Serata orientale nei cinema fiorentini

Domani la proiezione di ‘Buon Giorno’ allo Stensen, preceduta dalla cerimonia del tè giapponese. Il dramma di Bhopal raccontato in un film al 15° River to River Florence Indian Film Festival

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
08 dicembre 2015 21:28
Serata orientale nei cinema fiorentini

Nella notte del 3 dicembre 1984, una fuga di gas letale della fabbrica di pesticidi della Union Carbide di Bhopal, in India, causa la morte di migliaia di persone, provocando il più grande disastro chimico del mondo fino ad oggi. In occasione della ricorrenza dei 31 anni dal disastro ambientale di Bhopal e in ricordo di questi drammatici eventi, mercoledì 9 dicembre alle 20.30 al Cinema Odeon per il 15° River to River Florence Indian Film Festival sarà proiettato in prima italiana Bhopal: a prayer for rain diRavi Kumar.

Il film, interpretato da un cast internazionale, tra cui Misha Barton, Martin Shen e Kal Penn, sarà presentato dal regista e da Colin Toogood, rappresentante del Bhopal Medical Appeal, organizzazione che si occupa delle vittime della tragedia. La quinta giornata di festival inizierà alle ore 18.00, con l’attualità di Doc India e la prima italiana del documentario Letters for the city yet to come di Gorav e Rohan Kalyan.

Girato nelle settimane successive allo stupro mortale di una donna avvenuto il 16 dicembre 2012, riflette sul passato, il presente e il futuro della città di Nuova Delhi. Sempre per la sezione documentari, sarà proiettata la prima europea di The hope doctors di Diya Banerjee (ore 19.00), in cui le mancanze del settore sanitario indiano vengono sanate e raccontate dai medici e operatori che praticano la clownterapia. Etichettati come anticonformisti, questi clown riescono tuttavia ad arrivare a chi si trova in situazioni estremamente complicate. Completa il programma, alle 18.30, la selezione di cortometraggi, tutti in anteprima europea, in un percorso che va dalla tradizione indiana a possibili scenari futuri.

Si parte con Iftar di Giri Mohan Coneti, in cui una donna sofisticata ed un operaio, entrambi immigrati musulmani a New York, sono confusi e attanagliati dal dilemma del digiuno durante il mese sacro del Ramadan; a seguirePlan 9 di Ritvick Sharad, che immagina un futuro non troppo lontano, in cui enormi progressi tecnologici avranno aiutato l'uomo a raggiungere il sogno di colonizzare lo spazio; conclusione con What have I become di Arshad Khan, uno spaccato della realtà dei coltissimi tassisti di Toronto e Montreal, città dove migranti istruiti e di belle speranze giungono solo per finire a fare un lavoro ben al di sotto delle loro capacità.

Sarà presente in sala il regista Ritvick Sharad.

Per la rassegna Il Giappone di Ozu, domani (mercoledì 9 dicembre) alle 21,15 al Cinema Stensen (viale Don Minzoni 25, ingresso 7 euro) è in programma Buon giorno (1959, colore,95', vo sott ita), uno dei rari esempi di commedia nella filmografia del grande autore giapponese, remake alla lontana di un suo successo di di decenni prima. Con un umorismo anche molto fisico, il film racconta la contrapposizione fra le buone maniere degli adulti e la spontaneità dell’infanzia, l’unico momento in Giappone in cui le parole e le emozioni vanno di pari passo e possono esprimersi liberamente. Quando gli apparecchi televisivi cominciano a diffondersi a Tokyo, due fratellini cercano di convincere in tutti i modi i genitori a comprarne uno.

Di fronte al loro rifiuto, decidono di attuare una protesta del silenzio, mettendo i genitori in grande imbarazzo, anche di fronte ai vicini che li considerano crudeli nei confronti dei figli. Buon giorno è uno dei 6 capolavori restaurati di Ozu che fanno parte della rassegna ospitata dallo Stensen, ognuno accompagnato da un evento su una particolare tradizione giapponese. Questa volta il film sarà preceduto dalla presentazione di una delle più note arti tradizionali Zen, l’antica cerimonia del Tè, officiata da Hitomi Matsumoto (inizio ore 20,45, durata circa 20’).

Foto gallery
In evidenza