Sicurezza in Toscana: nuovo modello può partire da via Gioberti a Firenze

La rapina avvenuta ai danni di un gioielliere fiorentino nella via delle Cento Botteghe ha fatto tremare i polsi a molti commercianti

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
23 maggio 2015 13:49
Sicurezza in Toscana: nuovo modello può partire da via Gioberti a Firenze

Un talking group a portata di smartphone, ovvero un’applicazione che i cittadini potranno scaricare gratuitamente per segnalare le situazioni di pericolo e finalizzata a diffondere le segnalazioni sul degrado, c'è anche questo nel nuovo modello di sicurezza urbana proposto da Nicola Nascosti, consigliere regionale, candidato per il rinnovo in Consiglio regionale per Forza Italia nel collegio Firenze 1 "Un sistema da potenziare anche attraverso la creazione di un tavolo permanente in cui siano rappresentati l’amministrazione cittadina, le scuole, anche quelle dedicate agli stranieri, le rappresentanze sociali, i tassisti, i sindacati, i vigili giurati, i commercianti e i comitati cittadini e con compiti di indirizzo e programmazione" spiega Nascosti.

L'orafo derubato in via Gioberti ha, negli ultimi giorni, deciso di chiudere l'attività perché non si sente più sicuro e non ha intenzione di rischiare la propria vita o quella dei familiari restando aperto al pubblico.La strada non è nuova ad episodi simili, più volte sollecitata la realizzazione di un piano per la sicurezza che passasse attraverso i controlli delle forze dell'ordine e la presenza di telecamere. Una risposta c'è stata, chiudere la strada e pedonalizzarne il commercio, proposta che ha diviso commercianti e residenti lungo il Centro commerciale naturale che, attraverso Porta alla Croce, conduce al centro storico.

Il modello proposto da Nascosti si basa su tre punti fondamentali: educazione, prevenzione e repressione. Di cosa si tratta? "L'educazione deve essere implementata al fine di rendere consapevoli le nuove generazioni già in età scolastica sul rispetto delle regole: chi non è lucido ad esempio può farsi del male e mettere in pericolo il prossimo. In campo commerciale la Regione ha a propria disposizione l'Arpat e le Asl che hanno un ruolo ispettivo e possono accertare e sanzionare, invece si limitano a controlli di routine: a Prato i 40 ispettori ci sono arrivati dopo i morti nel rogo avvenuto all'interno del capannone usato come dormitorio.

Chi non è in regola deve chiudere. Se non hai la cultura dell'educazione e davanti ad un controllo non rispetti le regole, devi essere punito". Non rischiamo di addentrarci su un tema comunale? "Il consigliere regionale è rappresentante del territorio che lo elegge in base alle preferenze. Certo occorre valutare quali siano le singole competenze: ma non dimentichiamo che il coordinamento delle polizie municipali è già in capo alla Regione, basterebbe studiarlo in modo diverso. Gli organi ispettivi come nel caso delle Asl possono fare piani specifici di controllo e repressione e per Firenze potrebbe accadere questo".Economicamente come si sostiene il piano della sicurezza? "La Regione può mettere insieme tutti i Comuni che hanno aderito alla Tassa di Soggiorno e in accordo finalizzare la Tassa per implementare la sicurezza con dissuasori come le telecamere o con l'aumento delle forze dell'ordine ed addirittura introdurre una App come nuovo modello per segnalare direttamente ad una centrale le situazioni anomale".Già ma la Tassa gli operatori la pagano volentieri?"Dovrebbero esistere norme uguali per tutti, a partire dai dehors fino all'uso degli spazi pubblici e chi lavora lo deve fare nel rispetto della normativa nazionale e delle disposizioni igienico-sanitarie previste dalle ASL di competenza.

Non possono esistere disparità che adesso sussistono ad esempio sulla somministrazione fatta nei ristoranti e quella fatta in altri tipi di locali. Il settore degli Affittacamere ad esempio.. non è possibile che non si tutelino quegli albergatori che soffrono la concorrenza di chi non rispetta la legge".Ma la Regione si occupa anche del commercio di vicinato? "La Regione Toscana non è un'Ente irrilevante - risponde Nascosti - ha competenze in termini economici, basta vedere le addizionali Irap ed Irpef, ed è chiamata ad aiutare la piccola e media impresa ad esempio con i bandi per l'artigianato, per non parlare di Fidi Toscana che presta garanzie alle aziende ed ancora la formazione professionale che vede la Regione impegnata con la nuova normativa che prevede la nascita dell'Agenzia Formativa regionale".Nonostante questo però non esiste una politica promozionale univoca. "Manca, ce ne sono tante di vario tipo che lasciano molti operatori insoddisfatti.

Pensiamo ad esempio all'urbanistica, la grande distribuzione uccide i Centri commerciali naturali come questo di via Gioberti".I commercianti rivendicano il diritto alla sicurezza, ma al tempo stesso si lamentano per le vessazioni, come le tasse sullo smaltimento rifiuti. "Basterebbe applicare un principio europeo, paga chi produce. Esistono infatti dei comportamenti virtuosi che devono trovare agevolazioni nella tariffa. Questo accade a Bolzano, nel Veneto ed in Emilia.. in Toscana paghiamo in base ai metri quadrati di superficie a disposizione, ma così diventa una Tassa patrimoniale che penalizza tante attività che si trovano a pagare più di quelli che sono i costi di smaltimento".

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