Strategia Menarini, sfidare il mercato: nel futuro diagnostica, oncologia e vaccini

 Il Gruppo Menarini sceglie il centro storico di Firenze per incontrare la stampa e fare un bilancio degli ultimi 5 anni di attività imprenditoriale, dagli obiettivi del 2011 alle soddisfazioni del 2016

Antonio
Antonio Lenoci
02 febbraio 2017 16:40
Strategia Menarini, sfidare il mercato: nel futuro diagnostica, oncologia e vaccini

Esclusa l'ipotesi di vendita, lontana l'idea di una quotazione in Borsa, un partner con il quale portare avanti l'espansione del gruppo potrebbe arrivare da qui a 5 anni ma solo se "complementare ed affidabile" afferma una grintosa Lucia Aleotti, presidente di Menarini che non vede particolari difficoltà nell'aver raggiunto gli Stati Uniti in un momento di significativo cambiamento politico e culturale.

Presso l'Hotel Brunelleschi in piazza Santa Elisabetta nel cuore storico di Firenze, i vertici dell'azienda hanno esplorato vari aspetti dell'operatività messa in atto sullo scacchiere mondiale. Il 'piccolo colosso' farmaceutico Made in Italy solo attraverso l'attività di controlling 'esporta' professionisti in grado di dettare il metodo e verificare i risultati in realtà molto diverse tra loro per dimensioni, economia e cultura.Gli investimenti sono al primo posto, a dimostrarlo le numerose acquisizioni che mano a mano prendono forma sul globo terracqueo virtuale, da Invida Group nel 2011 in Asia (oltre 3000 dipendenti tra India e Nuova Zelanda) a CellSearch CTC negli Stati Uniti. 

"Da tempo accarezzavamo il sogno di poter sbarcare in America - ha detto Lucia Aleotti - ed al termine di un anno per molti aspetti difficile ci siamo riusciti raggiungendo così, nonostante tutto, un ottimo risultato generale". Fatturato in crescita: 3,46 miliardi di euro nel 2016.A Domenico Simone, membro autorevole del CdA di Menarini, il compito di ricordare i quasi 17mila dipendenti raggiunti con le ultime assunzioni, circa 500 nel solo 2016 ed una parentesi difficile "Fui io a dover dare notizia dei 1000 esuberi.

Poi proponemmo ai sindacati i contratti di solidarietà". Un monte stipendi dal 2000 al 2016 di 10,2 miliardi ed imposte pari a 2 miliardi. Simone ha sottolineare che "Fatturare tanto corrisponde a pagare tante imposte. In Italia però registriamo il 27% del nostro fatturato globale e potremmo aspettarci imposte dovute pari al 30-40%.. invece abbiamo il 61% delle imposte totali. Mi sovviene il paragone con grandi Multinazionali per le quali si verifica l'esatto contrario, grandi entrate in Italia e poche imposte”.

Dalla farmaceutica tradizionale al pionierismo nella diagnostica, un settore di minore evidenza eppure il primo step di qualsiasi trattamento "Se vogliamo possiamo definirlo in questi termini il nostro impegno nella ricerca" ha commentato la presidente Aleotti.Accanto a questo nuovo ramo aziendale troviamo una particolare attenzione verso l'oncologia dovuto alla tecnologia DEPArray ovvero la selezione di organismi cellulari in un liquido quali il plasma che attraverso un marcatore consente di fotografare lo stato della patologia tumorale in un preciso momento agendo con la migliore terapia per quella precisa fase della malattia.

Lo "stadio" della malattia viene infatti facilmente perso di vista oggi rischiando di adottare e proseguire nel tempo terapie troppo blande o troppo invasive per lo stato di salute del paziente.

Nicolò Manaresi e Gianni Medoro. L'intuizione nata da due ragazzi, partiti dalla Puglia e dall'Emilia Romagna con competenze professionali differenti per poi incontrarsi durante gli studi, ha trovato in Menarini i fondi e l'assistenza tecnica per poter evolvere e ridimensionare un macchinario assemblato inizialmente con prodotti elettronici di libera vendita e grande quanto un frigorifero a doppia anta. Erano 23 i dipendenti nella Menarini Silicon Biosystem di Bologna, oggi sono 96 e si sono trasferiti per carenza di spazio.

Sognavano di essere acquisiti da una grande azienda americana della Huntingdon Valley ed invece a Philadelphia hanno rilevato loro il Clia Lab con 30 dipendenti.Oggi un macchinario firmato Manaresi e Medoro è in uso presso l'Ospedale Meyer di Firenze cui è stato donato proprio da Menarini e coadiuva l'attività dei medici di oncologia pediatrica, la più delicata visto che il tumore dell'infanzia risulta particolarmente aggressivo.

Le applicazioni di questa innovativa tecnologia di selezione cellulare sono vaste tanto da aver coinvolto anche la medicina forense e l'FBI stessa ha preso contatti con Menarini per ovviare ad esempio a quei casi di 'sovrapposizione' delle tracce cellulari che ad oggi non consentono di identificare reperti contaminati. Altro campo di interesse e sviluppo diagnostico: la diagnosi prenatale portata avanti dal 2015 con Menarini Biomarkers per ricercare biomarkers necessari a superare i rischi dell'amniocentesi ed esplorare l'ambito dei tumori polmonari ed oculari, ad esempio esaminando il liquido lacrimale.Sui vaccini l'interesse non riguarda la mera produzione di un siero in particolare ma lo sviluppo di tecniche di produzione più veloci"per poter dare una risposta immediata alla richiesta", con riferimento ai casi di Meningite registrati in Toscana.Nel 2016 è nata VaxYnethic, joint venture che avrà sede in Toscana "Potevamo scegliere Spagna, Belgio..

abbiamo scelto Rapolano a Siena dove sorgeranno strutture scientifiche e laboratori che vedranno impiegati giovani ricercatori, tra i quali 10 under 30 neo laureati e rientrati in Italia dall'estero" ha detto Lucia Aleotti malcelando la soddisfazione di uno schiaffo morale alla 'fuga dei cervelli'.Domenico Simone ha commentato infine "Con la morte di un capostipite molte aziende chiudono, difficilmente i figli raccolgono lo scettro dei genitori riuscendo a mantenere in equilibrio i conti economici, raramente riescono nell'intento di migliorare i risultati".

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