Scuola: in Toscana nuovi fondi per le paritarie

Il calo di iscrizioni avvia molti istituti alla chiusura. Confermate le tariffe per l'uso delle palestre scolastiche della Metrocittà. Nuove linee per avvisi su formazione e istruzione superiore

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
30 luglio 2016 12:25
Scuola: in Toscana nuovi fondi per le paritarie

FIRENZE- Il Consiglio regionale della Toscana ha approvato la mozione, presentata dal vicepresidente Marco Stella (Forza Italia), che chiede alla Giunta regionale di attivarsi "presso il Governo centrale e nelle sedi opportune, per sbloccare i finanziamenti destinati alle scuole paritarie, tutelando così una parte importante del sistema nazionale di istruzione, formazione e didattica". Nel documento viene rilevato come "le scuole paritarie toscane vivono un rilevante calo delle iscrizioni, con una perdita di circa 3.000 allievi" e che "dieci istituti toscani chiuderanno a causa degli alti costi e del blocco dei finanziamenti". Nel testo si sottolinea il fatto che "i 500 milioni previsti dallo Stato destinati alle paritarie, di cui 21 milioni in Toscana, sono ancora bloccati e gli istituti toscani sopravvivono soltanto grazie a convenzioni con banche", e viene ricordato che "la legge 10 marzo 2000 n.

62 stabilisce la parità giuridica tra scuole paritarie e scuole statali, sancendone la medesima funzione pubblica a beneficio del sistema scolastico nazionale".

Confermate dalla Città Metropolitana, per il 2016, le tariffe di concessione delle palestre scolastiche di proprietà della Metrocittà in orario extrascolastico. Approvata a riguardo, con i voti del Consiglio metropolitano, la delibera presentata dal consigliere delegato Emiliano Fossi. Le tariffe orarie sono di euro 10,30 per la categoria A; di 8,30 per la B e di 5,50 per la C. Esse determinano per l'annualità 2016 un tasso di copertura totale pari al 43,84 per cento nel rapporto tra costi di gestione per la Metrocittà e incassi derivanti dalle convenzioni.

Centomila euro di premi per i poli tecnici professionali più virtuosi e che registreranno i migliori risultati. La giunta regionale ha confermato lo stanziamento, che è comunque solo una parte delle risorse destinate a queste 'reti' formalizzate di scuole, soggetti pubblici e chi fa formazione in genere, che in Toscana già contano venticinque esperienze declinate su cinque temi e specializzazioni, con un esempio almeno in ciascuna delle dieci province. Nel settennato dal 2014 al 2020 la Regione ha deciso di destinare oltre 6 milioni e 100 mila euro di fondi europei ai poli tecnici professionali. I centomila euro deliberati dalla giunta adesso sono mirati in particolare a migliorare il 'governo' di queste reti, attraverso l'introduzione di figure che curino le relazioni tra i vari soggetti e ne promuova una ancor maggiore integrazione. La delibera è stata presentata dall'assessore a istruzione, formazione e lavoro, Cristina Grieco.

C'è la filiera dell'agribusiness e quella della carta, la filiera del marmo, quella della meccanica e energia e quella di turismo e cultura. La giunta regionale, su proposta dell'assessore a istruzione formazione e lavoro, Cristina Grieco, ha approvato gli elementi essenziali per gli avvisi pubblici che riguarderanno percorsi formativi strategici e di istruzione e formazione tecnica superiore, ovvero percorsi successivi alla scuola superiore ma non universitari. Per il settennato 2014-2020 sono stati stanziati complessivamente 26 milioni e 313 mila euro tra risorse europee Fse e confinanziamento regionale e statale: la parte più grossa, 21 milioni e 603 mila euro, per i percorsi formativi strategici. "L'obiettivo - spiega l'assessore - è concentrare le risorse su progetti capaci davvero di generare occupazione, tenendo conto delle specificità dei territori e dei singoli settori, partendo dall'analisi delle figure professionali più richieste". Gli avvisi per la presentazione dei progetti formativi strategici integrati saranno pubblicati nelle prossime settimane, e i progetti in cerca di finanziamenti dovranno essere presentati e attuati da un'associazione temporanea di imprese o di scopo.

Questa dovrà essere composta obbligatoriamente da almeno un organismo formativo accreditato (o da accreditare prima dell'avvio delle attività), e da una o più imprese che operano in Toscana o altri soggetti espressione di categorie economiche o del lavoro libero-professionale. Se nel partenariato ci saranno anche istituti di istruzione superiore, università o fondazioni di istituti tecnici superiori, la valutazione sarà ancora più positiva. Gli interventi si inseriscono all'interno del progetto regionale "Giovanisì" che ha preso le mosse sei anni fa.

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