Scossa sismica anche a Castelfiorentino

Continua la sequenza in Italia centrale: deformazioni per un’area di circa 130 chilometri quadrati, il cui massimo spostamento è di 70 cm.. Gli infermieri volontari di Firenze nelle Marche

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
01 novembre 2016 16:49
Scossa sismica anche a Castelfiorentino
La sequenza sismica dal 24 agosto al 1 novembre

Alle ore 11.47 la rete sismica dell'INGV ha rilevato un terremoto di Magnitudo 3.1 localizzato nel Comune di Castelfiorentino ad una profondità di 8 km. Il sisma è stato avvertito dalla popolazione, dei comuni dell'area dell'Empolese Valdelsa e della Valdipesa. Una ulteriore scossa di Magnitudo 2.6 è stata registrata alle ore 11:50 nella stessa zona a 7 km di profondità. Non si segnalano danni a persone o cose.

In Italia centrale il terremoto più forte dopo quello di magnitudo 6.5 del 30 ottobre 2016 alle ore 7.40 si è verificato stamattina alle ore 08:56 italiane in provincia di Macerata ed ha avuto magnitudo 4.8Dopo l’evento del 30 ottobre, alle 07:40 ora italiana di magnitudo M 6.5 sono stati localizzati complessivamente oltre 1100 eventi sismici.

Alle ore 11:00 di oggi, 1 novembre, sono oltre 240 i terremoti di magnitudo compresa tra 3 e 4 e19 quelli di magnitudo compresa tra 4 e 5 localizzati dalla Rete Sismica Nazionale dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia. Nella mappa che segue l’evoluzione della sequenza iniziata il 24 agosto 2016.

Immagine incorporata 2Grazie all’uso dei dati radar acquisiti dai satelliti della costellazione Sentinel-1 del Programma Europeo Copernicus, il team di ricercatori CNR-IREA ed INGV è stato in grado di analizzare i movimenti del suolo causati dal terremoto del 30 ottobre.

In particolare, sfruttando la tecnica dell’Interferometria SAR Differenziale, è stato possibile rilevare le deformazioni del suolo attraverso la generazione della mappa di deformazione co-sismica, ottenuta dalle immagini acquisite da orbite discendenti il 25 ottobre (pre-evento) ed il 31 ottobre (post-evento). “Tali analisi”, spiega Riccardo Lanari, direttore del CNR-IREA, “sebbene risultino abbastanza critiche per i dati radar Sentinel-1 (banda C), trattandosi di aree caratterizzate da folta vegetazione, mostrano una deformazione che si estende per un’area di circa 130 chilometri quadrati ed il cui massimo spostamento è di almeno 70 cm, localizzato nei pressi di Castelluccio.

Tali risultati verranno raffinati nei prossimi giorni grazie ad ulteriori analisi, questa volta con dati radar acquisiti dal satellite giapponese ALOS2 che, operando in banda L, garantisce stime più accurate dell’entità degli spostamenti superficiali in aree con copertura vegetale”. “Dall'interferogramma ottenuto dai dati Sentinel-1 (figura allegata) è possibile delimitare la zona (40 x 15 km) in cui il terreno si è abbassato a seguito dei terremoti del 26 e 30 ottobre di magnitudo 5.9 e 6.5”, dichiara Stefano Salvi, dirigente tecnologo INGV.

“Si nota molto bene la complessità dei movimenti del suolo, sostanzialmente dovuti a due categorie di effetti: allo scorrimento degli opposti lembi di crosta terrestre lungo i piani di faglia profondi è dovuto l'andamento concentrico delle frange colorate (linee di uguale abbassamento), mentre discontinuità, addensamenti o piegature ad angolo acuto delle frange sono dovute a fenomeni molto superficiali quali scarpate di faglia, riattivazioni di frane, sprofondamenti carsici. E' il contributo dei terremoti alla costruzione dei paesaggi Appenninici”.

Intanto nel centro Italia intervengono nelle Marche gli infermieri volontari di protezione civile del nucleo Cives di Firenze. In particolare, gli infermieri del nucleo Cives di Firenze e Livorno, che appartengono ai rispettivi collegi provinciali Ipasvi, sono stati attivati nell’ambito dei protocolli del Dipartimento di protezione civile. Gli infermieri volontari, inseriti nella colonna mobile della regione Toscana, sono già impiegati nell’assistenza e nell’analisi dei bisogni della popolazione colpita dal terremoto.

Attualmente, la zona d’intervento è quella di Porto Sant’Elpidio (in provincia di Fermo), nel punto di smistamento sfollati che conta circa 400 persone sistemate delle strutture alberghiere e camping del posto. Il loro compito è rilevare i bisogni assistenziali, cercando di sopperire e riattivare il sistema di assistenza sanitaria in rapporto alle difficoltà che si sono generate per la distruzione dei centri di riferimento (farmacie, studi medici), ma anche per la migrazione forzata in zone lontane dalle aree di residenza, colpite dal sisma.

«Si tratta di prendere in carico persone con patologie croniche – spiegano i volontari Cives - alle quali vengono meno improvvisamente farmaci e presidi vitali. Alcuni esempi sono l’insulina per i diabetici o le bombole per l’ossigeno terapia per chi ha gravi patologie respiratorie». Gli infermieri volontari Cives lavoreranno nel Pass (punto avanzato soccorso sanitario) eretto dalla regione Toscana dove insieme ad alcuni medici sarà presa in carico una fetta di popolazione di circa 1000 persone.

Ieri ad Arezzo squadre di tecnici a controllare le scuole comunali e statali. Dall’amministrazione comunale la parola d’ordine è: “nessun panico”. Gli edifici scolastici del territorio sono “in buono stato – tengono a precisare il sindaco Alessandro Ghinelli e l’assessore alle politiche scolastiche Lucia Tanti – ma quanto è di nostra competenze lo faremo. All’insegna della sicurezza di alunni, personale docente e non docente e della tranquillità delle famiglie”. I controlli saranno finalizzati alla compilazione di schede di primo livello di rilevamento danno, pronto intervento e agibilità. “Questo terremoto ha messo in risalto un aspetto critico – precisa il sindaco – relativo alla qualità di molti edifici e ha determinato, per professionisti e istituzioni, una coscienza diffusa, ovvero che occorre passare a una classificazione del patrimonio edilizio nazionale.

Almeno una classificazione di primo livello omogenea, su base tipologica e strutturale, possiamo farla sulle scuole, a costi ridotti e con personale comunale”. La Giunta ha deciso di costituire le tre squadre dopo una serie d’incontri tra i vari assessori e gli uffici che si sono susseguiti fin da domenica 30 ottobre quando anche Arezzo si è svegliata percependo in modo evidente gli effetti del sisma che da mesi sta caratterizzando l’Italia centrale. Le tre squadre saranno guidate rispettivamente dal sindaco Alessandro Ghinelli e dall’assessore Marco Sacchetti, anch’egli ingegnere come il sindaco, e dal tecnico comunale Luca Senserini del Servizio edilizia.

I controlli riguarderanno i circa 40 edifici scolastici comunali e statali e si esauriranno nell'arco di due settimane. Sono tre tecnici abilitati a rilasciare le certificazioni di agibilità compilate sulla base delle schede del Dipartimento della Protezione Civile.

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