Scaramelli (Italia Viva): "Rompiamo il silenzio su Hiv"

L’impegno arriva dopo l’audizione di ieri della vicepresidente della commissione Pari opportunità in Consiglio regionale Coralli che avverte: “I casi di contagio, spesso inconsapevole, sono in aumento. Interessano soprattutto i giovani. È forte il pregiudizio sulla malattia”. Appello accolto da tutte le forze politiche

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
28 novembre 2019 10:58
Scaramelli (Italia Viva):

Firenze “Rompere il silenzio”, studiare “campagne di informazione e sensibilizzazione alla prevenzione ma anche al contrasto del pregiudizio” perché sull’Hiv, e in generale sulle malattie sessualmente trasmissibili, la comunicazione è scarsa mentre l’incidenza del contagio aumenta tra i più giovani e la “Toscana risulta essere tra le regioni più colpite”. In commissione Sanità del Consiglio regionale, guidata da Stefano Scaramelli (Italia viva), la presidente e la vicepresidente della commissione Pari opportunità, Rosanna Pugnalini e Caterina Coralli, lanciano un allarme preciso: “Non si parla più di Aids, di contagi sessuali in generale, ma le malattie esistono e i dati parlano chiaro.

Stiamo assistendo ad un aumento dell’incidenza soprattutto tra i giovani. Nonostante la nostra sia una regione da sempre attenta e impegnata nel campo della prevenzione”.

Quanto dichiarato dalle due rappresentati dell’organismo impegnato nell’uguaglianza tra i generi è subito raccolto dal presidente Scaramelli che afferma: “Partiremo con un lavoro congiunto di tutte le forze politiche, coinvolgeremo i garanti regionali a partire da Difensore civico e quello a tutela dei minori fino ad ascoltare i rappresentati del Parlamento degli studenti perché la tematica è seria e la responsabilità dell’educazione ad una cultura che contrasta stereotipi, pregiudizi e sottovaluta la pericolosità di malattie potenzialmente mortali, deve essere al centro della nostra agenda politica”.

I dati resi dalla vicepresidente Coralli, che in commissione ha rivelato di essere sieropositiva, fotografano un aumento dei casi di infezione soprattutto nei giovani, spesso peraltro inconsapevoli di essere contagiati. Sono recenti, poi, i numeri diffusi nell’ultimo rapporto dell’Istituto superiore di sanità in cui emerge chiaro come l’incidenza più alta delle nuove infezioni da Hiv è quella che si registra tra i 25 e i 29 anni. Segno che questa parte di popolazione sembra non mostrare più paura dell’Aids. Anche per questo, il presidente Scaramelli intende intervenire subito: “La malattia può restare asintomatica e silente per molti anni. Forse anche per questo viene sottovalutata. Noi non lo faremo”.

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