Scuola dell’infanzia, la vicesindaca Giachi: «Cambieremo per mantenere integra la qualità del servizio»

Campus al museo di Palazzo Vecchio, dedicato ai più piccoli per le vacanze pasquali. Riforma: il Governo mette in disparte i genitori. Miriam Amato (Gruppo Misto): “Giù le mani dalla pubblica”. Convegno domani in Aula Magna sulle politiche educative per l'infanzia. Gli psicologi lanciano un concorso per i ragazzi toscani

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
23 marzo 2015 21:58
Scuola dell’infanzia, la vicesindaca Giachi: «Cambieremo per mantenere integra la qualità del servizio»

«Si tratta di un cambiamento, anche se al momento sperimentale, profondo. L’amministrazione lo propone nello spirito di mantenere integra la qualità del servizio pubblico che offriamo alla cittadinanza e anzi di migliorarla e consentirle di andare incontro al futuro con un potenziale anche in grado di crescere. Le famiglie avranno un servizio educativo che vedrà potenziate fino a raddoppiare il numero delle ore (da 20 a 39) le attività ad esempio di educazione musicale, psicomotoria e di lingua straniera».

Lo ha sottolineato la vicesindaca e assessora all’educazione Cristina Giachi rispondendo, questo pomeriggio in consiglio comunale, ad alcune interrogazioni sulla riorganizzazione della scuola dell’infanzia. «I limiti imposti al turn over, ovvero alla possibilità di assumere nuovo personale in occasione dei pensionamenti, sui quali si sono innestati anche i limiti ai bilanci degli enti locali – ha ricordato la vicesindaca – rendeva impossibile colmare il vuoto che avrebbero causato i 64 pensionamenti degli insegnanti.

La scuola dell’infanzia occupa 236 insegnanti su un totale di 4400 dipendenti del Comune di Firenze, pari al 5%. Il personale di cui avrebbe avuto bisogno questo comparto copriva lo scorso anno il 70% delle possibilità di assunzioni del Comune, l’anno prima il 37% e quest’anno il 100%. Sarebbe stato quindi impossibile procede in questo senso per coprire i 64 pensionamenti». «Una delle soluzioni suggerite era chiudere 32 sezioni di scuola dell’infanzia – ha proseguito Cristina Giachi – ma noi, qualunque sia l’effetto che si voglia raggiungere con questa scelta, non lasceremo mai 600 bambini senza scuola dell’infanzia.

L’altra alternativa era esternalizzare integralmente, ovvero dare ad un privato isolato sezioni o, addirittura, scuole intere. Abbiamo invece scelto un modello, proposto in via sperimentale, nel quale il privato è vincolato, attraverso un capitolato d’appalto a dialogare con il servizio pubblico, a costruire il suo progetto educativo in dialogo con il sistema comunale. In questo modo possiamo preservare quel patrimonio di progettualità educativa costruiti in decenni di lavoro e di buoni risultati e permettere al sistema di tornare a crescere». «Per sostenere e sviluppare i servizi esistenti – ha sottolineato la vicesindaca Giachi – abbiamo dunque deciso di scommettere su una modalità organizzativa pomeridiana della scuola che prevede un tempo dedicato alle attività dell’ampliamento dell’offerta formativa.

Attività che, per coerenza didattica e per correttezza educativa, dovranno integrarsi con il ‘piano dell’offerta formativa’ della scuola attraverso il quale si esprime l’esperienza pedagogica del personale comunale e dovranno essere gestite da personale insegnante, con qualifiche corrispondenti a contratti specifici». «Il personale insegnante non sarà però protagonista solo della sperimentazione – ha concluso – un gruppo di lavoro composti dai componenti del coordinamento pedagogico, e da insegnanti comunali, collaborerà alla costruzione del capitolato di appalto per le attività educative pomeridiane e di ampliamento dell’offerta formativa delle scuole dell’infanzia.

In questo modo conoscenza, esperienza e valori che le scuole comunali hanno sviluppato in questi decenni saranno fondamentali per comporre il capitolato di appalto al meglio, specificandone alcune caratteristiche rispetto proprio al ‘piano dell’offerta formativa’. L’obiettivo è quello di valorizzare la qualità espressa dal corpo insegnante della scuola comunale e costruire un assetto organizzativo in grado di traghettare questo servizio nel futuro».Il Museo di Palazzo Vecchio, nell'ambito delle iniziative museali promosse dalla Regione Toscana, con Campus al museo offre per la prima volta alle famiglie con bambini dai 5 ai 9 anni la possibilità di partecipare a una giornata al museo durante le vacanze pasquali.

Si cerca così di rispondere a un bisogno importante dei genitori nei giorni di chiusura delle scuole, offrendo ai loro piccoli un giorno "a tu per tu" con la bellezza. Un'occasione per rendere il museo sempre più al servizio della società, in linea con le indicazioni dell'International Council of Museums, e per dare una risposta culturale, educativa e piacevole al tempo stesso, alle necessità concrete delle famiglie. Questa prima giornata, organizzata dall'Associazione MUS.E, si svolgerà martedì 7 aprile dalle 8.30 alle 17, e sarà dedicata ai Colori e alle loro storie.

I bambini saranno coinvolti in una serie di laboratori dedicati ai singoli colori, intrecciati ad attività artistiche finalizzate alla realizzazione di un proprio "mondo colorato" che al termine dell'esperienza potranno portare via con sè. La giornata alternerà occasioni di lavoro "per gli occhi", "per la fantasia" e "per le mani"; consentendo ai partecipanti di immergersi nell'universo dei Colori e di soffermarsi sui loro caratteri, significati e linguaggi non solo nell'arte e nella storia ma anche nella vita quotidiana. Come si legge ne Il piccolo libro dei colori di Michel Pastoureau "i colori possiedono significati nascosti che influenzano il nostro ambiente, i nostri comportamenti, il nostro linguaggio e il nostro immaginario.

L'arte, l'architettura, la pubblicità, gli indumenti, le automobili: tutto è regolato dal codice segreto dei colori. La loro storia, ricchissima e sorprendente, racconta l'evoluzione della mentalità, degli usi e delle società." La prenotazione è obbligatoria e va effettuata entro il 31 marzo 2015. Info e prenotazioni (da lunedì a venerdì 9.30-13.00 / 14.00-16.30) tel.055-2616788

mail didattica@muse.comune.fi.it

“Da anni oramai si assiste all’esternalizzazione dei servizi all’infanzia, che per l’amministrazione rappresentano solo un peso economico non qualcosa su cui investire, in quanto è in queste strutture che si formano i nostri bambini che saranno i cittadini di domani. I docenti di ogni classe e grado – afferma la consigliera del gruppo misto Miriam amato – sono da tempo sottostimati, non tutelati e soprattutto privi di garanzie. Basti pensare ai precari, che nonostante i numerosi concorsi, gli aggiornamenti, gli spostamenti, continuano la loro opera di formazione. Il loro ruolo sociale, per l’influenza che hanno nello strutturazione della personalità dei minori, è del tutto ignorato. La scuola pubblica, citata dalla costituzione è un ricordo lontano, mentre si assiste agli investimenti che avvantaggiano le paritarie. Il problema di quest’amministrazione, in piena continuità con quella precedente – conclude la consigliera Amato – sta nel rapporto con i dipendenti comunali, trattati da fardello di cui disfarsi”.”Noi non crediamo che i problemi della scuola si risolvano declassando i genitori a semplici procacciatori di fondi.

Semmai, dando voce consapevole ai genitori, tante situazioni potrebbero migliorare” dichiara Rita Manzani Di Goro, presidente dell’Associazione genitori A.Ge. Toscana.

Approfondimenti

L’analisi del rapporto su LaBuonaScuola del settembre scorso parla chiaro: in 136 pagine, si citano 16 volte le famiglie e 9 i genitori, quasi sempre come soggetti passivi, che debbono avere fiducia nelle scelte effettuate da dirigenti e docenti, o come protagonisti del crowdfunding. Spariscono i rappresentanti di classe: anni luce di distanza dal ruolo di componente scolastica, con presidenza del Consiglio d’istituto affidata a un genitore, che troviamo negli Organi collegiali del 1974.

Si svolgerà domani, martedì 24 Marzo presso l’Aula Magna del Rettorato (Piazza San Marco 4,ore 9), il convegnoQualità ed impegno istituzionale nelle politiche educative per l’infanzia. Bilancio formativo e prospettive pedagogiche”. L’iniziativa, organizzata da Alessandro Mariani, ordinario di Pedagogia Generale e Sociale dell’Ateneo, fa parte di Q4ECEC (Quality for Early Childhood Education and Care), un progetto nato per promuovere la conoscenza degli standard europei circa i servizi dell’infanzia e le competenze di educatori e insegnanti attraverso una campagna di sensibilizzazione nelle quattro regioni dell’Obiettivo Convergenza (Calabria, Campania, Puglia, Sicilia). Il progetto vede il partenariato tra Dipartimento di Scienze della Formazione e Psicologia di Unifi, il Dipartimento per le Politiche della Famiglia della Presidenza del Consiglio dei Ministri e Teseo srl. Online il programma della giornata.Un concorso “Il benessere a scuola” rivolto a tutti gli studenti delle scuole secondarie di secondo grado della Toscana per la creazione di un logo che rappresenti il gruppo di lavoro Psicologia per la Scuola dell’Ordine degli Psicologi della Toscana.

E’ quello lanciato dall’OPT, con il patrocinio dell’Ufficio scolastico regionale, con l’obiettivo rappresentare il concetto di benessere a scuola e come gli studenti vedono la psicologia. «L'idea – spiega Christina Bachmann vicepresidente dell’Ordine e referente del gruppo di lavoro - nasce dal presentare lo psicologo a scuola non solo come la persona a cui ci si rivolge per i problemi, ma come colui che lavora in un'ottica di prevenzione, sullo star bene e sulle cosiddette “Life Skills” (competenze per la vita).

Pertanto l'OPT è interessato a sapere cosa ne pensano i ragazzi dei concetti di benessere e di psicologia, rappresentandoli in un logo». Il logo vincitore verrà adottato dal gruppo di lavoro dell’OPT Psicologia per la Scuola, mentre l’autore riceverà un buono di 200 euro da spendere in libreria. La scuola verrà premiata con una targa commemorativa. La premiazione si svolgerà nella sede dell’Ordine degli Psicologi della Toscana, alla presenza del Presidente Lauro Mengheri, della coordinatrice del gruppo Cecilia Monge e delle autorità.

La scadenza per l’invio dei lavori è fissata per il 13 aprile 2015.

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