Seves Firenze: dipendenti aiutati da tutti, oggi sono fantasmi

Cgil fa nuovamente appello a Comune e imprenditori: “Vertenza non va dimenticata, ripartire e salvare il Made in Florence”

Antonio
Antonio Lenoci
05 aprile 2016 14:41
Seves Firenze: dipendenti aiutati da tutti, oggi sono fantasmi

 Hanno teso la mano in tanti, c'è stata anche l'aspettativa di una riapertura.. e poi? La Seves sulle pagine dei quotidiani locali è un triste ritorno, quasi una sagra tradizionale oramai tra eventi, manifestazioni, scioperi e flash mob utili solo ad "accendere i riflettori". Dopo incontri di ogni tipo avuti con le istituzioni locali, sembra non cambiare la domanda: cosa può fare veramente la politica? Vestiti da fantasmi, stavolta, come metafora della loro condizione: questa l'azione che hanno messo in scena stamani ai cancelli della fabbrica gli ex lavoratori della Seves di Firenze, chiusa da circa un anno.

"Spenti i forni e spariti gli stampi" far ripartire un forno spento è una impresa, così come realizzare il vetromattone senza uno stampo, ma nonostante tutto sono rimasti i dipendenti.A circa 20 dei 50 lavoratori rimasti, scadrà questa estate la mobilità.La ditta di Castello produceva vetromattone, il prodotto non piace più? I vecchi dipendenti della Vetreria che aveva sede in via Capo di Mondo, prima di trasferirsi a Castello come Saivo, facevano lenti, plafoniere e fanali per auto, per poi passare ai bicchieri ed infine, come Fidenza Vetroarredo, passare al vetromattone.

Sono ingegneri, artigiani del vetro, sanno fare anche altro, perché intestardirsi sul vetromattone? Gli imprenditori sarebbero pronti ad investire su altri prodotti?

 Ai cancelli della fabbrica erano presenti Paola Galgani (segretaria generale Cgil Firenze) e Bernardo Marasco (segretario generale Filctem Cgil Firenze) per accendere nuovamente i riflettori sulla vertenza. Ha detto Galgani: “Vogliamo rimettere al centro dell'attenzione del Comune e degli imprenditori una realtà come quella dei lavoratori della Seves, che hanno diritto a delle risposte. Questa vertenza non deve essere dimenticata. Il sindaco Dario Nardella, meno di un anno fa, si era speso in prima persona per indicare una soluzione che invece purtroppo ancora non c'è.

Noi crediamo che ci siano possibilità per tornare a produrre vetromattone, tenendo presente che ora il fattore tempo è importantissimo”. Ha aggiunto Marasco: “La mobilitazione dei lavoratori della Seves è ininterrotta da dicembre 2012, quando fu spento il forno. L'estate scorsa sembrava la volta buona per ripartire, ora non possiamo farci sfuggire questa occasione di rilancio di un prodotto 'made in Florence', sarebbe una grave macchia per tutto il nostro sistema socioeconomico.

Se continuerà il silenzio attorno alla vicenda, saremo pronti ad altre iniziative di sensibilizzazione.Una sensibilizzazione che potrebbe riguardare il comparto economico in generale e suscitare nuove proposte magari, le tanto amate "sinergie" o collaborazioni per dirla in termini pratici tra imprenditori disposti a farsi carico della conoscenza tecnica e del sapere artigianale prima ancora di un prodotto che sembra aver perso l'appeal degli anni d'oro dell'edilizia industriale e filo-industriale delle pareti vetrate.

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