Seves, corteo a Firenze per salvare la fabbrica del vetromattone

Ieri sera è partito il countdown per salvare la Seves che continuerà dalle 22 alle 24 anche le prossime sere.

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
23 maggio 2014 14:25
Seves, corteo a Firenze per salvare la fabbrica del vetromattone

Seves in corteo e presidio a sostegno della vertenza. Il concentramento alle ore 10 e 30 in piazza della Libertà lato Parterre. Alle 11 e 15 presidio di fronte alla sede della Regione di via Pico della Mirandola 24 e svolgimento dell'incontro del tavolo di crisi sulla vertenza.

I lavoratori, con una forma di mobilitazione assolutamente inedita, hanno acceso i riflettori sulla vertenza Seves con la proiezione di un countdown da Palazzo Vecchio in piazza della Signoria, per manifestare che se muore la Seves muore un patrimonio di tutta la città.

Mancano infatti 21 giorni ai licenziamenti degli oltre 90 lavoratori che la proprietà della Seves ha disposto pochi giorni fa, nonostante vi siano stati importanti interessamenti per l'acquisizione dell'azienda. I lavoratori, insieme alla Filctem Cgil, chiedono di dare un chance ad una eccellenza del made in Italy affinché sia prorogata la cassa integrazione e si possa favorire l'acquisizione dello stabilimento e in via definitiva la ripresa produttiva.

Richiesta di attivazione degli ammortizzatori sociali previsti dalla legge 182 bis per la durata di un anno, scongiurare i licenziamenti e verificare la possibilità di trovare nuovi acquirenti. Sono queste le richieste avanzate dall'assessore alle attività produttive, per conto dei rappresentanti sindacali e delle altre istituzioni coinvolte.

La riunione si è conclusa con la richiesta dell'azienda di un ulteriore incontro, fissato per lunedì prossimo, 26 maggio. Il rinvio chiesto dalla Seves servirebbe all'azienda per verificare l'esistenza dei requisiti tecnici necessari per la richiesta della cassa integrazione per procedura in base alla legge 182 bis. L'assessore, concedendo il rinvio, ha concluso dicendo di attendersi una risposta positiva in quanto, come per analoghi casi, problemi di tipo tecnico non dovrebbero sussistere sulla base delle verifiche già effettuate dagli uffici regionali e provinciali. Nel corso della riunione l'assessore ha ribadito l'interesse di istituzioni e territorio affinché si possa far ripartire l'attività.

Tuttavia, preso atto della decisione dell'attuale proprietà di non voler proseguire e, considerata la propria responsabilità sociale anzitutto nei confronti delle famiglie dei 97 dipendenti, chiede venga fatto ogni sforzo, da un lato, per ridurre il disagio dei lavoratori attraverso l'attivazione degli ammortizzatori sociali e, dall'altro, per verificare la possibilità di ripartire con nuovi soggetti.

“L'atteggiamento tenuto dalla Seves negli ultimi mesi non è più tollerabile e sul piano nazionale garantiremo il pieno sostegno agli oltre 90 lavoratori fiorentini che rischiano il posto. L'azienda ha manifestato un totale dispregio nel gestire le relazioni con lavoratori e istituzioni, sia al tavolo regionale che a quello nazionale, attivato dal ministero dello Sviluppo Economico, pensando solo a liquidare il personale per poi avere le mani libere” lo ha dichiarato la senatrice fiorentina Rosa Maria Di Giorgi.

“Dopo anni di battaglie che hanno visto coinvolte parti sociali ed enti locali, il licenziamento dei lavoratori della Seves ha dell'assurdo" così la senatrice di Sinistra Ecologia e Libertà Alessia Petraglia. “In questi tempi di finanziarizzazione dell'economia – prosegue la senatrice – occorre riflettere su quanto contino le Istituzioni e quanto, invece, contino le decisioni prese altrove. Di questo inquietante interrogativo la vicenda della Seves è emblematica, come lo è della ultradecennale mancanza di una seria politica industriale nel nostro Paese”.

Foto gallery
In evidenza