Secondo passo: ritrovare autostima

Ieri a Torino la Fiorentina ha ridato vigore alla sua forza di collettivo. Infatti i gigliati hanno disputato una prova convincente che dimostrerebbe quanto la loro guarigione sia vicina. Guarigione che arriverebbe proprio dall’oggetto col quale si appassionarono a questo sport: il pallone

21 aprile 2019 10:28
Secondo passo: ritrovare autostima
Immagine concessa da violachannel.tv

L’amore per il pallone sembra ridare volontà ad una squadra che era spenta e priva di stimoli. Adesso i viola stanno ricucendo quella lontananza dallo strumento del calcio, dalla “vieja” aggettivo con cui gli argentini lo divinizzavano.

Allo Stadium abbiamo assistito ad una Fiorentina inedita anche sotto il profilo ideologico di un tecnico, come Vincenzo Montella, che viene ricordato per uno stile opposto dal contropiede. Possesso esaustivo fatto attraverso una fitta rete di passaggi corti; poca verticalità e maggiore ampiezza della manovra.

Invece ieri sera abbiamo potuto osservare una squadra sì tecnica, ma che utilizzava questa dote nei capovolgimenti repentini e nelle verticalizzazioni rapide. Da quel che si evince, un gioco tendente all’esplosività e alla spettacolarità artistica delle peculiarità collettivo-individuali degli undici viola in campo.

Dopo di che è vero: durante il secondo tempo l’atletismo è venuto un po’ a mancare. Ma la Fiorentina non ha comunque mollato, dimostrando di crederci fino all’ultimo respiro. Le partite durano finché l’arbitro non ne fischia la conclusione.

La Juve avrà vinto, ma la Fiorentina ha convinto. Questo match era per il morale, per la psiche dei calciatori viola che appaiono rinvigoriti dalla migliore consapevolezza dei propri mezzi calcistici e dalla maggiore autostima. Entrambe constatate nella naturalezza che impregnava le giocate composte dai singoli e abbracciava l’unione del gruppo arrembante.

Vediamo cosa accadrà a Bergamo.

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