A scuola con il coronavirus: ancora tante domande

Inizio dell’anno scolastico: il programma di adeguamento e riorganizzazione. L’invito dei sindaci al personale scolastico: “Fate i test sierologici”. Anche l'Ateneo si prepara alla ripresa della didattica anche in aula. Il Capogruppo regionale di Forza Italia Maurizio Marchetti sottolinea: «Pochi mezzi, vecchi e inadeguati è problema storico in Toscana»

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
26 agosto 2020 23:55
A scuola con il coronavirus: ancora tante domande

Mancano ormai una ventina di giorni alla data nella quale è atteso l’inizio dell’anno scolastico 2020/21. Una riapertura delle scuole e una ripresa dell’attività scolastica che arrivano dopo lo stop per il lockdown dello scorso marzo. Con il prossimo rientro a scuola a metà settembre, una serie di dubbi non trovano soddisfacente risposta nelle circolari ufficiali, anche perché ci avviciniamo alla stagione dei mal di gola e dei raffreddori di stagione, e con qualche linea di febbre, stando ai protocolli, scuola saltata per i ragazzi. Le scuole riapriranno col distanziamento. Bene. Ci sarà il distanziamento anche per tutti i mezzi urbani ed extraurbani utilizzati? Le scuole avranno entrate scaglionate. Sarà altrettanto per le uscite?

"A meno di venti giorni dalla riapertura delle scuole le informazioni continuano a scarseggiare e la condivisione delle scelte all'interno delle istituzioni è totalmente assente -intervengono Enrico Carpini, Consigliere della Città Metropolitana di Firenze e candidato di Toscana a Sinistra e Dmitrij Palagi, Consigliere comunale a Firenze- Una conferenza stampa annunciata per oggi da Comune di Firenze e Città Metropolitana per illustrare i dati in vista della riapertura è stata rinviata a data da definirsi, mentre siamo ancora in attesa di una risposta all'interrogazione sulla tematica scuole e trasporto scolastico rivolta oltre 40 giorni fa all'Amministrazione Metropolitana dal Consigliere Enrico Carpini. Nel frattempo anche dentro Palazzo Vecchio le commissioni riprenderanno la prossima settimana, sempre in modalità telematica, con un bollettino di Giunta che non vedrà un percorso di confronto che avevamo auspicato, tra Assessora, Consiglio, il movimento Priorità alla Scuola e organizzazioni sindacali. Una tale mancanza di condivisione su una tematica così delicata e sentita non è accettabile, la Giunta fiorentina, i Consiglieri delegati della Città Metropolitana ed il Sindaco Nardella che li presiede entrambi diano delle risposte ai rappresentanti istituzionali alla cittadinanza preoccupata".

«Per il trasporto scolastico, che il Pd regionale chieda la deroga al metro di distanza non ha senso ed è una pericolosa roulette covid sulla pelle dei nostri ragazzi. Se il metro è precauzione utile e necessaria rispetto al contagio, va mantenuto sempre. Se non lo è, lo togliamo sempre. Ma lo è, e oggi il virus presenta alla sinistra il conto di una situazione arretrata del parco mezzi di trasporto pubblico da noi e anche da me personalmente sempre evidenziata. Allora Ceccarelli mi prendeva in giro, oggi mendica deroghe che mettono a rischio la salute dei giovani toscani e delle loro famiglie»: l’affondo arriva dal Capogruppo di Forza Italia in Consiglio regionale Maurizio Marchetti, da settimane ormai preoccupato per gli standard di sicurezza legati al rientro a scuola.

Trasporti in primis. «Pd, renziani e M5S al governo nazionale e regionale continuano a ripetere la data del 14 settembre come un mantra. Ma è una pratica autoconsolatoria, perché ad oggi mancano aule, docenti, personale, medici d’istituto, trasporti, banchi… riassumendo molto: tutto», allarga le braccia Marchetti. «La verità, poi – prosegue – è che in realtà le scuole riprendono l’attività non il 14, ma il 1 settembre per i ragazzi che hanno da recuperare qualche materia.

Mancano dunque una manciata di giorni. E’ comunque tardi. Ma lo era già in era pre-covid – incalza Marchetti – perché solo nell’ultimo anno scolastico gli studenti pendolari hanno dovuto affrontare autentiche odissee quotidiane con lotte all’ultimo predellino anche solo per salire su bus vecchi, malsicuri, stipati all’inverosimile e che troppo spesso hanno lasciato i ragazzi a piedi. Questo per il trasporto pubblico locale. Quanto agli scuolabus per i più piccoli, peggio mi sento.

Si sono voluti mantenere bus-pollaio per classi-pollaio solo per risparmiare facendo pagare il disagio ai nostri alunni e studenti. Oggi l’assessore Ceccarelli leggo che si accorge che i mezzi sono pochi e vetusti? E negli ultimi dieci anni mentre le famiglie si lamentavano di questo lui dov’era? Ah già: prendeva in giro me che glielo facevo notare, andando in giro a inaugurare un bus qui e uno là come fossero la soluzione». Oggi la richiesta di deroga al metro lascia Marchetti basito: «Con la richiesta di flettere un’unità di misura rigida mettendo a repentaglio la salute dei ragazzi, delle famiglie e del personale scolastico – conclude – Pd e sinistra toscani si arrendono ai propri fallimenti.

Peccato che a pagarne lo scotto siano i nostri figli e nipoti».

"Il 14 settembre inizierà l’anno scolastico. Con un affanno imprevisto si cerca di rendere possibili tutte la misure necessarie per evitare il diffondersi dell’epidemia da Coronavirus. E quindi ecco tutti i problemi, ormai noti, dovuti sia agli spazi necessari per il distanziamento personale, sia all’ormai cronica carenza di personale -commenta anche Valentina Adduci, candidata per il Collegio di Firenze 1, con Toscana a Sinistra, per Tommaso Fattori Presidente- Banchi da procurare in gran numero, insegnanti e personale non docente, aule spesso non abbastanza ampie, e via dicendo, con sullo sfondo ancora incertezze sul da farsi nel caso del verificarsi di contagi.

Nella concitazione creata dalla necessità di provvedere entro tempi ormai ristretti, si evidenziano anche le difficoltà causate da scelte politiche degli anni passati, politiche di depauperamento, a partire da un mancato congruo finanziamento della scuola pubblica. Innanzitutto va ricordata la stagione dell’ “accorpamento” degli Istituti scolastici, nonché la mancata stabilizzazione di centinaia di docenti: tutte scelte dettate dalla miope considerazione che l’istruzione sia un campo dove prioritariamente realizzare il risparmio della spesa pubblica. Ma c’è di più: la Regione Toscana governata dal Centro Sinistra una quindicina di anni fa, fu la prima in Italia a finanziare le scuole private, nonostante il divieto imposto dall’articolo 33 della Costituzione.

E ci tocca sentire il berlusconiano Taiani che, per risolvere il problema della mancanza di spazi nelle scuole pubbliche, suggerisce di “fare accordi con le scuole paritarie, le quali sono disponibili”!Il Dirigente dell’Istituto comprensivo frequentato dai miei figli, uno alle medie e l’altra alle elementari, ha dichiarato alla stampa che a fronte del personale non docente (custodi) richiesto, ovvero 4 operatori, ne verranno mandati solo uno e mezzo. Se si considera che il personale non docente servirà per gestire gli ingressi e le entrate scaglionate, per sanificare gli ambienti, oltre a svolgere i compiti ordinari, si pensi a quanti ne serviranno. Questa mancanza naturalmente metterà a repentaglio la sicurezza dei nostri figli, ma anche la sicurezza del personale docente e non docente impegnato nelle scuole".

In vista del ritorno sui banchi di scuola previsto per lunedì 14 settembre, la Regione Toscana ha predisposto uno screening gratuito (su base volontaria) del personale scolastico che opera nei nidi, nelle scuole dell’infanzia, primarie e secondarie pubbliche, paritarie e private e negli Istituti di istruzione e formazione professionali. L’obiettivo è quello di tornare a scuola nella massima sicurezza scongiurando nuovi contagi da Covid-19.

Da qui l’invito della Conferenza dei sindaci della Zona sociosanitaria Fiorentina sud est rivolto al personale docente e non docente ad effettuare il test prima della ripresa dell'attività scolastica: “Pur non essendo obbligatorio, è importante che tutto il personale scolastico aderisca a questo screening completamente gratuito messo a disposizione dal nostro sistema sanitario. Così potremo garantire la sicurezza dei nostri studenti e di tutto il personale scolastico, e anche la tranquillità delle famiglie. Fare il test è un segnale di responsabilità e di esempio per tutti i cittadini”.

Nella nostra regione, lo screening preventivo del personale docente e non docente è scattato lo scorso 20 agosto e potrà essere prenotato fino al 5 settembre (realizzandolo comunque prima dell’avvio dell’attività scolastica).Per effettuare il test, ci si può rivolgere al proprio medico di medicina generale – che ne registrerà l’esito tramite l'app #ascuolainsalute – oppure agli ambulatori dell’Azienda sanitaria, prenotando autonomamente il test sierologico attraverso il sito https://rientroascuola.sanita.toscana.it scegliendo il giorno e l’ora.

L'esito sarà consultabile direttamente nel proprio Fascicolo Sanitario Elettronico. Tutte le informazioni utili sul portale della Regione.

L'Ateneo fiorentino si sta preparando alla ripresa dell'attività didattica anche in aula, secondo linee guida operative che sono in via di definizione in questi giorni. Si è svolta ieri la riunione della Commissione Didattica di Ateneo comprendente docenti e rappresentanti degli studenti – con la partecipazione inoltre di tutti i Presidenti delle Scuole – che ha preso in esame le istruzioni per studenti e docenti. L'anno accademico 2020/21 sarà caratterizzato dalla modalità mista: lezioni, esami e altre attività si svolgeranno in presenza e a distanza. La presenza nelle sedi universitarie, per le esigenze legate alle norme sanitarie di prevenzione sarà regolata, ridotta in base alla capienza delle aule e impostata su criteri di turnazione. Le linee guida operative saranno approvate dagli organi di governo dell'Ateneo il prossimo 31 agosto. Ecco di seguito alcune indicazioni preliminari.

A Empoli amministrazione comunale e istituti scolastici sono al lavoro da mesi per programmare e condividere le azioni necessarie per una ripartenza delle attività didattiche. Lo sforzo dell’amministrazione comunale per investimenti che si concentrano sulla riapertura delle scuola sfiora il milione di euro. Senza questo intervento emergenziale non si sarebbe potuti arrivare a questa data con una prospettiva concreta di ripresa. Il sindaco di Empoli ha spiegato come il lavoro sulla riapertura delle scuole sia iniziato dallo scorso maggio cercando di non sottovalutare nulla.

Ma che rimangono ancora alcuni aspetti da sistemare nell'organizzazione dei servizi e alcuni lavori da completare. L’amministrazione comunale può garantire a tutti i bambini, dalla scuola dell'infanzia alla scuola media, che potranno tornare in classe a settembre. La collaborazione tra l'amministrazione comunale e le direzioni scolastiche è decisiva e c’è la speranza di poter continuare come fatto in queste difficili settimane a condividere responsabilità e compiti. Non è la prima volta che avvengono riunioni in Municipio alla presenza del sindaco, dell’assessore alle manutenzioni, insieme ai dirigenti dei due istituti comprensivi cittadini, Grazia Mazzoni per quello Est; Salvatore Picerno, per quello Ovest, e ai funzionari del Comune impegnati quotidianamente nei lavori agli edifici e nella riorganizzazione dei servizi. La scuola a Empoli, almeno quella ci si svolge negli edifici scolastici di proprietà del Comune, quindi dall’infanzia alla seconda di primo grado, passando dalla primaria, coinvolge oltre 30 plessi.

E insieme all’attività didattica ci sono anche trasporto pubblico scolastico e la mensa. Questa mattina, mercoledì 26 agosto, è stato fatto il punto. Senza considerare le scuole superiori e i servizi educativi per l’infanzia, a Empoli, fra infanzia, primaria e secondaria di primo grado in città, nei due istituti comprensivi, Est e Ovest, sono oltre 4.200 i bambini e i ragazzi coinvolti, più quasi 500 docenti e quasi 100 collaboratori.

Procedono anche a Prato i lavori nelle scuole cittadine per garantire il rientro in presenza e in sicurezza degli studenti per il prossimo 14 settembre. In tutti gli istituti ci si sta preparando per garantire il rispetto del distanziamento interpersonale tra gli studenti e in molti plessi si è intervenuti con opere strutturali per adeguare gli spazi scolastici. Questa mattina il sindaco e l'assessore alla Pubblica Istruzione si sono recati in alcune scuole dove sono in corso interventi di modifica, così da sfruttare al meglio gli spazi e consentire, in base al numero degli studenti di ciascuna classe, il posizionamento corretto dei banchi.

Le scuole si stanno organizzando anche per evitare gli assembramenti in entrata e in uscita, prevedendo il maggior numero possibile di accessi diversificati, quando la struttura lo consente, o ricorrendo a ingressi scaglionati tra le diverse classi. Appena sono state rese note le linee guida del Governo il Comune di Prato, in accordo con i dirigenti scolastici e in base alle esigenze di ciascun plesso, ha avviato i lavori, talvolta anche consistenti. Alla primaria Iqbal, per esempio, sono stati fatti interventi per quasi 40 mila euro, opere strutturali costituite dalla demolizione totale o parziale di tramezzi con l'inserimento di telai di cerchiaggio nei muri portanti, con la realizzazione di pannelli di cartongesso e relative opere di finitura.

Il tutto per unire spazi troppo ridotti secondo le nuove norme e creare aule più grandi. Lo stesso è avvenuto anche in scuole come la primaria di Pizzidimonte, dove sono in corso di finitura gli interventi strutturali avviati lo scorso 5 agosto per un importo totale di quasi 20 mila euro. Interventi importanti anche a le Fontanelle alla scuola Marcocci, Istituto comprensivo Primo Levi, dove la carenza di spazi era più importante e, grazie a interventi strutturali, è stato possibile creare nuove aule e adeguare gli spazi di quelle troppo piccole, consentendo il rientro in presenza di tutti i bambini senza la necessità di spostamenti. Interventi concentrati soprattutto per l'accesso alle scuole Salvo d'Aquisto di Tavola, dove grazie alla creazione di specifici camminamenti nelle giornate di bel tempo sarà possibile per gli studenti entrare direttamente nella propria classe.

Anche qui gli spazi consentiranno il rientro in sicurezza di tutte con una riorganizzazione delle aule. Lavori di completamento in corso anche all'istituto comprensivo Prato Nord: alle medie Fermi, uno dei plessi cittadini con il maggior numero di alunni, sono state ricavate nuove aule dai laboratori, creati percorsi di entrata separati per gruppi di classe e perfezionata la disposizione degli arredi scolastici. In tutto sono 27 gli istituti cittadini interessati dai lavori di adeguamento per l'emergenza Covid, per un investimento complessivo di 800 mila euro. Settimane dunque di grande lavoro e impegno per tutti gli attori coinvolti, dagli uffici comunali alle imprese che stanno portando avanti i lavori nel più breve tempo possibile, dai dirigenti scolastici al personale ata agli insegnanti.

Uno sforzo collettivo per un unico obiettivo certo: avere tutti gli studenti in classe, in sicurezza, al suono della campanella del prossimo 14 settembre.

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