Sub morti: escluse embolia e annegamento. Si pensa a un avvelenamento

L'autopsia non rivela le cause della morte. Si attendono gli esiti dei prelievi ematici

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
14 agosto 2014 12:35
Sub morti: escluse embolia e annegamento. Si pensa a un avvelenamento
Due delle tre vittime: Gianluca Trevani ed Enrico Cioli

GROSSETO - È ancora avvolta nel mistero la causa che ha portato alla morte, domenica 10 agosto scorso, dei tre sub umbri: Gianluca Trevani, 35 anni, Enrico Cioli di 37 e Fabio Giaimo di 57. 

Secondo il medico che ha effettuato l'autopsia i tre non sarebbero morti per cause dovute a un'embolia polmonare, e ad infarto, o ad annegamento. Adesso l'ipotesi propende verso un avvelenamento per qualche sostanza che potrebbero aver inalato dalle bombole. Fondamentale sarà quindi, l'analisi del contenuto di quest'ultime (il cui incarico è stato conferito a un pool di periti), ma anche del sangue delle tre vittime, dal quale si potrà forse evincere quale sostanza ne possa aver provocato la morte in così poco tempo. Ci vorranno una ventina di giorni prima di avere i risultati. 

Nel mirino degli inquirenti anche il compressore con il quale sono state caricate le bombole, che potrebbe aver rilasciato olio. Anche se il titolare del diving Abc di Talamone, indagato per omicidio colposo ha fin da subito confermato di aver sempre effettuato una corretta manutenzione del compressore e delle apparecchiature, così come era stato lui stesso a caricare di ossigeno le bombole. Ciascuno dei sub si era poi scelto la propria e l'aveva ricontrollata come sempre. 

Approfondimenti

Saranno infine analizzate anche le attrezzature che registrano gli spostamenti dei sub, per capire se qualcosa non abbia funzionato. 

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