Sciopero in GDO, Coop e Confesercenti: 1.500 toscani alla manifestazione a Milano

Alta l'adesione 80 % di media nella cooperazione, 50-60% nella catena Pam-Panorama e nei negozi Zara e Coin. Il 22 incontro a Firenze su Ex-Lucchini e Magona Negozi aperti con gli interinali. Accordato un piano di rientro triennale ai 215 lavoratori Ex Isi. Ex-Eaton: Rossi a sindacati e enti locali: "Verifichiamo insieme tutte le partite aperte nell'area". Bekaert: i lavoratori dicono sì all'accordo. Saline di Volterra: perfezionato il piano di rientro sui debiti con i fornitori di energia

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
19 dicembre 2015 22:25
Sciopero in GDO, Coop e Confesercenti: 1.500 toscani alla manifestazione a Milano

Firenze 19.12.2015- Alta l'adesione allo sciopero del commercio e molto partecipata la manifestazione di Milano alla quale hanno partecipato 1.500 toscani. La percentuale di astensione dal lavoro ha raggiunto l'80% nella distribuzione cooperativa, 50-60% nei supermercati Pam-Panorama e nei negozi Zara e Coin. I punti vendita sono stati aperti con l'uso di lavoratori interinali assunti in questi ultimi tempi anche in previsione dello sciopero di oggi. Unicoop Tirreno, ad esempio, gli interinali li ha assunti negli ultimi due giorni tanto da indurre i sindacati a valutare la possibilità di una azione per comportamento antisindacale. Nei punti vendita aperti si è comunque operato con poche casse aperte e con i reparti serviti (gastronomia) chiusi.

 Ex-Eaton. Il presidente della Regione Toscana Enrico Rossi ha incontrato stamani le rappresentanze sindacali della provincia di Massa Carrara, la Cgil regionale, e un gruppo di lavoratori Ex Eaton. Sono intervenuti anche il sindaco di Massa Alessandro Volpi, il rappresentate della Provincia Norberto Petriccioli, e il consigliere regionale Giacomo Bugliani. Tre gli impegni assunti dal presidente Rossi nell'incontro: in primo luogo quello di verificare situazione e prospettive di sviluppo con l'imprenditore della Iglom, Emilio Ricci, che si era impegnato ad assumere una settantina di operai della Eaton. Per far fronte alla fine della mobilità per i lavoratori dell'azienda di Massa e dare loro una copertura, "vogliamo far leva - ha detto Rossi - sui lavori socialmente utili stabiliti per l' area di crisi di Massa Carrara (oltre a Livorno e Piombino).

In questa zona sono già stati finanziati 3 progetti per circa 600.000 euro di contributo, che hanno raggiunto 77 lavoratori in provincia di Massa. Per il 2016 abbiamo già stanziato alla voce lavori socialmente utili nelle aree di crisi 3 milioni di euro di cofinanziamento". Il terzo punto è infine quello di "riunire intorno a un tavolo tutti i soggetti coinvolti - Regione, assessori competenti, consiglieri regionali del territorio, enti locali, sindacati provinciali e regionali – per fare insieme una valutazione complessiva di tutte le partite aperte in quest'area : dall'accordo di programma per la reindustrializzazione, alla questione del porto di Carrara, al tema cave a quello della sicurezza sul lavoro".

"Il ministro dell'Economia ha il dovere di rispondere ai lavoratori del CMP che pretendono chiarezza sul proprio futuro. E' inaccettabile far pagare ai dipendenti il prezzo di un piano industriale che mette a rischio oltre 800 posti di lavoro nella Piana fiorentina, tra occupati diretti e indotto. Nelle prossime ore presenteremo una interrogazione al Ministro dell'Economia e valuteremo tutti gli strumenti regolamentari utili per ottenere una risposta nel più breve tempo possibile".Lo afferma la senatrice di Sinistra Ecologia e Libertà Alessia Petraglia, che ieri mattina ha incontrato le RSU e alcuni lavoratori del CMP di via Pasolini, a Sesto Fiorentino, destinato, secondo il piano industriale di Poste Italiane, ad essere declassato con la conseguente perdita in termini di occupazione.

All'incontro, sollecitato dagli stessi lavoratori che alcuni giorni fa hanno scritto a tutti i parlamentari toscani, hanno preso parte anche il coordinatore fiorentino di SEL, Gregorio Malavolti, e il coordinatore del circolo SEL di Sesto Fiorentino Jacopo Madau. Il colloquio si è tenuto all'esterno dell'azienda, in seguito al divieto di ingresso "per motivi di sicurezza" opposto alla delegazione da parte della dirigenza."Riteniamo - afferma al riguardo Petraglia - che la motivazione sia infondata e che si sia trattato soltanto di un pretesto per impedire l'incontro, tanto più che la stanza delle RSU ci risulta che sia accessibile anche dall'esterno e raggiungibile, quindi, senza compromettere l'attività.

Accerteremo nei modi e nelle sedi opportune le vere motivazioni: se emergesse che si è trattato di un tentativo, per altro malamente giustificato, di ledere i diritti dei lavoratori saremmo di fronte ad un fatto gravissimo, del tutto coerente col clima repressivo che si respira da tempo nello stabilimento". "Ridimensionare il CMP di Sesto Fiorentino - prosegue - non rappresenterebbe soltanto un enorme danno occupazionale, ma sarebbe l'ennesimo colpo inferto al sistema industriale di un'area dove è evidente l'opportunità di sviluppo offerta dal mantenimento dell'occupazione grazie alla creazione di un polo logistico a servizio delle tante realtà produttive, in una posizione strategica per la vicinanza con infrastrutture importanti.

Scaricare il costo di scelte sbagliate sui lavoratori e sui cittadini in termini di qualità dei servizi non è pratica nuova per Poste Italiane, come abbiamo già visto con la razionalizzazione degli uffici postali. A pagare, qui, è ancora una volta il territorio, penalizzato da una situazione frutto di anni di decisioni sbagliate di cui nessuno sembra volersi assumere la piena responsabilità". "Chiederemo conto di tutta questa vicenda al Ministro - conclude la senatrice - e pretenderemo chiarezza da parte del Governo, che di Poste rimane il principale azionista.

Alle Istituzioni, a cominciare dal Presidente della Città Metropolitana Dario Nardella, chiediamo di far sentire la propria voce, in difesa dei lavoratori e per lo sviluppo della Piana".

La Regione Toscana riceverà come già stabilito martedì 22 dicembre a Firenze i rappresentanti dei lavoratori della Aferpi (ex Lucchini). Lo farà con il consulente del presidente sui temi del lavoro Gianfranco Simoncini alle 11.00 presso la sede di Piazza Duomo. In vista dell'appuntamento la Regione ricorda che per quanto riguarda i contributi integrativi ai contratti di solidarietà - la Toscana è l'unica regione italiana a metterli a disposizione dei lavoratori - ha fatto tutti gli atti dovuti e i decreti relativi agli stanziamenti per Lucchini S.p.A e per parte delle domande della Lucchini Servizi Srl e della Arcelormittal (Magona) sono stati firmati e sono attualmente all'Artea per l'erogazione immediata delle risorse.

Nelle prossime settimane tutte le risorse saranno liquidate ai lavoratori. Il restante contributo ai lavoratori della Arcelormittal (Magona) e della Lucchini servizi rientra invece nello stanziamento previsto nel bilancio 2016 così come concordato tra i rappresentanti sindacali e il presidente Rossi. Sindacati che a fronte del pieno utilizzo delle risorse disponibili previste nel bilancio 2015 hanno chiesto alla Regione di farsi carico di risorse aggiuntive, richiesta esaudita che ha solo bisogno della necessaria approvazione del bilancio 2016 per divenire operativa.

Ciò consentirà di riprendere l'esame delle domande non istruite dopo il completo utilizzo delle risorse, per coprire tutti gli accordi stipulati tra sindacati ed aziende prima del 5 agosto 2015. La Regione Toscana, ha sottolineato il consulente Simoncini, ha pienamente assunto le proprie responsabilità e rispettato i propri impegni. Il 22 Simoncini farà presente inoltre l'opera di pressione sul ministero del lavoro per il trattamento di fine rapporto, considerato che la competenza è esclusiva dell'Inps e dello stesso ministero.

Stamani le segreterie di Fim, Fiom e Uilm provinciali di Firenze hanno incontrato la Regione Toscana in merito al prestito in scadenza ricevuto a suo tempo dai lavoratori ex Electrolux come anticipo della Cigs in deroga.La Regione ha comunicato che le banche chiameranno i circa 215 lavoratori che ancora non hanno restituito il prestito per firmare un dilazionamento dei 5000 euro in 3 anni.Il prestito sarà quindi spalmato in rate da 150 euro mensili. Questa è la condizione fondamentale affinché le somme non vengano messe a ruolo alla naturale scadenza.

Si sono concluse venerdì le operazioni di voto per il referendum sull'ipotesi di accordo siglato dalle tre organizzazioni sindacali per la Bekaert di Figline e Incisa Valdarno. Su 371 aventi diritto, i votanti sono stati 299, pari all'80,6%. Dei 288 voti validi i favorevoli sono stati 229, pari al 79,5% e i contrari 59, pari al 20,5%. Fim, Fiom e Uilm ringraziano tutti i lavoratori per la grande partecipazione al referendum e per la fiducia espressa. “Il voto favorevole - dichiarano - corrisponde ai contenuti di un accordo finalizzato a tutelare i lavoratori, garantire gli investimenti e lo sviluppo industriale dello stabilimento.

Si tratta di un primo passo importante, ora serve andare avanti e chiediamo alle istituzioni di essere al nostro fianco quando, al Ministero dello Sviluppo Economico, chiederemo alla multinazionale belga di dare seguito ad un piano di sviluppo industriale competitivo che vada oltre il 2017”.

Con la firma di Eni spa, a meno di una settimana dall'intesa tra Locatelli Saline di Volterra, Sungai Limited, Enel e Regione Toscana, si è completato l'accordo sul piano di rientro dei debiti pregressi della stessa Locatelli Saline di Volterra nei confronti appunto di Eni ed Enel. Le parti, su proposta della Regione, si incontreranno entro il 5 febbraio 2016 per una verifica congiunta sulla regolarità dei pagamenti per le forniture correnti nonché sull'attivazione del piano di rientro sui debiti in tutte le sue componenti. Nel frattempo, la Locatelli e il nuovo partner Sungai Limited stanno perfezionando il piano di investimenti, a partire dai sistemi di cogenerazione energetica. L'intesa raggiunta prevede anche che l'azione di accompagnamento regionale continui coinvolgendo i Comuni dell'alta val di Cecina, il Consigl io regionale, i sindacati e il sistema bancario per le rispettive azioni di supporto.

In evidenza