Sesto Fiorentino, elezioni nel 2016: Biagiotti sfiduciata, arriva il Commissario

Nuove elezioni nel 2016, in anticipo di tre anni sulla scadenza naturale. Anche alcuni sindaci dell’Unione metropolitana presenti al consiglio comunale

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
21 luglio 2015 20:32
Sesto Fiorentino, elezioni nel 2016: Biagiotti sfiduciata, arriva il Commissario

Sesto Fiorentino sarà guidato da un commissario prefettizio. Il Pd del comune toscano ha posto la parola fine all'esperienza da sindaco della renzianissima Sara Biagiotti. Finisce 15 a 5 il tesissimo consiglio comunale, con la sfiducia al sindaco votata anche da 8 consiglieri comunali del PD.

A nulla sono i valsi i tentativi di ricucitura promossi dal commissario Lorenzo Becattini ed espressi alla fine anche dalla stessa Biagiotti che in una lettera pubblica chiedeva ai 14 consiglieri firmatari della mozione di mettere da parte l'orgoglio e di "ricominciare da capo". Ma la sua di mozione, quella degli intenti, non è bastata a ricomporre la spaccatura che preannuncia echi nel partito nazionale.

Per l'ex primo cittadino sestese sono stati determinanti i capitoli relativi alle grandi infrastrutture: Aeroporto di Peretola e Inceneritore sui quali l'esponente del pd renziano non si è mai dichiarata contraria come avrebbe voluto la maggioranza del suo partito in consiglio comunale.Chi ha sbagliato?

"Ecco qua il risultato di un'operazione incosciente ordita da otto consiglieri comunali del Pd diventati da oggi politicamente indegni del nostro partito. Solidarietà totale al sindaco Sara Biagiotti, vittima di un atto di gravità inaudita consumato da persone restate sorde a ogni apertura e offerta di dialogo. Persone decise a portare fino in fondo, e a ogni costo, un'iniziativa che ha tutte le caratteristiche di un colpo di mano immaginato e attuato per gettar fango sul Partito Democratico e su uno dei suoi esponenti più rappresentativi in Toscana” lungo il post su Facebook del segretario regionale del Pd Dario Parrini a commento del voto di sfiducia al sindaco di Sesto Fiorentino Sara Biagiotti. “Abbiamo – continua Parrini – tentato di tutto, in buona fede e con la massima buona volontà, per scongiurare lo scioglimento del consiglio comunale.

Abbiamo cercato di far capire a questi consiglieri comunali che non si gioca al tiro a segno sulla pelle delle istituzioni. Abbiamo cercato di far comprendere loro che i partiti esistono per essere a disposizione delle istituzioni, non per prenderle in ostaggio. Ma ci siamo trovati di fronte un muro di indisponibilità a individuare insieme una via d'uscita costruttiva e non dannosa per la città.

Ne prendiamo atto. Ripartiremo presto e bene, con serena determinazione, senza cedimenti a chi antepone le ossessioni personali agli interessi generali. Lorenzo Becattini, che ringrazio ancora per la passione e l'equilibrio dimostrati in questi giorni – spiega il segretario regionale – continuerà a svolgere il ruolo di guida del Pd di Sesto Fiorentino: è la persona più indicata per ricostruire un partito che era, e può rapidamente tornare ad essere, una delle unioni comunali più solide della Toscana".

“A Sesto Fiorentino Forza Italia ha sostenuto con convinzione la sfiducia al sindaco Sara Biagiotti, come atto che ponesse fine all’immobilismo dell’amministrazione. Le lotte intestine e la spaccatura all’interno del Partito Democratico locale hanno destabilizzato e bloccato per più di un anno l’attività del Comune, senza dare risposte ai bisogni reali della popolazione sestese” lo affermano il coordinatore regionale di Forza Italia, Stefano Mugnai, il consigliere regionale Marco Stella, il coordinatore provinciale Paolo Giovannini, i consiglieri comunali azzurri Davide Loiero (capogruppo) e Maria Tauriello. “Si comprendono le difficoltà che dovrà affrontare l’Ente per i prossimi mesi – sottolineano i dirigenti di Forza Italia - ma la prospettiva di prosecuzione dell’amministrazione Biagiotti, con la sua totale mancanza di progetto chiaro per la città e l’incapacità politica di convogliare consensi all’interno del suo stesso partito, hanno portato a questa dolorosa, ma necessaria scelta per il bene dei cittadini sestesi”."Le contraddizioni vengono al pettine: non si può portare l'ideologia renzista dell'uomo o della donna al comando in una città dove la storia della sinistra è nata e dove è stato eletto il primo deputato socialista toscano. La vicenda Biagiotti è l'emblema di un PD che non ha a cuore il governo, ma soltanto la propria affermazione.

Quello che accade oggi è un segnale di come il vero obiettivo del PD non sia il bene della comunità, ma soltanto il regolamento delle lotte interne" afferma la senatrice toscana di SEL Alessia Petraglia. "Aver imposto un sindaco approfittando del largo consenso goduto a Sesto è la cifra dell'arroganza di questo PD, pagata con la sfiducia di oggi - prosegue - La politica è partecipazione. La politica di Sinistra è lavoro comune. Chi ha rotto con i valori della sinistra e con il dibattito democratico che ne è alla base ora è costretto ad assumersi le proprie responsabilità.

Da Sesto, dai territori, però, arrivano le risposte migliori a questa logica sbagliata e destrutturante, grazie al lavoro delle forze di sinistra in questi mesi: Sesto sia l'emblema non solo del fallimento renziano, ma anche della capacità della politica di mettersi a servizio della comunità e non degli interessi privati".

"Quando gli stessi consiglieri eletti nella lista del sindaco del loro stesso partito votano con la destra e il Movimento 5 Stelle e tradiscono così il patto coi cittadini, la vicenda si commenta da sola. Quello che è accaduto a Sesto Fiorentino e al sindaco Sara Biagiotti è imperdonabile. E non può che lasciare l’amaro in bocca sapere che i cittadini dovranno ora subire un anno di commissariamento col loro Comune affiancato, negli elenchi prefettizi, ad amministrazioni sciolte per mafia o per dissesto finanziario”. Così Antonio Mazzeo e Stefano Bruzzesi, rispettivamente vicesegretario vicario e responsabile enti locali del PD Toscana, commentano quanto accaduto oggi a Sesto Fiorentino.

"La vicenda di Sesto Fiorentino è prima di tutto un fallimento del Partito Democratico che ha scelto di interrompere ogni connessione col suo popolo e con gli ideali di sinistra dimostrandosi inadeguato e impegnato soprattutto a regolare i conti al suo interno. Il consiglio di oggi è l'epilogo inevitabile dopo mesi di stasi e di contraddizioni crescenti che hanno fatto perdere la bussola della buona politica".Lo afferma il coordinatore regionale di SEL, Giuseppe Brogi, commentando la mozione di sfiducia in discussione nel Consiglio comunale di oggi a Sesto Fiorentino. "Un anno fa - prosegue Brogi - SEL ha messo a disposizione del centrosinistra di Sesto Fiorentino persone ed energie nuove, per costruire una proposta di governo di centrosinistra che si è scontrata contro un muro di arroganza e presunzione.

Dietro a quel muro crescevano le contraddizioni che segnano il PD anche a livello nazionale. Di qua dal muro, il lavoro serio, coerente, infaticabile delle donne e degli uomini della sinistra ha costruito un'alternativa fatta di risposte concrete, non solo sui grandi temi come aeroporto e inceneritore. Da questa alternativa dobbiamo ripartire, per ridare speranze alle cittadine e ai cittadini delusi da questa brutta pagina e per costruire, a partire dai territori, una grande forza di cambiamento".

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