Strage di pecore: il prefetto di Siena incontra Coldiretti

Luigi Dallai, deputato del Pd, ha presentato un'interrogazione al Governo relativa alla questione

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
10 aprile 2017 00:12
Strage di pecore: il prefetto di Siena incontra Coldiretti

Il prefetto di Siena Armando Gradone ha ricevuto martedì scorso Coldiretti Siena - il direttore Simone Solfanelli e il delegato confederale Alberto Bertinelli. Con loro Sara Moscadelli Sanna, l'allevatrice che ha subìto l'attacco dei lupi pochi giorni fa alle porte di Siena e il comandante del gruppo carabinieri forestali Colonnello Eduardo Spataro. L'incontro ha fatto riferimento, appunto, alla strage di animali avvenuta alle porte del Chianti e soprattutto nell'immediata vicinanza del centro abitato: una trentina di pecore morte e anche un cane, un bellissimo esemplare di pastore dei Pirenei è stato sgozzato.

Non ci sono stati dubbi sul tipo di attacco, attribuito a un branco di lupi, o meglio di ibridi, spesso avvistati in quella zona. Un danno ingente per l'azienda agricola che vive dei prodotti caseari e dell'allevamento di pecore. Così, il direttore Simone Solfanelli, che già davanti alla tragedia si era espresso in maniera forte “Un dramma per un’azienda che sta perdendo lavoro. Nessuno si prende responsabilità” aveva detto, al prefetto ha riproposto quello che è diventato un vero e proprio allarme sociale.

“Ho chiesto a Sua Eccellenza di farsi portatore, come rappresentante del Governo sul territorio, dell'istanza degli allevatori e di riproporre al Governo stesso da un lato la necessità di approvazione del piano lupo, dall'altro quella di superare la logica dei rimborsi e dei risarcimenti dei danni agli allevatori perché non è questa la soluzione. Siamo davanti a un vero allarme sociale” . Dopo la strage, tutte le parti politiche sono intervenute: “Tutti gli interventi sono i benvenuti rispetto alla risoluzione di un problema che sta mettendo in ginocchio gli allevatori.

Le polemiche politiche poi non ci appartengono, Coldiretti aspetta con ansia che sia riproposto nuovamente per l'approvazione il piano lupo, e soprattutto che vengano superate le logiche del falso ambientalismo e del falso animalismo, che si favorisca la presenza degli allevatori nel territorio e la convivenza di ogni attività di carattere economico. Sono comunque rimasto piacevolmente colpito dall'attenzione, dalla competenza e dalla sensibilità dimostrati dal prefetto e anche, naturalmente, dal comandante del gruppo carabinieri forestali”.

Intraprendere iniziative urgenti per contrastare e prevenire gli attacchi dei lupi e degli ibridi e sbloccare il Piano nazionale per la gestione del lupo, soprattutto per ciò che riguarda la tempistica dei risarcimenti dei danni a carico degli allevatori. E’ quello che chiede Luigi Dallai, deputato del Pd, in un’interrogazione al Ministro dell’Ambiente, Gian Luca Galletti, presentata nei giorni scorsi e sottoscritta da altri parlamentari. “Come avevo annunciato all’indomani dell’attacco dei lupia un allevamento a Quercegrossa – afferma Dallai – ho presentato un’interrogazione al Governo.

Da anni mi occupo di questo tema che interessa da un lato la tutela delle aziende e, dall’altro, la salvaguardia di una specie protetta. Queste due esigenze devono e possono convivere. Oggi, però, siamo di fronte a una realtà pesante. Secondo le associazioni regionali le aggressioni di lupi e ibridi sono passate dalle 30 mensili del 2014 alle 60 del 2016, per un danno complessivo per gli allevatori nell’ultimo triennio di 1 milione e 45 mila euro”. “La regione Toscana, che è una delle più colpite da tali episodi, sta mettendo in campo misure per ricercare un equilibrio tra le esigenze delle attività degli allevatori, che sono parte costitutiva dell'economia e dell'identità territoriale, e la tutela della biodiversità.

Il 2 dicembre scorso è stato approvato un decreto con cui sono stati messi a disposizione 700mila euro che, sommati ad un precedente stanziamento di 400 mila euro, dovrebbero consentire di risarcire tutte le domande presentate nel 2015 e gran parte del 2016. Questa è la strada, che va percorsa cercando di rafforzare la collaborazione tra le istituzioni, gli enti locali, le imprese del territorio. Ci sono dei nodi da sbloccare subito, però, a partire dal piano per la gestione del lupo, fermo in Conferenza Stato Regioni a causa di alcune divergenze sui contenuti.

Tale documento prevede misure specifiche per favorire la convivenza fra lupi ed attività agricola ed in particolare l’utilizzo di recinti elettrificati, procedure rapide per i rimborsi ed il contrasto agli incroci fra lupo e cane. In questa fase è prioritario intervenire sulla velocizzazione dei risarcimenti dei danni a carico degli allevatori, perché chi viene colpito si trova subito ad affrontare un’emergenza che mina alla radice la possibilità di andare avanti nel proprio lavoro”.

In evidenza