Sciopero mense, pulizie, portierato e pubblici esercizi

Mercoledì 31 maggio a Firenze presidio Cgil-Cisl-Uil di categoria e lavoratori

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
30 maggio 2017 15:21
Sciopero mense, pulizie, portierato e pubblici esercizi

 Una mobilitazione che vedrà in Toscana oltre 30 tra presìdi e iniziative in ogni capoluogo, a livello unitario, da oggi a mercoledì 7 giugno.In provincia di Firenze lo sciopero riguarda oltre 10mila lavoratori, la maggior parte donne e a part time con stipendi da 500-600 euro mensili. Persone che quotidianamente cucinano nelle scuole o negli ospedali, camerieri, professionisti della ristorazione, agenti di viaggio, addetti alle pulizie o al portierato di edifici pubblici e privati, aziende, fabbriche.

A Firenze oggi sono fermi per l’intera giornata i lavoratori di multiservizi, pubblici esercizi e agenzie di viaggio. E domani mercoledì 31 maggio sarà sciopero di un’intera giornata per i lavoratori delle mense, degli appalti di pulizia, del personale aeroporti, caserme e carceri

L’agitazione indetta da Filcams Cgil, Fisascat Cisl, Uiltucs e UilTrasporti per chiedere il rinnovo del Contratto nazionale (multiservizi e turismo, comparto pubblici esercizi, agenzie viaggi e ristorazione collettiva) che è scaduto da 49 mesi.Mercoledì 31 maggio a Firenze è in programma un presidio unitario di sindacalisti e lavoratori (che racconteranno le loro storie di lavoro povero) dalle 11 alle 13 davanti alla Prefettura in via Cavour 1. 

"Lavoratrici e lavoratori stretti nella morsa di appalti aggiudicati con ribassi che inevitabilmente si scaricano sulla riduzione delle ore di lavoro e quindi sul reddito, sull’intensificazione dei carichi di lavoro, sulla flessibilità estrema dei turni. Nonostante si tratti di settori strategici, è un lavoro “povero”, di fatica, che rischia di diventare ancora più povero e precario: sono a rischio le clausole sociali (a tutela dell’occupazione) nei cambi d’appalto e nel campo del multiservizi è sotto attacco il diritto alla malattia" precisano i sindacati.

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