Sviluppo di nuove cooperative di comunità in Toscana

Cinque realtà provenienti da diverse zone d'Italia hanno raccontato la loro storia e la loro esperienza

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
17 ottobre 2017 16:04
Sviluppo di nuove cooperative di comunità in Toscana

 Individuare progetti pilota da accompagnare e con cui sviluppare un percorso che porti alla nascita di nuove cooperative di comunità, o sviluppare i progetti di cooperative di comunità già esistenti per dar loro nuova linfa. È l'obiettivo emerso dalla prima Giornata di formazione sulle Cooperative di Comunità, organizzata dall’Alleanza delle Cooperative Italiane insieme a Legambiente e Anci Toscana, con il patrocinio della Regione Toscana. A concludere i lavori è stato l'assessore alla presidenza della Regione Toscana Vittorio Bugli, che ha manifestato la volontà della Regione di seguire e accompagnare i percorsi che nasceranno nei prossimi mesi.

Nel corso dell'iniziativa, che si è tenuta all'Auditorium di Sant'Apollonia, cinque realtà provenienti da diverse zone d'Italia hanno raccontato la loro storia e la loro esperienza: il Teatro Povero di Monticchiello (Toscana), la Valle dei Cavalieri (Emilia Romagna), Faber City e Comunità Cooperativa Melpignano (Puglia) e La Paranza (Campania).

“Le cooperative di comunità rappresentano un'opportunità imperdibile per alcuni territori della nostra regione, sono ad oggi lo strumento principale per impedire lo spopolamento dei nostri borghi più belli e allo stesso tempo creare opportunità di lavoro per i giovani”, ha spiegato Irene Mangani, coordinatrice di Generazioni Legacoop Toscana.

Nel corso della mattinata sono intervenuti Fausto Ferruzza, presidente di Legambiente Toscana, Simone Gheri di Anci Toscana, Alessandro Giaconi, presidente di Alleanza delle Cooperative Italiane della Toscana, Albino Caporale della Regione Toscana, Paolo Venturi di AICCON (Associazione Italiana per la Promozione della Cultura della Cooperazione e del Non Profit) e Daniela Toccaceli dell’Accademia dei Georgofili.

Nel pomeriggio si è poi svolto a Palazzo Strozzi Sacrati un laboratorio di approfondimento sulla nascita di cooperative di comunità in Toscana organizzato da Legacoop Toscana e Legambiente, con la partecipazione in qualità di formatori di Pegaso Network e 91C: Coworking Space e Coworking Caffè.

LE COOPERATIVE DI COMUNITÀ

Teatro Povero di Monticchiello

Agli inizi degli anni '60 il borgo di Monticchiello (SI) attraversa una profonda crisi legata all'eclissi del sistema economico e sociale che aveva caratterizzato per secoli la sua esistenza: la mezzadria. Lavoro, cultura e tradizioni vanno scomparendo e la popolazione si dimezza. In un paese senza un teatro viene così deciso di aggregarsi attorno a un’idea di teatro in piazza: una forma di spettacolo che diverrà presto tentativo di ricostruzione collettiva e ideale del senso delle proprie vite.

Nasce così il progetto del Teatro Povero di Monticchiello. Una forma di resistenza alla crisi. Nel 1980 nasce la "Compagnia Popolare del Teatro Povero di Monticchiello Soc. Coop.", che si occuperà sempre più anche della gestione di attività sociali e assistenziali alla comunità. Oggi il borgo conta poco più di 200 abitanti, dopo un progressivo spopolamento che ha fatto sì che nel tempo si riducesse anche l’erogazione dei servizi. La Cooperativa di comunità, che conta circa 200 soci, si è così impegnata ad attivare alcuni servizi rivolti ai cittadini e legati al turismo.

Attualmente il Teatro Povero gestisce, grazie al personale dipendente e alla collaborazione dei soci, ufficio turistico, ristorazione nel periodo degli spettacoli e nei ponti primaverili, museo, servizi in ambito sanitario e altro ancora.

Valle dei Cavalieri

La cooperativa sociale Valle dei Cavalieri ha sede nell’Appennino Reggiano, a Succiso, nel comune di Ramiseto (RE). Dalla fine degli anni ‘50 la montagna reggiana ha subito un forte processo di emigrazione verso la pianura, svuotandosi di risorse umane e vedendo venir meno molte delle attività che la caratterizzavano, con l’abbandono di gricoltura e pastorizia. Uno spopolamento che ha messo in discussione la presenza stessa di quei servizi di fatto a valenza sociale come il bar, il negozio di generi alimentari, ristoranti, ecc.

Dagli oltre 1000 abitanti degli anni '50, oggi Succiso ne conta nel periodo invernale 65. Alla fine degli anni ’80 il paese si è ritrovato senza più niente, se non un bar gestito da due pensionati. Da qui la decisione di costituire la cooperativa: nata nel 1991, oggi conta 55 soci. Si è iniziato dall’apertura del bar, cui sono seguite quelle di mini market e ristorante, è stata avviata l’attività di produzione di pecorino acquistando delle pecore e realizzato un agriturismo. Negli anni l'attività si è ulteriormente allargata, con l'acquisto di un pulmino per il trasporto degli alunni, la stipula di una convenzione con il Parco nazionale dell’Appennino Reggiano per la gestione del centro visite, il trasporto di medicinali per gli anziani e altro ancora.

Oggi la cooperativa conta 7 dipendenti fissi (di cui due diversamente abili) e 5/6 stagionali.

Faber City

Faber City è una cooperativa di comunità nata ad Alberobello (BA) nel 2015, gestita dai cittadini che partecipano in relazione alle loro esigenze e alla volontà di contribuire alla crescita della comunità. I soci cittadini possono essere soci utenti, ovvero consumatori dei servizi che la cooperativa eroga, e/o soci lavoratori, grazie alle loro capacità professionali. Oggi Faber City conta 35 soci cooperatori tra persone fisiche, associazioni e aziende, e ha avviato attività nei settori di ricerca sociale, turismo e valorizzazione della cultura.

Nel turismo, la cooperativa ha collaborato con diverse realtà per promuovere conoscenza e valorizzazione di territorio e cultura locali. Attraverso i Faber Lab, laboratori dimostrativi e partecipativi, ha voluto riscoprire il ruolo sociale dei lavori artigianali e delle feste rurali. Nel 2014 Faber City ha poi effettuato, in partnership con la cattedra di Psicologia dell’educazione dell’Università di Bari, una ricerca sui bisogni della popolazione, per progettare e implementare gli interventi della cooperativa in maniera mirata rispetto ai bisogni della comunità, mantenendo il principio di sviluppo territoriale e strutturazione degli interventi a partire “dal basso”.

Nel settore di cultura e formazione è attivo il progetto “Faber Study”, un supporto ai processi di apprendimento degli studenti.

Comunità Cooperativa Melpignano

La Comunità Cooperativa Melpignano è nata nell'omonimo comune in provincia di Lecce nel 2011, con 71 soci e un progetto: installare un campo fotovoltaico diffuso sui tetti dei cittadini. E sono proprio i cittadini i protagonisti: l’obiettivo è quello di dare risposte ai bisogni comuni, creare occasioni di lavoro per i giovani e sfruttare le potenzialità di sviluppo locale. Il tutto nel rispetto del territorio. L'obiettivo del campo fotovoltaico è stato raggiunto. E oggi, dopo sei anni, i soci sono 253 e i progetti tanti: la Comunità Cooperativa Melpignano ha installato e gestisce cinquantadue “Casette dell’Acqua” in provincia di Lecce, con l'obiettivo di ottenere benefici per l’ambiente, la salute e l’economia dei cittadini.

Ma non solo: gestisce l’info point turistico di Melpignano e, dopo averlo completamente riqualificato a sue spese, sta per partire la grande avventura della gestione del parco giochi di Melpignano, un luogo che vuol essere di incontro, di gioco e di cultura.

La Paranza

La cooperativa La Paranza è nata nel 2006 a Napoli con l'obiettivo creare lavoro attraverso la valorizzazione del patrimonio storico-artistico e culturale del Rione Sanità, avviando un cammino di autosviluppo per dare un respiro internazionale alla zona. I giovani soci hanno deciso di mettere le loro competenze al servizio del quartiere: un percorso iniziato con la gestione della Catacomba di San Gaudioso, primo passo del processo di valorizzazione delle Catacombe di San Gennaro e del Rione Sanità.

Nel 2006 la cooperativa era composta da 5 soci volontari, intercettando poco meno di 10.000 visitatori all'anno. Oggi è composta da 11 soci lavoratori, a cui si aggiungono 11 dipendenti e tanti volontari, e la bellezza di quest’antica parte di Napoli rappresenta una concreta opportunità di crescita per il territorio e un’attrattiva per turisti italiani e internazionali. Nel 2015 è stato generato un flusso di circa 70.000 visitatori, permettendo lo sviluppo di un’economia sociale che ha dato vita a una rete di piccole cooperative e artigiani, mentre nel 2016 sono stati registrati circa 85.000 visitatori.

In dieci anni di attività a favore della “tutela del bello” sono stati recuperati 10.522 metri quadrati di patrimonio. La cooperativa fa parte dell'associazione Co-Operazione San Gennaro, socia della Fondazione di Comunità San Gennaro Onlus.

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