Sollicciano: tunisino espulso per motivi di sicurezza nazionale

102 le espulsioni di immigrati islamici ritenuti pericolosi dal territorio italiano da inizio anno

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
17 dicembre 2017 23:24
Sollicciano: tunisino espulso per motivi di sicurezza nazionale

(DIRE) Roma, 17 dic. - "Un cittadino tunisino e' stato espulso dal territorio nazionale per motivi di sicurezza nazionale". Lo comunica il Viminale, che informa: "Con quella di oggi sono 102 le espulsioni eseguite con accompagnamento nel proprio paese, nel corso del 2017 e 234 quelle eseguite dal 1° gennaio 2015 ad oggi, riguardanti soggetti gravitanti in ambienti dell'estremismo religioso". Nello specifico "si tratta di un 49enne tunisino residente a Firenze emerso sin dal 2004 in diverse indagini investigative condotte in Toscana nell'ambito del contrasto all'estremismo religioso.

Gia' detenuto presso la casa circondariale 'Sollicciano' di Firenze per scontare una pena per reati comuni, e' stato oggetto di monitoraggio di 1° livello 'alto' per aver ripetutamente avuto comportamenti violenti verso gli operatori carcerari, affermando in diverse circostanze di essere 'un terrorista'. Scarcerato il 12 novembre scorso, e' stato trattenuto nel centro per rimpatri Brunelleschi di Torino e rimpatriato per motivi di sicurezza nazionale dalla frontiera marittima di Genova, con accompagnamento nel proprio paese".

"Con il tunisino espulso oggi a Firenze salgono a 102 le espulsioni dal territorio italiano da inizio anno di immigrati islamici ritenuti pericolosi. Una media di due espulsi alla settimana. E la stragrande maggioranza sono tunisini, come lo erano la maggior parte degli attentatori che hanno insanguinato l'Europa dal 2015 ad oggi. Bene l'attivita' delle forze dell'ordine e dell'intelligence che consente di individuare i soggetti radicalizzati ritenuti pericolosi, ma se vogliamo estirpare alla radice il cancro jihadista, e non intervenire solo sulle metastasi, serve un salto di qualita' esattamente come avvenuto quarant'anni fa quando l'Italia fronteggio' l'emergenza brigatista o quella mafiosa".

Cosi' Paolo Grimoldi, deputato della Lega e segretario della Lega lombarda. Poi, aggiunge: "Da tempo chiediamo l'istituzione di un pool specifico di magistrati che si occupi solo del terrorismo islamico e possa coordinare un quotidiano lavoro di monitoraggio sulle moschee e sui centri islamici presenti sul nostro territorio e su chi entra o esce dal nostro Paese. Servono magistrati anti terrorismo, come gia' li abbiamo per combattere le mafie, e servono leggi ad hoc. E serve una stretta sulle moschee e i luoghi di culto delle comunita' tunisine, perche' i numeri dicono che la maggior parte dei soggetti radicalizzati sono tunisini".

(Com/Anb/ Dire)

In evidenza