Sentenza Toremar, bufera sul mare toscano

Gabriele Chiurli (Democrazia Diretta), “Pressioni politiche sull’assegnazione della gara, silenzio imbarazzante di Rossi”

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
21 gennaio 2015 14:32
Sentenza Toremar, bufera sul mare toscano

“La sentenza del Consiglio di Stato sulla privatizzazione di Toremar apre un caso politico: l’assegnazione della gara già all’epoca destò forti dubbi, il silenzio del Presidente Enrico Rossi è imbarazzante”. Così il consigliere regionale Gabriele Chiurli (Democrazia Diretta) interviene sul caso Toremar, a seguito della sentenza che ha ribaltato la decisione presa tre anni fa dalla Regione Toscana.

“Sull’aggiudicazione della compagnia di navigazione – ricorda Chiurli – incombevano pesanti ombre. La scelta di Moby, che si è ritrovata così in una situazione di monopolio sulle rotte dell’Arcipelago Toscano, fu additata da più parti come il frutto di forti pressioni politiche. Tanto più – aggiunge il consigliere regionale - che i buoni rapporti tra l’armatore di Moby e alcuni esponenti di spicco della sinistra italiana non sono mai stati un segreto, come testimoniano numerosi articoli di giornale, nonché le carte di alcune recenti inchieste giudiziarie che li hanno coinvolti, seppur in modo marginale”.

Non sembra casuale che in questi giorni il Presidente Enrico Rossi si sia astenuto da commenti, considerato anche il momento di difficoltà che sta attraversando il suo partito. Ma i cittadini toscani – sottolinea Chiurli – non hanno a cuore le battaglie interne al Pd. E’ ora che il Presidente Rossi prenda una posizione chiara – conclude Chiurli - nell’interesse dei toscani che dovrebbe amministrare, se non altro per qualche altro mese”.Fit-Cisl: "Norme intricate che generano guerre di ricorsi e tempi infiniti della giustizia: così il diritto perde la sua certezza e frena lo sviluppo. Desta sconcerto e preoccupazione la sentenza del Consiglio di Stato che ha ribaltato le precedenti sentenze del Tar, affidando il servizio di trasporto locale di navigazione con l’arcipelago toscano alla compagnia Toscana Navigazione anziché alla Moby che ormai lo gestiva da 3 anni. Ancora una volta si manifesta una complessità di regole e codici che portano i soggetti imprenditoriali che di volta in volta sono in campo per l’aggiudicazione di una gara ad infiniti ricorsi ai tribunali, che poi arrivano a sentenza definitiva dopo diversi anni.

Una situazione che crea incertezza del diritto e che nel nostro caso getta i lavoratori marittimi in una situazione di forte precarietà. In questi ultimi tre anni la società Moby ha ristrutturato la flotta, investito per nuovi standard di sicurezza, regolarizzato e assunto del personale rispetto all’assegnazione iniziale con l’applicazione del CCNL e il rispetto degli accordi pregressi. Ma ora siamo punto e a capo. Non possiamo andare avanti con una giustizia amministrativa dai tempi biblici, che non permettono programmazione, certezza e investimenti nel Paese; il Governo deve intervenire e semplificare le regole, accelerando le procedure se vuole rilanciare gli investimenti e lo sviluppo. Nessuno mette in discussione la sentenza, che comunque deve essere approfondita, ma oggi come Fit-Cisl chiediamo che subito si faccia chiarezza da parte della Regione rispetto al personale oggi utilizzato, sia quello a tempo indeterminato (209 marittimi) che quello stagionale (circa 30 marittimi), assicurando nel contempo gli impegni previsti nel contratto di servizio attraverso il mantenimento delle corse con le nostre isole e il blocco delle tariffe. La Regione convochi subito un tavolo con le organizzazioni sindacali della Toscana per fare il punto della situazione e, nell’applicazione della sentenza, garantire il servizio e il futuro del personale che in questo momento si trova in una situazione di estremo disagio ed incertezza sul fronte lavorativo ed economico".

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