Sergio Staino: la satira e i sogni di Bobo

Dal 6 aprile al 3 novembre apre al pubblico, nelle sale del Santa Maria della Scala in Siena, la prima rassegna “antologica” di Sergio Staino.

Alessandro
Alessandro Lazzeri
05 aprile 2014 00:06
Sergio Staino: la satira e i sogni di Bobo

Sergio Staino è immediatamente identificato come il creatore di Bobo, uno dei personaggi più noti della satira e del fumetto italiano. Bobo è una sorta di operaio impegnato che commenta gli eventi di politica italiana e internazionale, rivolgendo un'attenzione particolare alle trasformazioni della sinistra italiana. Le sue vicende si svolgono in una sola striscia, altre volte occupano lo spazio di una vignetta. Dal 1979 queste vignette hanno costituito una sorta di riflessione sugli eventi politici quotidiani.

La creatività di Segio Staino non si esaurisce, soltanto, nel “mitico” Bobo, come ben evidenzia la mostra “Satira e Sogni”.

Nell’esposizione che, nel titolo evoca le due attitudini principali che hanno da sempre caratterizzato il lavoro dell'artista, si possono ammirare gli acquarelli e le più recenti opere digitali che hanno reso Sergio Staino uno tra i maggiori protagonisti della satira in Italia. Sono esposte in mostra oltre trecento opere: dai primi disegni nati su Linus nel ’79 agli appassionati interventi su l’Unità, e poi il cinema e quello che ha significato nell’evoluzione del suo disegno, fino alle ultime opere disegnate a mano e acquerellate in grigio prima dell’addio definitivo e il passaggio al digitale.

Mescolati tra loro temi politici, dispute familiari, disegni per bambini o di puro gioco, tutti segnati e contraddistinti, da un segno e da una fantasia che, al di là delle tante tecniche usate, rimangono completamente sue.

Nella mostra si entra attraverso un arco trionfale, sormontato da un Bobo-Rodin pensatore e subito ci s’imbatterà in una sorta di Pantheon dei nostri giorni: grandi sagome dei personaggi che hanno animato gli ultimi trenta tormentati anni della nostra vita politica e istituzionale. Nelle prime sale trovano spazio le memorabili storie degli anni di Linus (Capitan Kid, Moskava, Senza famiglia) e de l'Unità (I funerali di Belinguer, Livorno 1921, A proposito di Arbasino). Sono gli anni dei disegni a penna, dell'uso della china e dei pennarelli.

Nel 1989 Sergio Staino si misura con la regia e gira il film Cavalli si nasce. Oltre a rivedere quella pellicola ormai quasi dimenticata i visitatori possono rivedere lo storyboard originale: cinque grandi quaderni nei quali l'artista anticipa con deliziosi acquarelli tutte le scene del film. Sono gli anni dei disegni a china e dei lavori con acquarello.

Con la “Storia di Montemaggio”, disegnata per le pagine de l'Unità e poi pubblicata in volume, inizia quel progressivo uso delle tecnologie di cui Sergio Staino è costretto a servirsi. In sequenza si possono ammirare le molte sezioni fatte di opere così realizzate: Furti e omaggi, Acque toscane, Canzoni e fumetto, le Scenografie teatrali del Premio Tenco. Non manca, naturalmente, uno sguardo alla satira del “ giorno dopo giorno” con cinquanta tavole sulla produzione satirica più recente.

Questo lungo viaggio nell'opera di Sergio Staino è raccontato anche in un grande catalogo, edito da Effegi, che contiene, oltre alla riproduzione di gran parte delle opere esposte, anche scritti di Maurizio Boldrini, Tomaso Montanari e Sabrina Benenati. Curatori della mostra sono Maurizio Boldrini e Claudio Caprara.

Presso il Bookshop del Complesso Museale Santa Maria della Scala è possibile oltre al catalogo della mostra consultare e acquistare altre pubblicazioni concernenti i lavori e disegni di Sergio Staino ed è presentata la linea di merchandising ufficiale studiata e realizzata per la mostra senese.

“Sembra quasi un destino, e se lo è, è un bel destino, che uno nato in provincia di Siena e per la precisione a Piancastagnaio sull' Amiata, arrivi in età avanzata a vedersi consacrato in una bella mostra nel proprio capoluogo. Già questo mi rende particolarmente felice ed emozionato, spingendomi nella ricerca di un percorso e di un significato a questa mostra, che vada al di là di una normale rassegna antologica e retrospettiva – ha dichiarato Sergio Staino La realtà è che vorrei tanto che l'aspetto più importante di questa esposizione non fosse il retrospettivo ma alcuni piccoli germi di futuro, germi di futuro messi a disposizione dalle attuali tecnologie”.

Intorno all'anno 2000 l'artista ha, infatti, dovuto abbandonare per motivi di eccessivo degrado della vista il disegno tradizionale fatto a punta di matita o di penna a china, per spostarsi obbligatoriamente sul digitale. “Mi sembrava un ripiego e in questo senso anche un passaggio triste - commenta oggi Sergio Staino - In realtà ho scoperto una parte di mondo meravigliosa: le mille occasioni di raccordo, di confronto e di cambiamento che il touch screen mi offriva.”

La parte più ampia della mostra è quindi dedicata a questo territorio ancora così largamente inesplorato e che solo recentemente alcuni artisti, primo fra tutti David Hockney, hanno cominciato a percorrere.

La mostra, fortemente voluta dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Siena e organizzata da Opera Civita Group, è parte integrante dei sette percorsi museali del Santa Maria della Scala. Contemporaneamente alla mostra sarà, infatti, possibile percorrere i suggestivi ambienti monumentali dell’antico ospedale così da valorizzare i sette percorsi museali esistenti: I luoghi dell’accoglienza e della cura; Jacopo della Quercia (La Fonte Gaia); Museo Archeologico Nazionale; Le bandiere delle Contrade (dal museo Stibbert); Siena, Racconto della città (Dalle origini al medioevo); Il tesoro (Le reliquie e gli ori) e il Museo d’Arte per bambini.

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