Stadio Fiorentina, tramonta l'ipotesi Mercafir: Commisso chiude la partita

Una lettera del patron alla "Famiglia Viola" rende ufficiale quello che tutti avevano capito: la soluzione cara al sindaco Nardella non convince la società che quindi non parteciperà al bando. Restyling del Franchi o impianto fuori dal Comune di Firenze? Stella (FI): "Sul fallimento del progetto grossa responsabilità del Comune". Toccafondi (IV): “Investimento fondamentale per Firenze, in particolare in questo momento di crisi. Lavoriamo insieme per per sbloccare i vincoli normativi che bloccano i lavori sul Franchi”

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
05 marzo 2020 15:41
Stadio Fiorentina, tramonta l'ipotesi Mercafir: Commisso chiude la partita

Tramonta l'ipotesi del nuovo stadio della Fiorentina alla Mercafir. Che la soluzione cara al sindaco Nardella non piacesse a Rocco Commisso si era capito da tempo, ora è arrivata l'ufficialità attraverso una lettera che il patròn viola ha inviato alla "Famiglia Viola" e che troviamo sull'organo ufficiale del club. Eccola.

Cara Famiglia Viola,

da quando sono diventato proprietario dell' ACF Fiorentina e nei mesi successivi, ho partecipato a molte conferenze pubbliche nelle quali ho illustrato i diversi obiettivi chiave che dovranno essere raggiunti per rendere il Club vincente e competitivo nel più breve tempo possibile. Ho discusso delle limitazioni finanziarie imposte dalle regole del fair play finanziario della UEFA. Ho spiegato, inoltre, che il complesso del nuovo Stadio è un investimento infrastrutturale essenziale che porterebbe benefici significativi, non solamente migliorando l’esperienza della Famiglia Viola nel giorno della partita, ma anche consentendo alla Fiorentina di ottenere una serie di ricavi necessari per allestire una squadra che possa eventualmente competere al massimo livello europeo.

Nel rispetto dell’importanza storica, culturale ed economica che lo Stadio Artemio Franchi riveste per la Famiglia Viola, per i residenti e per le attività commerciali di Campo di Marte e per i cittadini di Firenze in generale, a settembre 2019 abbiamo presentato alla Città e alla Soprintendenza un progetto preliminare di ristrutturazione del Franchi che avrebbe potuto essere portato a termine nell’arco di 30 mesi. Il progetto avrebbe previsto la copertura integrale delle tribune per tutti gli spettatori, un complesso dotato di impianto di climatizzazione con attività commerciali, servizi igienici e di ristorazione moderni e ampi sky box, preservando al contempo le principali idee architettoniche di Nervi.

Tuttavia, la risposta iniziale della Soprintendenza è stata negativa, in particolare la Soprintendenza ha esaminato il nostro progetto e ha espresso un parere negativo relativamente all’idea di sostituire le curve originarie con curve ristrutturate più vicine al terreno di gioco. La posizione della Soprintendenza è purtroppo infelice poiché tutte le altre componenti di significativa importanza storica non sarebbero state coinvolte e poiché un ammodernamento del Franchi avrebbe esteso significativamente l’utilità e quindi la vita di uno stadio costruito 90 anni fa.

Ad ottobre 2019, il Comune di Firenze, di sua iniziativa, ci ha proposto la possibilità di costruire un nuovo stadio nell’area del complesso Mercafir, che misura 14,8 ettari. Il Comune riteneva all’epoca che l’area Mercafir fosse l’unica opzione disponibile all’interno del territorio comunale che si potesse ben abbinare ai tre importanti obiettivi da me fissati:

1. Tempistiche rapide per le approvazioni regolamentari riguardanti lo stadio e fine dei lavori prevista entro settembre 2023.2. Costi ragionevoli per l’acquisto e lo sviluppo del sito, da mantenere tali anche dopo il completamento dello Stadio.3. Controllo totale da parte della Fiorentina del progetto di costruzione e della gestione dello Stadio dopo il suo completamento.

Sfortunatamente, dopo un’attenta valutazione delle particolari condizioni finanziarie e contrattuali della gara pubblica d’appalto per la Mercafir, resi pubblici a febbraio 2020, nonché dei rischi inerenti, la Fiorentina ritiene che nessuna delle tre condizioni di cui sopra sia stata soddisfatta.

Conseguentemente, annunciamo oggi a malincuore che la Fiorentina non parteciperà alla gara pubblica per la Mercafir con scadenza prevista per il 7 aprile 2020.

Per poter affermarsi e competere ai massimi livelli, la Fiorentina necessita di un complesso con un nuovo stadio che possa garantire alla nostra Famiglia Viola non solo la migliore esperienza nel vedere una partita e servizi all’avanguardia, ma aumenterà al contempo le fonti di ricavo, di cui il nostro Club ha disperatamente bisogno per poter crescere sia in Italia sia nel palcoscenico europeo. Considerate le radici fiorentine del Club e il fatto che un impianto ristrutturato o completamente nuovo porterebbe alla creazione di posti di lavoro e alla nascita di nuove attività economiche, senza considerare i benefici intangibili che verrebbero generati a favore della comunità, desidero fortemente che il nostro stadio sia situato all’interno della Città di Firenze, o almeno all’interno dell’area metropolitana fiorentina.

Sebbene apprezziamo fortemente gli sforzi profusi dal Sindaco Dario Nardella e dai funzionari locali relativamente al progetto Mercafir, per il raggiungimento dei nostri obiettivi a breve termine necessitiamo che le Istituzioni si dimostrino più collaborative e flessibili, che ci forniscano ulteriori opzioni circa le aree di costruzione dell’impianto, e necessitiamo anche che siano in grado di prendere decisioni molto più rapidamente di quanto non sia stato fatto sino ad oggi se vogliamo completare la costruzione del nuovo stadio in tempi ragionevoli.

Per questo motivo, invitiamo tutti i leader e le Istituzioni politiche, normative e sportive, della Città di Firenze, delle città vicine, della Regione Toscana e di Roma, ad aiutare la Fiorentina a raggiungere l’obiettivo di costruire un nuovo stadio in tempi rapidi, a un costo ragionevole e in maniera tale che il nostro Club possa esercitare un legittimo e maggiore controllo sul proprio futuro. Tale contributo potrebbe prevedere la revisione o la reinterpretazione della legge sui Monumenti, al fine di garantire maggiore flessibilità nel caso di uno stadio costruito 90 anni fa, a maggior ragione qualora la ristrutturazione ne preservi le principali peculiarità architettoniche (purtroppo, è un problema riscontrato anche nel caso di altri impianti sportivi italiani fatiscenti, lasciati in abbandono perché è impossibile donare loro nuova vita).

Come accade frequentemente negli Stati Uniti, specialmente nel caso della costruzione di nuovi impianti sportivi, le città italiane potrebbero cercare nuovi metodi per incentivare investimenti privati che portino alla creazione di nuovi posti di lavoro, a nuove imposte locali, stimolando la crescita economica e migliorando l’immagine delle città nel mondo. Forse un giorno potremmo vedere un’Italia che non sia orgogliosa solamente del suo patrimonio culturale, ma che guardi anche al futuro, cogliendo rapidamente le opportunità per promuovere un ulteriore sviluppo economico.

Ciò renderebbe la vita più semplice alle persone come me, che vogliono effettuare in breve tempo investimenti ingenti sul lungo termine al fine di migliorare le città italiane. Questo dovrebbe essere l’obiettivo di qualsiasi Governo che aspiri a donare ai propri cittadini un futuro economico più luminoso. La rapida realizzazione di questo obiettivo, ossia la costruzione di un nuovo stadio per la Fiorentina, gioverebbe innanzitutto alla bellissima città di Firenze, la casa della Famiglia Viola.

Per concludere, vorrei ringraziare tutti voi per il vostro immancabile sostegno nei confronti del nostro Club. Insieme, credo che potremmo arricchire la nostra grande storia e ottenere ancora più successi in futuro per la vostra amata Fiorentina!

Firmato Rocco Commisso

A questo punto restano due soluzioni: o il restyling del Franchi (che in questi giorni attraverso un servizio di Raitre ha mostrato tutte le sue crepe) o il nuovo stadio al di fuori del Comune di Firenze. Campi? Un'altra zona?

"La lettera con cui il presidente viola Rocco Commisso annuncia che la Fiorentina non parteciperà al bando Mercafir, è un severo richiamo alle Istituzioni locali. Sul fallimento del progetto il Comune di Firenze ha una responsabilità grande. Il prezzo dell'area è troppo alto, 'proibitivo' come ebbero a dire i vertici del club alcune settimane fa, e troppi i rischi. Giustamente mister Commisso guarderà altrove per avere uno stadio all'avanguardia, e avverte che per il raggiungimento degli obiettivi a breve termine la Fiorentina necessita che le Istituzioni si dimostrino più collaborative e flessibili, che forniscano ulteriori opzioni circa le aree di costruzione dell'impianto, e che siano in grado di prendere decisioni in tempi rapidi".

Lo afferma il vicepresidente del Consiglio regionale della Toscana, Marco Stella (Forza Italia). "Le condizioni poste dal Comune per l'area Mercafir, a cominciare da quelle economiche, erano proibitive - ricorda Stella -. Ora c'è da ricominciare tutto da capo. Mi auguro che le Istituzioni locali ascoltino e accettino l'invito del presidente Commisso ad aiutare la Fiorentina a raggiungere l'obiettivo di costruire un nuovo stadio in tempi rapidi, a un costo ragionevole e in grado di aumentare le fonti di ricavo per il club gigliato.

Le amministrazioni locali valutino la possibilità di seguire modelli funzionanti in Europa, e anche in altre città italiane, ovvero la concessione dei terreni per 99 anni, o per un periodo comunque congruo, alla società calcistica, che poi si assume l'onere di realizzare e gestire l'impianto".

“La lettera del Presidente Commisso impone una nuova strada rispetto all’ipotesi Mercafir e la necessità di una risposta da parte della città. Da presidente del Viola Club Parlamento non posso che ribadire che la città di Firenze si merita uno stadio “europeo”, al passo coi tempi, comodo, accogliente per le famiglie, raggiungibile facilmente e dove la partita si possa vedere bene e comodamente da tutti i settori. Così facendo, sarebbe sicuramente utile e funzionale sia alle esigenze dei tifosi che a quelle economiche e patrimoniali della società.

E, a maggior ragione in questo momento di crisi economica, la città di Firenze non può permettersi di perdere questo investimento.”Questo quanto dichiarato da Gabriele Toccafondi, deputato fiorentino di Italia Viva “Da fiorentino sottolineo che il Franchi è legato a doppio filo alla storia di Firenze e della Fiorentina e mi chiedo: che fine farebbe tutta quella parte storica della città che vive anche grazie alle partite? Firenze rischierebbe di trovarsi con un “monumento nazionale” ma vuoto e dopo poco in abbandono.” Prosegue Toccafondi“Da rappresentante in Parlamento infine, accolgo e condivido l’appello a lavorare sulla modifica delle normative, che al momento rendono impossibili i lavori di ammodernamento dello stadio, in particolare sulle curve.

Servirà buonsenso e l’impegno di tutti, perché modificare le leggi sui monumenti non è facile. Ma sono convinto che sia ragionevole provarci.” Conclude il deputato, presidente del Viola Club Parlamento.

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