Firenze: Stolpersteine, le ‘Pietre d’inciampo’ in memoria dei deportati

Le prime installazioni giovedì 9 gennaio in via del Gelsomino, alla presenza dell'artista tedesco Gunter Demnig che le ha ideate e create. Dedicato alle vittime del nazifascismo, il progetto è stato voluto dalla Comunità Ebraica di Firenze e dal Comune. Gli altri luoghi sono Piazzale Donatello, via Ghibellina e via del Proconsolo

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
07 gennaio 2020 10:43
 Firenze: Stolpersteine, le ‘Pietre d’inciampo’ in memoria dei deportati

Anche a Firenze saranno installate le Stolpersteine, le ‘Pietre d’inciampo’, dedicate alla memoria delle vittime del nazi-fascismo. La prima posa è in programma alle 12.30 del 9 gennaio, in via del Gelsomino 29, alla presenza dell’artista tedesco Gunter Demnig che le ha ideate e create, della vicesindaca e assessora alla toponomastica Cristina Giachi e dei rappresentanti della Comunitá ebraica di Firenze. 

Tra il 9 ed il 23 gennaio, in occasione delle celebrazioni per il Giorno della Memoria, saranno posizionate 24 pietre in diverse strade sul marciapiede di fronte alle abitazioni dei deportati. Giovedì prossimo oltre a via del Gelsomino (per ricordare Rodolfo e Noemi Levi, Rina e Amelia Procaccia, Alda e Angelo Sinigaglia), le pietre saranno apposte in piazzale Donatello 15 (in memoria di Clotilde Levi), via Ghibellina 102 (per ricordare David Genazzani) e via del Proconsolo 6 (in memoria di Elena e Abramo Genazzani e Mario Melli Genazzani). 

Il progetto, voluto dalla Comunità Ebraica di Firenze e dal Comune, prende vita dopo l’approvazione dell’apposita delibera, il 9 aprile scorso. Le creazioni dell’artista Gunther Demnig, le Stolpersteine, avviate in Germania nel 1995, sono ormai presenti in numerose città europee e ora anche a Firenze sará realizzato un vero e proprio percorso della memoria sulle tracce delle famiglie ebree arrestate e deportate nei campi di sterminio negli anni del secondo conflitto mondiale.“Da Firenze - ha ricordato la vicesindaca e assessora alla toponomastica Cristina Giachi - sono partite più di 300 persone che non hanno mai più fatto ritorno a casa.

Numerose sono state le famiglie che ci hanno chiesto che la città custodisse la memoria dei loro cari. L’apposizione delle Pietre d’inciampo è il giusto traguardo, dopo un grande lavoro, per preservare il ricordo dei nostri concittadini”. “Le Pietre d’inciampo - ha aggiunto - sono l’ulteriore dimostrazione di quanto Firenze tenga a coltivare la memoria. Sono i segni del passato che ricordano ferite rimaste aperte nelle comunità ebraica e cittadina e aiutano a stimolare in chi ci si ‘imbatte’ il ricordo della Shoà e di tutte le vittime della deportazione nei campi di sterminio nazisti”.

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