"Screening di massa nelle scuole toscane, è legittimo?"

Intervento del Consigliere regionale Paolo Marcheschi (Fdi) sulla decisione della Regione Toscana che ha pronti 2mila kit al giorno

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
29 settembre 2020 18:24

Firenze – “La Regione Toscana si appresta ad uno screening di massa nelle scuole toscane con tamponi rapidi e a campione, anche su chi non ha sintomi. Pronti 2 mila kit al giorno. I nostri figli saranno, dunque, tutti “testati” anche se non hanno hanno vissuto situazioni conclamate di rischio. Mi chiedo se l’obbligo sia legittimo visto che l’esecuzione di un tampone è una pratica invasiva ed è considerato un trattamento sanitario, pertanto da eseguirsi solo dopo esplicito consenso dell’interessato.

Non solo. I tamponi possono dare da una parte una falsa patente di negatività e dall’altra produrre un esercito di positivi asintomatici come sostengono alcuni noti infettivologi - dichiara il Consigliere regionale Paolo Marcheschi (Fdi) - I genitori, che mi hanno contattato, sono preoccupati che si stiano legittimando delle pratiche lesive della libertà individuale.

Tanto più che il numero dei malati, non dei positivi asintomatici, è davvero esiguo. Perché allora la Regione vara questo screening di massa? Dopo le spese pazze della Regione (mascherine farlocche e ventilatori fantasma), è logico chiedersi quanto ci costerà questa ulteriore previsione di “trattamenti sanitari di massa”.

Una cosa è la prevenzione, un’altra è l’imposizione di un ingiustificato e obbligatorio trattamento sanitario”.

In evidenza