Tagli alla sanità pubblica: oggi l'assessore Saccardi ha incontrato i sindacati

Il referendum per abrogare la riforma sanitaria si potrà fare. Tommaso Fattori e Paolo Sarti (Sì): “Rossi si spaccia per Robin Hood, ma in realtà è lo sceriffo di Nottingham”. Donzelli (Fratelli d'Italia): "Raccoglieremo le firme: Pd si piega a Renzi e taglia solo servizi ai cittadini". Forte preoccupazione per l’associazione pensionati della Cia Toscana

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
31 luglio 2015 19:21
Tagli alla sanità pubblica: oggi l'assessore Saccardi ha incontrato i sindacati

Firenze 31 luglio 2015 - In seguito alla richiesta avanzata dalle organizzazione sindacali, oggi l'assessore regionale al diritto alla salute Stefania Saccardi si è incontrata con le segreterie regionali di FP CGIL, CISL FP e UIL FPL per valutare la situazione venutasi a creare per effetto della delibera 280/2015 dell'ESTAR sulle graduatorie concorsuali del personale del SSR della quale le organizzazioni sindacali hanno richiesto la revoca. In questa sede l'assessore, impegnandosi a considerare tutte le argomentazioni avanzate dal sindacato, si è riservata ogni decisione sulla suddetta deliberazione ESTAR. Sempre sulle problematiche che riguardano il personale precario della sanità toscana rappresentate dalle OO.SS., l'assessore Saccardi, condividendo la necessità di prorogare i contratti di lavoro precario in essere (tempo determinato, lavoro interinale, ecc.) per tutto il tempo necessario ad attivare le procedure di reclutamento/stabilizzazione del personale, ha dato ampia disponibilità per l'immediato avvio del confronto sindacale sulla definizione di processi di stabilizzazione dei precari che si colleghino al riassetto organizzativo del SSR che è in atto. Al termine dell'incontro le parti hanno concordato di incontrarsi sull'insieme di queste problematiche in data 24 agosto 2015.

Il Collegio di Garanzia statutaria del Consiglio regionale - che si è riunito stamani per pronunciarsi in merito- ha ritenuto ammissibile il quesito referendario che chiede l’abrogazione della legge regionale di riorganizzazione del servizio sanitario.

“Ci domandavamo dove il governatore Rossi avrebbe trovato i 148 milioni di euro che sono piovuti addosso alla nostra Regione per i nuovi tagli lineari alla sanità pubblica decisi per decreto dal Governo Renzi. La ricetta è arrivata a margine della conferenza Stato-Regioni: aumentare i ticket ai ricchi. Si tratta di una ricetta non nuova e molto cara al Presidente, come carissimo è oramai, per i cittadini toscani, il peso dei ticket che già pagano di tasca propria. Lei si spaccia per Robin Hood, ma la sanità pubblica, caro Presidente, ha bisogno di tutti, anche dei ricchi.” affermano i Consiglieri Fattori e Sarti “I ricchi pagano la contribuzione sanitaria nelle tasse sul reddito ed aumentare loro i ticket significa solo spingerli verso i servizi sanitari privati e le assicurazioni private, condannando la sanità pubblica a un servizio sempre più scadente e residuale.

Il risultato sarà una sanità più povera per i poveri, che pagheranno il vero prezzo delle sue scelte, degne dello sceriffo di Nottingham”. “Oltretutto quelli che lei definisce “ricchi”, Presidente, sono spesso i soliti lavoratori dipendenti e quel ceto medio che la crisi ha già inesorabilmente impoverito“ proseguono i consiglieri “Dovrebbe invece contrastare con fermezza i nuovi tagli, così come hanno fatto altri presidenti di Regione. In questo momento serve coraggio, quello di opporsi alle scelte del monarca Renzi, quel coraggio che aveva Robin Hood e non certo lo sceriffo di Nottingham.”

"Contribuiremo alla raccolta firme per cancellare la disastrosa riforma sanitaria voluta dal Pd e da Enrico Rossi. Per scongiurarla occorre unire tutte le forze in campo". Così il capogruppo di Fratelli d'Italia in Regione Giovanni Donzelli accoglie con soddisfazione l'ammissibilità sancita dal Collegio regionale di garanzia sul quesito referendario. "La riforma di Rossi - sottolinea Donzelli - è tutto meno che una scelta per razionalizzare i costi, perché serve solo a mantenere il baronato nella sanità tagliando soltanto i servizi ai cittadini.

Eliminando 2500 tra medici e infermieri in tutta la Toscana, la giunta Rossi ha voluto incidere sulla carne viva del sistema sanitario, mantenendo però sprechi immobiliari e dirigenti raccomandati". "La decisione di Rossi si piega completamente al volere del governo Renzi, che come abbiamo visto in questi giorni è deciso a demolire il sistema sanitario - aggiunge il capogruppo di Fratelli d'Italia - già adesso negli ospedali mancano personale e servizi per i cittadini. Forse per non arrivare a questo punto sarebbe bastato non fare i buchi nei bilanci delle Asl a partire da Massa e Siena e non sprecare centinaia di milioni con una gestione folle degli immobili.

Adesso - conclude Donzelli - tutte le forze che credono che questa riforma sia sbagliata devono impegnarsi per far sì che il referendum si svolga e la riforma venga azzerata perché se ne possa produrre un'altra improntata al vero risparmio sui privilegi e che rafforzi i servizi per i cittadini”.

«Se si dovesse concretizzare il decreto sulla revisione della spesa pubblica recentemente approvato dal senato (a breve dovrà passare all’esame della Camera) – sottolinea il presidente Anp Cia Toscana, Alessandro Del Carlo - ci sarà una diminuzione di risorse di oltre 150 milioni di euro all’anno. Con il serio rischio di pregiudicare tutto il lavoro di razionalizzazione fatto in questi anni e di mettere in discussione il processo di razionalizzazione delle Asl, anch’esso conseguenza dei tagli già effettuati.

Condividiamo le dichiarazioni dell’assessore regionale alla sanità Stefania Saccardi, che ha puntualizzato l’impegno della Toscana per restare nei livelli di qualità, efficienza e sostenibilità del sistema sanitario e che però non è in condizione di sopportare ulteriori tagli, che nel caso della Toscana non hanno giustificazione in termini di presunti sprechi e inefficienze». La sanità – prosegue Anp Toscana - non si può trattare in questo modo; è un tema troppo importante per la società, per la tenuta sociale e la qualità della vita dei cittadini; serve una strategia che metta in campo politiche capaci di dare certezze alla popolazione, soprattutto anziana, e a tutti gli operatori. «La sanità toscana e nazionale – aggiunge Del Carlo - sono di frante a sfide cruciali, come quella dell’invecchiamento della popolazione, che ha come conseguenza fra l’altro l’insorgenza di patologie croniche, la non autosufficienza, cioè tutte questioni che comportano un grande impegno finanziario organizzativo e professionale, tale da richiedere una chiara politica nazionale a riguardo.

Inoltre, c’è tutto il tema dei servizi socio sanitari sul territorio, soprattutto nelle aree rurali e montane; questione decisiva alla qualità della vita dei cittadini come per competitività economica dei territori».

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