Sanità, Rossi: “Riforma indispensabile per la qualità dei servizi”

Mugnai (Fi) a Rossi: «I cittadini perderanno altri servizi»

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
04 maggio 2015 23:07
Sanità, Rossi: “Riforma indispensabile per la qualità dei servizi”

Firenze, lunedì 4 maggio 2015- “Stare fermi ci porta all'entropia, a gloriarci dei risultati raggiunti e a non essere innovativi”. Così si è espresso Enrico Rossi, presidente uscente della Toscana e candidato alla rielezione, intervenendo nell'aula magna di Careggi oggi di fronte agli operatori sanitari dell'Ospedale nel corso di un incontro che ha avuto come tema principale la avviata riforma della sanità toscana.

“A un giovane medico - ha proseguito rispondendo a una domanda – direi così: vieni qui a lavorare perché noi vogliamo fare in Toscana, dentro un sistema pubblico che più pubblico non si può, una rivoluzione della qualità che ci metta avanti agli altri per almeno 7 o 8 anni. Il paese è più povero, ma proprio per questo ci dobbiamo prendere più responsabilità. Sui servizi fondamentali in Toscana andiamo bene per qualità, come testimoniano tutti gli indicatori nazionali, ora bisogna provare a fare meglio con meno risorse.

Per questo con la riforma occorre eliminare sprechi e doppioni”. Rossi ha chiamato ripetutamente in causa gli operatori, presenti numerosi: “Ringrazio tutti gli operatori – ha detto - che in anni difficili sono riusciti a far avanzare la nostra sanità. Ora chiediamo un altro sforzo. Molto dipende da voi – ha aggiunto – considerate questa riforma come una chiamata alle armi”. Una parola anche sul tema infermieri e OSS: “Da molti anni abbiamo deciso di investire affinché le nostre università formassero un numero adeguato di infermieri laureati, poco meno di 25mila.

Abbiamo organizzato gli ospedali per intensità di cura anche per valorizzare il ruolo infermieristico. Ora dobbiamo riequilibrare la piramide con un numero adeguato di operatori socio sanitari (OSS) affinchè possano svolgere al meglio le funzioni che spettano loro”. Rossi si è a lungo soffermato sula legge di riforma: “Ci saranno in ogni area vasta due aziende, una ospedaliera universitaria e una sanitaria - ha detto - Va assolutamente scongiurato il rischio che entrino in competizione.

Si tratta di un aspetto cruciale e per questo abbiamo pensato di dare molta forza ai dipartimenti per la programmazione di area vasta e al direttore della programmazione stessa. Il rapporto tra le aziende dovrà essere garantito proprio dalla programmazione. E all'interno della programmazione ognuno realizzerà la propria gestione. Alla programmazione di area vasta si dovrà attenere anche l'uso delle strutture (ad esempio le sale operatorie) e delle tecnologie (ad esempio la robotica)”.

«Non solo la riforma della sanità voluta da Rossi e che finora ha prodotto solo poltrone non mette al sicuro un bel nulla, ma il punto è che la sanità toscana già non è più al sicuro da 7-8 anni. E' proprio al rovescio. Forse le Asl avranno bilanci formalmente accettabili, ma i cittadini perderanno servizi». Così il candidato di Forza Italia alla presidenza della Regione Toscana Stefano Mugnai ribatte al governatore uscente Enrico Rossi. «Si può forse affermare – prosegue Mugna – che mentre si produceva il buco di Massa che ha sottratto alla sanità toscana 420 milioni di euro il sistema fosse al sicuro? Forse no.

Si può sostenere che mentre si riducevano i posti letto ospedalieri oltre i parametri del decreto Balduzzi fosse al sicuro? Forse no. E mentre Rossi annuncia di voler rottamare infermieri e medici considerandoli esuberi si può dire che la nostra sanità sia al sicuro? Non direi. Per ora sono aumentate poltrone e prebende. Fra poco arriveranno nuovi tagli. Questa riforma è da buttare».

In evidenza