Scandalo parcheggi, il lunedì di fuoco del sindaco Nardella

Il primo cittadino di Firenze riferirà in Consiglio comunale mentre le opposizioni sia di destra che di sinistra lo stanno attaccando con forza e lo attendono al varco. La maggioranza replica con fermezza: "Non prendiamo lezioni di senso delle istituzioni e responsabilità"

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
16 gennaio 2020 17:59
Scandalo parcheggi, il lunedì di fuoco del sindaco Nardella

"Come richiesto dalla Lega - dichiara Federico Bussolin, Capogruppo della Lega a Palazzo Vecchio - Nardella verrà a riferire in aula lunedì 20 gennaio per il dibattito sullo scandalo Sas. Vince il buonsenso. Lunedì - prosegue - avremo l’opportunità di riportare in Consiglio le istanze dei fiorentini che sono pervenute: c’è molta rabbia e sdegno in città e il passo indietro chiesto da Nardella al direttore generale non basta. Con uno scandalo di tale entità - conclude Bussolin - nella società avrebbero dovuto dimettersi tutti già ieri".

Sempre sul fronte dell'opposizione di destra, Francesco Torselli, coordinatore regionale di Fratelli d’Italia, già consigliere nelle passate consiliature e Alessandro Draghi, capogruppo a Palazzo Vecchio chiedono: "per quale motivo il sindaco Nardella sta chiedendo le dimissioni del Direttore Generale di SAS, dopo lo scandalo dei vigilini e dei parcheggiatori abusivi?. Le dimissioni si chiedono quando si pensa che una persona non abbia operato bene - dichiarano Draghi e Torselli -.

E quali sarebbero lo colpe del direttore di SAS? Non si è accorto di cosa stesse succedendo in SAS? Bene! Lo stesso potrebbe essere detto del sindaco, visto che SAS è una società interamente di proprietà del Comune di Firenze. Allora dovrebbe dimettersi anche Nardella o, perlomeno, l’assessore alle società partecipate. Se invece Nardella - prosegue il capogruppo Draghi - pensa che il Direttore Generale non abbia operato correttamente, causando colpevolmente quanto accaduto, troppo facile sbrigarsela con una richiesta di dimissioni! Chi ha scelto il direttore? Topo Gigio? SAS è una società del Comune e i suoi dirigenti hanno il vaglio di Palazzo Vecchio.

Troppo facile chiedere oggi le dimissioni...”.

“Infine - conclude Torselli - non ho sentito mezza parola spesa per i lavoratori di SAS. In 10 anni a Palazzo Vecchio ne ho conosciuti moltissimi e devo dire che, dagli operai, agli amministrativi, ai dirigenti, ho sempre riscontrato grande professionalità. Forse, al di là delle ‘mele marce’, in momenti come questo, l’amministrazione comunale avrebbe potuto spendere qualche parola per quei dipendenti che, spesso, hanno fatto anche più di quanto fosse loro richiesto per il bene della città”. 

"Speriamo non parta la gara - dichiarano da sinistra Antonella Bundu e Dmitrij Palagi del gruppo Sinistra Progetto Comune - a chi si intesta il merito di un atto dovuto, come quello di un Sindaco che viene a parlare di una serie di illeciti legati a una partecipata del Comune. Il problema è non aver ricevuto comunicazioni in modo diretto lunedì scorso, bene però che non si sia scandalosamente sottratto al prossimo Consiglio. Lo abbiamo insistente chiesto anche noi, anticipando molte delle domande che esigono risposta. Anche perché a ottobre del 2019 era stata lanciata la nuova SAS, mentre numerosi servizi attendono di essere svolti".

La maggioranza replica con forza. “Credevano forse che a questa amministrazione mancassero fermezza e trasparenza. Si sbagliavano di grosso. Il sindaco interverrà nel prossimo consiglio comunale sulla situazione della SAS, non certo per i solleciti arrivati dai banchi dell’opposizione. Non prendiamo lezioni di senso delle istituzioni e responsabilità. I colleghi della Lega rivendicano vittorie che non esistono. Non abbiamo bisogno dei loro suggerimenti per prendere le decisioni giuste su una questione che ci ha visto fin da subito in prima linea per far emergere storture e contrastare ogni forma di illegalità.

Le opposizioni dimostrano inoltre ancora una volta di aver fatto tanto rumore per nulla in questi giorni, chiedendo un confronto che sarebbe arrivato sì, ma al momento giusto. Non lunedì scorso ad esempio, quando ancora il quadro dell’inchiesta era tutto in divenire ma evidentemente era troppo ghiotta l’occasione di cercare visibilità”. Così Nicola Armentano, Benedetta Albanese e Letizia Perini, il capogruppo e le due vicecapogruppo Pd e Mimma Dardano, capogruppo lista Nardella.

“In merito alla richiesta di dimissioni dell’assessore Gianassi da parte del collega Bussolin – aggiungono Armentano, Albanese, Perini e Dardano - riteniamo sia paradossale, ridicola e anche offensiva se pensiamo che lo stesso Gianassi da assessore alla Polizia municipale nella scorsa legislatura ha dato impulso al contrasto del fenomeno dei parcheggiatori abusivi richiedendo azioni energiche e approfondite dalle quali è scaturita appunto l’indagine - motivazione risibile, poi, che oggi a distanza di pochi mesi si trovi a rivestire un’altra delega, quella alle Partecipate. Forse per Bussolin è troppo riconoscere apertamente questo impegno ma almeno avere l’onestà intellettuale di evitare certe uscite non guasterebbe. - concludono - Su questa vicenda è necessaria la massima serietà e non tutta questa demagogia a cui diciamo sonoramente basta”.

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