Sant'Ambrogio, aggredito e minacciato dal falso poliziotto

​Brutta avventura per un cameriere 30enne

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
31 luglio 2017 13:45
Sant'Ambrogio, aggredito e minacciato dal falso poliziotto

 Nella notte, intorno alle 02.50, in piazza Sant'Ambrogio, mentre stava parcheggiando la sua autovettura, è stato avvicinato da un uomo che, dopo aver attirato la sua attenzione bussandogli al finestrino, ha detto di essere un poliziotto in borghese. Il 30enne insospettito dal modo di fare del presunto poliziotto chiede di mostrare il tesserino di riconoscimento e al rifiuto lo invita ad allontanarsi.

A quel punto, il soggetto, vistosi scoperto, incomincia con fare aggressivo e minaccioso a chiedere al giovane, nel frattempo sceso dall'auto, di consegnargli i soldi in suo possesso, altrimenti gli avrebbe danneggiato l'autovettura: "Se non mi dai i soldi domani mattina la trovi tutta spaccata", questa una delle frasi rivolte al ragazzo. Ma il finto poliziotto non si limitava solo alle minacce verbali, poiché, visto il tentennamento del giovane cameriere nel consegnargli il denaro, lo colpiva con un pugno in faccia.Impaurito dalle minacce e dal fare sempre più aggressivo dell'uomo, il 30enne si allontanava dalla piazza anche per chiedere l'intervento delle forze dell'ordine e proprio mentre stava chiamando il 112, scioccato, si accorgeva che l'uomo, dopo aver preso la rincorsa, assestava un calcio alla sua macchina danneggiandola visibilmente e continuando a gridare "Dammi i soldi".I carabinieri della Stazione di Firenze, allertati dalla Centrale Operativa che aveva ricevuto la disperata richiesta di aiuto del 30enne, sono arrivati velocemente sul posto e hanno sorpreso il finto poliziotto mentre era ancora davanti al mezzo, mentre il 30enne si trovava a distanza di sicurezza e aveva assistito impotente al danneggiamento della sua auto.L'uomo, un marocchino di 47 anni, è stato arrestato e dovrà rispondere delle accuse di "tentata rapina", "danneggiamento", oltre che per "violenza o minaccia a pubblico ufficiale", poiché, durante la compilazione degli atti riguardanti il suo arresto, minacciava pesantemente i militari che lo avevano fermato

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