Stupro alla Fortezza: tutti assolti, sentenza shock

A Marzo la Corte d'Appello ha assolto tutti e 6 gli imputati condannati in primo grado. Arrivano le motivazioni

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
17 luglio 2015 20:36
Stupro alla Fortezza: tutti assolti, sentenza shock

A distanza di 7 anni dal fatto e di 2 dalla condanna in primo grado dei presunti stupratori, adesso la vittima diventa colpevole. "Siamo indignate ed esterrefatte dalla lettura delle motivazioni della sentenza di assoluzione dei sei imputati per lo stupro della Fortezza. I giudici devono aver confuso i fogli con quelli di una sentenza emessa nell'Ottocento, perchè stentiamo a credere che nel 2015 sia anche solo pensabile che la responsabilità di uno stupro ricada su chi lo subisce.

Le sentenze si rispettano, ma abbiamo la sensazione che più che al rispetto della legge i giudici si siano rifatti ad un'idea antica e maschilista di moralità che ci riporta culturalmente indietro di decenni. Ad essere giudicata è stata la vita di una persona e non il reato commesso, del quale, a questo punto, è la vittima l'unica responsabile e il fatto che non sia stata resa giustizia l'unica certezza" lo dichiarano le parlamentari toscane di Sinistra Ecologia e Libertà, on.

Marisa Nicchi e sen. Alessia Petraglia, commentando le motivazioni della sentenza di assoluzione pronunciata dalla Corte d'Appello di Firenze per i sei imputati dello stupro avvenuto nel 2008 alla Fortezza da Basso.Nel 2013 erano stati sei i condannati e un assolto, nella Sentenza del Tribunale di Firenze per la violenza di gruppo ai danni di una giovane alla Fortezza da Basso di Firenze nel luglio del 2008.

La pena? 4 anni e 6 mesi. "La giovane sarebbe stata indotta da un gruppo di ragazzi a consumare alcolici, poi il gruppetto di ragazzi, fingendo di riaccompagnarla a casa, l'avrebbe fatta salire su un' automobile e lì si sarebbe consumato lo stupro colletivo". I sei furono condannati a risarcire sia la ragazza che il Comune di Firenze, costituitosi parte civile e presente nell'aula del Tribunale l'allora assessore alle Pari Opportunità, Cristina Giachi.

In evidenza