Sciopero per ​Pasqua e Pasquetta: divergenze tra sindacati e consumatori

Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs Toscana proclamano: “No al sempre aperto”

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
12 aprile 2017 12:03
Sciopero per ​Pasqua e Pasquetta: divergenze tra sindacati e consumatori

Quest'anno in Toscana molte attività commerciali staranno aperte per Pasqua e per Pasquetta.Un fine aprile che propone il problema degli orari degli esercizi commerciali: le classiche domeniche mescolate a Pasqua, Pasquetta, 25 aprile, 1 maggio e ponti connessi. Sindacati sul piede di guerra e consumatori, Aduc in testa, molto critici.Di "forze in campo, mescolate ad opinioni e fatti e notizie, cercano di affermare diritti che sarebbero violati, ad intimità, privacy ed economia" sottolinea Vincenzo Donvito presidente Aduc.

Cgil Cisl e Uil regionali rendono noto che: "In centro a Firenze, Zara e Rinascente staranno aperti per Pasqua e Pasquetta. Coin (Firenze, Pisa, Livorno) sarà chiuso a Pasqua e aperto a Pasquetta. Gli ipermercati Carrefour e i negozi Pam Panorama saranno aperti a Pasquetta. I Gigli (Campi Bisenzio) saranno chiusi sia a Pasqua che a Pasquetta, così come i punti Unicoop Firenze (come stabilito da un accordo sindacale, che prevede sette festività intoccabili tra cui appunto quelle di domenica e lunedì prossimi). Esselunga sarà chiusa a Pasqua, mentre a Pasquetta molti negozi della catena saranno aperti".

 Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs Toscana esprimono contrarietà alle aperture dei negozi per le prossime festività religiose di Pasqua e Pasquetta (domenica e lunedì prossimi) e chiedono il rispetto del significato e del valore sociale delle festività "La completa liberalizzazione degli orari e delle aperture domenicali e festive, con il passare degli anni, si è rivelata negativa, non ha portato nessun aumento dell’occupazione e nessun aumento dei consumi, come dimostrano le procedure di licenziamento fatte dalle aziende della Grande Distribuzione che hanno scelto il “sempre aperto h24”.

“Sono peggiorate le condizioni di lavoro, gli orari, la vita delle lavoratrici e dei lavoratori, è aumentata solo la precarietà. Quest'anno in Toscana molte attività commerciali staranno aperte per Pasquetta e alcune addirittura per Pasqua. Basta! E’ inaccettabile. Diciamo no a lavorare per le Feste, il commercio non è un servizio essenziale”, dicono Filcams, Fisascat e Uiltucs che riconfermano la necessità di modificare le norme sulle liberalizzazioni e chiedono al nuovo Governo di mettere mano alle Legge.

“No al sempre aperto, sì a un modello sostenibile del commercio, per città più vivibili, all’insegna della cultura e non del solo consumo, per una maggiore contrattazione in difesa dei più deboli, per la difesa dei valori civili e religiosi che queste festività rappresentano” per queste ragioni le tre sigle proclamano lo sciopero e l’astensione dal lavoro per Pasqua e Pasquetta 2017 per l'intera giornata.Anche l'Organizzazione Sindacale di Base proclama l’astensione dal lavoro per l’intera giornata di Domenica 16 Aprile 2017 ricorrenza della Pasqua.

"Lo sciopero è proclamato contro le liberalizzazioni selvagge, che portano anche al mancato rispetto delle ricorrenze di grande significato sia Religioso che civile. Vogliamo in questo modo garantire a tutte le lavoratrici e a tutti i lavoratori, che lo vorranno, la possibilità di stare a casa e di poter così trascorrere con le proprie famiglie ed i propri cari, una festività così importante".

La posizione dei consumatori parte da una riflessione di libertà individuale anche nella scelta: "I sindacati sono sul piede di guerra, con scioperi ad hoc per motivare i dipendenti del commercio a non sottostare a quelli che vengono ritenuti soprusi e ricatti. Lavoratori che vogliono lavorare. Consumatori che vogliono consumare. Religiosi che vogliono pregare. Festaioli che vogliono festeggiare. Ognuno sembra che abbia un proprio ruolo da difendere ed affermare.

Bisogna che qualcuno vinca? Esistono dei diritti superiori ad altri? - domanda il presidente Aduc - A nostro avviso, nel rispetto dei dettami delle leggi, tutti i diritti hanno diritto di cittadinanza. Ci sembra “bizzarro” che nel 2017 ci sia ancora chi, in nome del diritto al lavoro e al riposo e alla felicità e alla sicurezza, pensi di fare bene imponendo gli orari agli esercizi commerciali. Probabilmente lo fa rispetto ad un proprio standard di questi diritti, che ritiene vada difeso ed affermato ed imposto anche se viola altri standard… ma e’ qui il problema: i gruppi devono affermarsi a dispetto di altri o non devono, piuttosto, tutelarsi nel rispetto degli altri gruppi e degli individui? Noi peroriamo gli individui che: lavorano, consumano, dormono, pregano, amano, si divertono e, di conseguenza, sono in grado di scegliere per proprio conto cosa fare o meno per vivere in questo modo; e devono avere leggi che consentano loro di essere tali. Questo può accadere solo in un regime di libertà.

Dove, quella economica, per esempio, non può esser tale se non c’e’ anche quella religiosa" conclude Vincenzo Donvito, presidente Aduc.

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