Scuola e benessere: consigli utili per ragazzi e genitori

Il trolley ha sostituito gli zaini stracolmi di libri, a 30 anni i dolori muscolari di un anziano

Antonio
Antonio Lenoci
16 settembre 2015 12:30
Scuola e benessere: consigli utili per ragazzi e genitori

Alla riapertura delle scuole per la stagione 2015 - 2016 in molti hanno notato l'esplosione di una nuova moda, quella del trolley trasporta libri che ha surclassato zaini e cartelle.Ma si tratta solo di una moda, oppure vi è una necessità fisiologica dettata dal peso insostenibile dei libri di testo?Nell'era digitale vedere bambini di pochi anni, in pieno sviluppo osseo ed articolare, piegati sotto al peso di migliaia di pagine patinate dovrebbe creare imbarazzo, preoccupazione e persino orrore.

Per superare tutto questo si è pensato di trascinare i libri anziché caricarseli sulle spalle. Ma può bastare?Lo abbiamo chiesto ad un giovane fisioterapista fiorentino, il dottor Giorgio Solazzi che da tempo attraverso il web rilancia la sua teoria in merito al modo corretto di portare uno zaino."Ne ho fatto un punto di principio, e per primo cerco di dare il buon esempio - spiega il dottor Solazzi - il peso deve essere trasportato davanti e dunque lo zaino andrebbe posato sul petto e non sulla schiena..

è questione di leve, lo dice la fisica prima ancora della fisioterapia posturale".L'ampio uso del trolley a scuola è una buona cosa? "Ci siamo arrivati tardi, ma è un'ottima iniziativa. Negli anni '80 e '90 c'è stata una vera e propria gara da parte dei produttori a creare zaini sempre più capienti con enormi tasche nelle quali accumulare i libri di testo da far impallidire le vecchie cartelle degli anni '70. Ci siamo arrivati perché ogni materia richiede un testo diverso ed ogni professore adotta una propria edizione tenendo conto dei contenuti e degli autori, ma non del peso".L'effetto di questo carico sproporzionato? "Ci sono uomini di 30 e 40 anni che presentano deformazioni ossee e muscolari simili a quelle di un anziano.

Parlo anche di malesseri che normalmente non attribuiremmo a difetti di postura, ma proprio da essi derivano".L'educazione fisica non ha contribuito ad informare bambini e genitori? "L'igiene posturale non è parte della materia che spesso si limita al praticare alcuni sport. Purtroppo dobbiamo dire che insegnanti poco attenti tralasciano spesso l'importanza del riscaldamento muscolare che invece è determinante".Il peso dei libri è l'aspetto più preoccupante sulla corretta crescita dei ragazzi? "Purtroppo no, c'è di peggio ed in pochi ci pensano.

La nostra mancanza più grave come fratelli maggiori e come genitori è l'aver del tutto ignorato l'aspetto posturale nel vivere le 5 o più ore di lezione quotidiana: intendo il ruolo determinante che hanno banchi e sedie".Il pericolo occulto. "I ragazzi ogni giorno si siedono su sedie rigide e stanno davanti ad un banco di dimensioni standard per parecchie ore al giorno.

Perché un adulto che lavora in ufficio è coperto dalla normativa per la sicurezza sul lavoro che impone sedie confortevoli e reclinabili, poggiapiedi ed altri accorgimenti, mentre al bambino quel che tocca tocca?"Ci sono dei consigli che possiamo dare a ragazzi e genitori? "In primis quello di cercare il miglior comfort possibile perché il rendimento scolastico dipende anche dallo stato psicofisico. Se in aula ci sono sedie di varia dimensione scegliere quella che permette di gestire meglio la scrittura sul banco, ad esempio.

Durante le ore di lezione dovrebbe essere possibile, ma diciamo pure che sarebbe necessario, poter camminare, non solo perché la circolazione è il nostro motore vitale, ma perché camminare aiuta a ragionare meglio, lo dice la scuola greca, ne sono esempio i peripatetici, lo sostengono i filosofi dell'antichità, gli insegnanti dovrebbero saperlo bene. Questo ci porta ad un ulteriore consiglio: gesticolare aiuta a far affiorare alla mente quel nome o quella data che non ricordiamo, provare per credere".Nel dopo scuola? "Tocchiamo un altro tasto dolente.

Purtroppo la tecnologia oggi ci mostra tanti ragazzi piegati sul cellulare, altri si intrattengono con i videogiochi: posture sbagliate teste rivolte in avanti, compressione della gabbia toracica. Soprattutto poco sport; ma per sport intendo anche una lunga camminata, un po' di bicicletta, non per forza il nuoto, che comunque aiuta, né costose lezioni e discipline".Molti genitori accompagnano e seguono i propri figli nelle tante società sportive presenti a Firenze, sono un esempio? "Sì..

ma con giudizio. Non passiamo da un eccesso all'altro: oggi o i ragazzi si chiudono in casa, oppure devono diventare dei campioni. Non è giusto, per loro soprattutto. Mi sono capitate situazioni assurde di ragazzini con problemi muscolari da giocatori di Serie A.. non scherziamo. Per ogni cosa c'è il suo momento. Facciamoli crescere e divertire, prima si devono formare e poi possono potenziarsi. Non è mica facile poi tornare indietro".

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