Sciopero Generale, corteo unito e PD spaccato

I cittadini restano nel mezzo, cercando di capire se torneranno a casa dal lavoro con un mezzo qualsiasi

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
12 dicembre 2014 14:08
Sciopero Generale, corteo unito e PD spaccato

La paura di un futuro "più incerto e più povero, privo di diritti e tutele" ha riunito 30mila manifestanti nel capoluogo della Toscana.

Sciopero generale indetto da CGIL e UIL con corteo partito da Piazza Poggi insieme ai deputati Pd Filippo Fossati e Tea Albini, i consiglieri regionali Pd Daniela Lastri e Vanessa Boretti, il presidente uscente della provincia Andrea Barducci, il presidente del Quartiere 4 Mirko Dormentoni, i consiglieri comunali Democrats di Palazzo Vecchio Alessio Rossi e Stefania Collesei. Il PD contro il PD, il partito della piazza e quello delle istituzioni romane.

Il Jobs Act non è il cambiamento che vogliamo, è invece il perseguimento di una visione conservatrice della politica che da 20 anni riduce i diritti dei lavoratori ma non ha prodotto né crescita economica né occupazione, in particolare quella giovanile. Noi sosteniamo le posizioni assunte da Gianni Cuperlo e dai parlamentari PD di SinistraDem che non hanno votato il Jobs Act in Parlamento, e coerentemente siamo in piazza oggi perchè siamo dalla parte di chi lavora e cerca lavoro, di chi vive le ansie dell'oggi, e perchè le nostre proposte coi valori della sinistra sono l'unico modo giusto e moderno per un futuro di benessere per tutti i cittadini" è Matteo Gorini, coordinatore metropolitano di SinistraDem Firenze ribadendo l'adesione.

"Nelle piazze del nostro Paese, è scesa l'Italia vera, l'Italia che guarda al futuro, l'Italia che non crede alle favole di chi pensa di poter cambiare tutto senza ascoltare i lavoratori, i giovani, le donne e gli uomini che quotidianamente mandano avanti il nostro Paese" così la senatrice di Sinistra Ecologia Libertà Alessia Petraglia, in piazza a Firenze.

"Basta bugie - dice ancora Petraglia - quando parla di Jobs Act, Renzi dica la verità, usi la stessa chiarezza dei suoi alleati di destra, ammetta quello che ormai è sotto gli occhi di tutti: siamo di fronte a un tentativo di iperprecarizzazione del lavoro che raccoglie il plauso di chi per anni ha governato questo Paese senza fare nulla per rilanciarne l'economia e oggi intende scaricare sui lavoratori tutti i costi della crisi".

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