Seravezza Fotografia: la dodicesima edizione omaggia il foto-giornalismo

A Firenze mostra fotografica e video-reportage sul popolo Saharawi

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
16 febbraio 2015 22:45
Seravezza Fotografia: la dodicesima edizione omaggia il foto-giornalismo

Dal 20 febbraio al 12 aprile 2015 a Seravezza in Versilia (Lu), si svolge la dodicesima edizione di “Seravezza Fotografia”, una manifestazione ormai diventata uno dei più importanti appuntamenti italiani dedicati alla fotografia con la direzione artistica di Ivo Balderi. Il segreto del suo successo è quello di coniugare grandi fotografi – nelle passate edizioni ha ospitato nomi come Rosemblum, Berengo Gardin, Witkin, Olaf, Nachtwey, Cagnoni e Horvat - con il mondo amatoriale della fotografia.“Il festival, giunto con successo alla sua dodicesima edizione, ospiterà quest’anno un grande della fotografia come Francesco Cito, che nel suo lavoro ha sempre dato un messaggio non solo artistico ma di testimonianza delle condizioni di vita nel mondo e delle guerre, e che, in questo senso, è di estrema attualità.

La mostra dunque, ospitata nello splendido palazzo mediceo, diventa una vetrina e un riferimento culturale per l’intera Toscana”. Con queste parole il consigliere regionale Eugenio Giani è intervenuto alla conferenza stampa di presentazione della dodicesima edizione di Seravezza Fotografia, organizzata dal Comune di Seravezza e della Fondazione Terre medicee, che si svolgerà dal 20 febbraio al 16 aprile 2015. La conferenza stampa di annuncio della manifestazione, che ogni anno ospita in Versilia fotografi di valore internazionale come Rosemblum, Berengo Gardin, Witkin, Olaf, Nachtwey, Horvath, si è tenuta questa mattina in palazzo Panciatichi. Erano presenti, oltre a Giani, il sindaco di Seravezza Ettore Neri, il direttore artistico di Seravezza Fotografia Ivo Balderi e il protagonista di questa edizione, con la mostra esposta al palazzo Mediceo (patrimonio mondiale Unesco), Francesco Cito.

In questa nuova edizione Seravezza Fotografia torna a rendere omaggio al foto-giornalismo dedicando la mostra principale a Francesco Cito dal titolo "Colour and B&W" per sottolineare i quarant'anni di fotografia svolti fino ad oggi dal grande fotografo napoletano. Nel percorso espositivo di Palazzo Mediceo, sono esposti la maggior parte dei reportage da lui realizzati, un'occasione unica per comprendere il suo essere fotografo, la sua sensibilità e la sua sintesi nel documentare un conflitto o la contrapposizione tra i popoli: nei suoi scatti Cito ci aiuta a capire anche quello che sta accadendo in alcune parti del mondo; attraverso i pregi del suo raccontare e farsi coinvolgere dalle fotografie realizzate sul Palio di Siena o nella Sardegna dei luoghi meno conosciuti a viaggiatori disattenti, I quali sono più inclini allo stereotipo da cartolina.

Ferdinando Scianna, descrive Francesco Cito come uno dei migliori fotogiornalisti italiani, per l'istinto del fatto, la passione del racconto, la capacità di sintesi e rigore visivo. La mostra di Francesco Cito "Colour and B&W" sarà esposta dal 20 febbraio al 12 aprile 2015 nel Palazzo Mediceo di Seravezza (Lu), riconosciuto dall'Unesco come Patrimonio Mondiale dell'Umanità, viale L. Amadei 230. Seravezza Fotografia comprende anche mostre collaterali, portfolio, workshop e incontri di fotografia.

E’ organizzata dalla Fondazione Terre Medicee, dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Seravezza con il patrocinio della FIAF (Federazione Italiana Associazioni Fotografiche). Ma, come hanno spiegato gli intervenuti, Seravezza Fotografia è anche molto altro: una rassegna di una durata di circa due mesi con numerosi eventi come incontri di fotografia, workshop, portfolio e mostre dedicate a giovani fotografi emergenti che saranno ospitate nelle Scuderie granducali dell'area medicea di Seravezza.Dal 19 febbraio al 3 marzo p.v.

il Robert F. Kennedy Human Rights Europe ha il piacere di presentare l’iniziativa “Radan, Inshallah. Domani, se Dio vuole” del fotoreporter Stefano Schirato e della giornalista Jenny Pacini sulle violazioni dei diritti umani ai danni del popolo Saharawi, frutto di un viaggio nei territori occupati del Sahara occidentale lo scorso giugno.

“Radan, Inshallah”, che in arabo significa “Domani, se Dio vuole”, vuole essere un messaggio di speranza per il popolo Saharawi. Schirato e Pacini raccontano, attraverso i loro obiettivi, le storie e le testimonianze di uomini, donne e bambini Saharawi, con un focus particolare sui giovani, evidenziando la grande dignità con cui resistono pacificamente alle quotidiana persecuzione. Torture, sparizioni forzate, detenzioni arbitrarie e violenza gratuita scandiscono la storia del Sahara Occidentale, il territorio a sud del Marocco dallo status politico ancora indefinito. Una storia dimenticata dove non è mai stata fatta giustizia.

Il progetto, sostenuto dalla Fondazione Pescarabruzzo con il patrocinio di Robert F. Kennedy Human Rights Europe, della Regione Abruzzo e del Comune di Pescara, comprende la mostra fotografica di Schirato con più di venti fotografie in bianco e nero ed il video-reportage girato dalla giornalista e film-maker Jenny Pacini.

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