché ogni giorno dobbiamo dirigere dei comuni e dobbiamo sapere come farlo". Così Piero Fassino, presidente dell'Anci, intervenuto a Effetto Giorno, su Radio 24, in merito alle tensioni col Governo sul Def: "C'è un'enfasi mediatica eccessiva.

Leggo titoli come guerra, scontro, rivolta che mi paiono tutti fuori luogo. Noi abbiamo posto una questione molto semplice. Da un lato chiediamo che si dia soluzione a una serie di problemi che si sono posti con i bilanci 2015, in particolare avendo deciso il Governo che la Local Tax si applica dal 2016 e quindi il regime Imu Tasi è uguale. Nel 2014 il regime prevedeva un fondo integrativo di 625 milioni per evitare che 1800 comuni nel passaggio da IMU a Tasi avessero una perdita di gettito e quindi se il regime resta lo stesso, in questo regime deve esserci il fondo perequativo.

La seconda questione che hanno posto i sindaci di Firenze, Roma e Napoli”, prosegue Fassino ai microfoni di radio 24, “è che il taglio per queste tre città è particolarmente oneroso. Il problema nostro è fare una discussione serena su come trovare una soluzione per queste città". Questo per quanto riguarda l'anno in corso, per i tagli prospettati da indiscrezioni di stampa, Fassino spiega: "Per il 2016 abbiamo semplicemente detto questo: in questa ultima settimana tutti i giornali e tutte le televisioni, preannunciando il Def, hanno anche parlato di nuovi tagli agli enti locali; ci siamo permessi di dire che non ci sono più margini per andare a tagliare in modo generalizzato su tutti gli enti locali, dopo che sono cinque anni che vengono ridotte le risorse.

Quindi chiediamo di discutere, prima che il Def sia adottato, per ragionare insieme come fare"Ma se i tagli fossero fatti in maniera selettiva e non lineare, sareste disposti a discutere? – chiede Simone Spetia di “Effetto Giorno” a Fassino - "Discutiamo, noi siamo pronti a discutere. Fino ad oggi non c'è stata alcuna selettività.

Un esempio: si parla di dismissioni di partecipate. La città di Torino negli ultimi tre anni ha dismesso 400 milioni di sue partecipazioni e immobili. Si è tenuto conto di questo? No. Alla città di Torino sono stati applicati i tagli come a coloro che di dismissioni non ne hanno fatta nemmeno una. Sono ben pronto a fare un discorso sulla selettività, ma finora non è stato fatto. C'è stata una premialità per una città che ha dismesso 400 milioni di sue partecipazioni? No.

Bisogna discutere dei meccanismi che premino i virtuosi, mentreveniamo da cinque anni nei quali non c'è stata alcuna forma di premialità ai virtuosi e di penalizzazione dei non virtuosi".

Il Consiglio della Città metropolitana di Firenze, riunito oggi a Rignano, ha approvato il Rendiconto 2014 della gestione sperimentale della Provincia di Firenze. Successivamente il Rendiconto è stato approvato dalla Conferenza metropolitana, l'organo che comprende tutti i sindaci della Città metropolitana e che si è riunito anch'esso stamattina a Rignano nella sede del Comune. Il Rendiconto è stato illustrato dal consigliere Massimiliano Pescini, che ha evidenziato l'equilibrio finanziario garantito dalla Provincia.

234mila euro l'avanzo libero da vincoli. Sono stati rispettati i parametri di legge ed è stata ridotta la pressione fiscale. Il Patto di stabilità interno pur non senza difficoltà è stato rispettato. Forte la contrazione della spesa corrente. 10 milioni per la spending review nel 2014. Per il 2015 il taglio sarà di quasi 26 milioni. "Il quadro è preoccupante, è una sfida grande, ci sono questione tecniche da risolvere a livello ministeriale". Marco Semplici (Forza Italia) ha annunciato il voto contrario esprimemendo insoddisfazione per la gestione complessiva dell'ente, frutto di una visione errata, e per un 'deficit di democrazia'.Riccardo Lazzerini (Sel) ha annunciato il voto di astensione esprimendo sconcerto per il futuro finanziario della Città metropolitana e condivisione delle preoccupazioni dei sindaci per le opere pubbliche da completare.Ha annunciato la sua astensione anche la consigliera Anna Ravoni (Lista Civica), motivandola con l'estraneità degli attuali amministratori della Città metropolitana alla gestione della disciolta Provincia.Giovanni Policastro (Cinque Stelle) ha dato atto della dichiarazione del Sindaco metropolitano sulla inevitabilità del ricorso alla leva fiscale sostenendo che la pressione fiscale sui cittadini non deve aumentare.Francesca Paolieri (Pd) ha annunciato il voto favorevole del suo gruppo e apprezzato il buon lavoro fatto dalla Provincia.

"I tagli per il futuro sono importanti ma costituiscono una grande sfida che la Città metropolitana deve affrontare".Il Consuntivo è stato approvato a maggioranza, con due voti contrari e due astensioni.

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