Sanità: manifestazione CGIL a Firenze

L’iniziativa in programma il 27 giugno contro il taglio di posti letto in Toscana. La Uil Toscana non sarà. Sospeso temporaneamente il trasferimento da Borgo San Lorenzo a Ponte a Niccheri. Da lunedì 26 giugno il Centro Prelievi della Croce Rossa potenzia i suoi servizi. Con il programma PASS più semplice per i disabili accedere ai servizi sanitari. ANT e Villa Donatello per migliorare la qualità della vita del malato oncologico

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
25 giugno 2017 12:16
Sanità: manifestazione CGIL a Firenze

FIRENZE- La Cgil Toscana ha indetto una manifestazione per martedì 27 giugno a Firenze. «Il 27 giugno sarò in piazza Duomo a manifestare con la Cgil a Firenze». Ad annunciarlo è il sindaco di Volterra Marco Buselli. «E' stata capita ormai a 360 gradi l'importanza degli Ospedali territoriali come il nostro, che sono baluardi indispensabili per il diritto alla salute nelle aree meno urbanizzate della Toscana – spiega il primo cittadino - . Il taglio di ulteriori posti letto in Toscana è inaccettabile, come pure sono importanti le altre rivendicazioni che il sindacato avanza. La questione sanità è al centro dell'agenda politica e deve restarci, finchè non si siano risolte le questioni di fondo, che minano la possibilità stessa di rendere esigibile il diritto alla salute, andando a creare cittadini di serie A e di serie B. Discutendo in giunta è maturata quindi l'adesione all'iniziativa della Cgil regionale».

La Uil Toscana non sarà in piazza il 27 giugno insieme alla Cgil: "Perché crediamo nell’impegno unitario in un campo difficile come quello della sanità, che sta affrontando, soprattutto in Toscana con la riforma della legge 84, cambiamenti epocali. Non vediamo la necessità di fughe in avanti che non portano a niente, ma anzi rilanciamo con forza il lavoro comune che aveva trovato una perfetta sintesi nella Piattaforma unitaria sulla sanità approvata da tutti i sindacati confederali della Toscana". Sul piatto c’è un tema che sta distinguendo Cgil, Cisl e Uil: si tratta del rapporto tra il pubblico e il privato sociale o no-profit.

“Per garantire la rete dei servizi alla persona nei territori serve la massima collaborazione di tutti gli attori e le parti sociali coinvolti. La Regione Toscana ha da sempre agito in questa direzione, raggiungendo eccellenze e funzionando come modello per il resto del Paese. Non sono mancate alcune criticità, che definirei anche fisiologiche visto la complessità e la vastità del settore, dovute in primo luogo al taglio di risorse dei Governi nazionali che hanno fortemente indebolito il welfare in tutto il Paese.

Anche la riorganizzazione di livello regionale richiede tempo per stabilizzarsi e per lavorare nella maniera più completa possibile, soprattutto nella rete territoriale su cui dobbiamo insistere poiché anello di congiunzione finale e cruciale nel rapporto coi cittadini. Si può condividere o meno il segnale forte lanciato ieri dalla Cgil, si può discuterne ed obiettarne i numeri, ma non lasciamolo cadere nel vuoto perché questo non gioverebbe a nessuno. L’allarme, inoltre, proviene da un sindacato confederale che ha sempre partecipato ai tavoli e che anche per il senso di responsabilità dimostrato negli anni precedenti merita di essere ascoltato.

La manifestazione indetta per martedì 27 giugno sotto la sede della Regione suoni come un campanello d’allarme di un rapporto che ha bisogno di essere rafforzato. La riforma del sistema sanitario che abbiamo approvato nel 2015 in Consiglio regionale per poter funzionare ha bisogno della collaborazione delle istituzioni a tutti i livelli, del sindacato, del mondo dell’associazionismo, del terzo settore. Sarebbe sbagliato procedere in questo percorso, perno dei servizi e dei diritti alla persona, escludendo chi protesta.

La Regione faccia il primo passo avanti, invitando la Cgil al dialogo e al confronto; unica strada per raggiungere una linea d’azione congiunta, che non sia per principio né avversa alle riforme né sorda nei confronti degli operatori che erogano servizi”. È quanto dichiara Serena Spinelli, capogruppo Articolo Uno – Mdp in Consiglio regionale.

Il Centro Prelievi della Croce Rossa Italiana di Firenze, già in convenzione con la ASL, passa da una capacità di 20 prelievi al giorno a 60,andando a integrare e a potenziare in modo ancora più marcato i servizi già presenti sul territorio presso Lungarno Santa Rosa, senza sostituirli. Il Centro Prelievi della Croce Rossa di Firenze è attivo tutti i giorni dal lunedì al sabato, dalle 7.30 alle 10.00 - con e senza prenotazione - Consegna dei referti dalle ore 11.00 alle ore 19.00 e sabato dalle 7.30 alle 13.00. L’attivazione di questo ulteriore presidio ha come obiettivo quello di diminuire i tempi di attesa a favore dei cittadini.

Per l’utenza, il servizio di prelievo sarà perfettamente equivalente a quello offerto dal Servizio Sanitario Nazionale presso la ASL e gli utili della convenzione saranno totalmente reinvestiti da Croce Rossa per le attività dei propri volontari a favore dei più vulnerabili. Per coloro che preferiscono prenotare, il Centro Prelievi della Croce Rossa di Firenze permette di ottenere appuntamenti in tempi rapidi, per l’esame di campioni ematici e biologici, e tutta la refertazione si appoggia ai laboratori ASL, attraverso una convenzione attiva già da diversi anni.

Sospensione temporanea del trasferimento degli interventi chirurgici di senologia dall'ospedale di Borgo San Lorenzo al Santa Maria Annunziata a Ponte a Niccheri. La decisione è stata presa venerdì pomeriggio nel corso di un incontro chiesto dai sindaci del Mugello all'assessore al diritto alla salute Stefania Saccardi. All'incontro, che si è tenuto in Palazzo Strozzi Sacrati, hanno preso parte l'assessore, i sindaci del Mugello, la direzione dell'azienda sanitaria Toscana centro, la consigliera regionale pd Fiammetta Capirossi. Un mese fa la direzione dell'azienda sanitaria Toscana centro aveva preso la decisione di spostare gli interventi chirurgici di senologia da Borgo San Lorenzo a Ponte a Niccheri, perché gli interventi erano ben al di sotto dei numeri previsti dal decreto Balduzzi.

La decisione aveva suscitato malumori sul territorio. I sindaci si sono fatti portavoce di queste preoccupazioni e hanno chiesto l'incontro con l'assessore Saccardi. Nell'incontro di venerdì è stata dunque presa la decisione di sospendere temporaneamente la procedura di trasferimento, come presa d'atto della preoccupazione manifestata dalla cittadinanza, e di ridefinire e meglio precisare l'intero percorso senologico, con l'intento di non impoverire il territorio, ma di garantire la migliore qualità delle cure alla popolazione dell'area.

Fare un prelievo di sangue, una visita specialistica, un accertamento diagnostico, per chi ha una disabilità può essere molto più complicato che per altri. E non a causa delle barriere architettoniche, che pure ci sono, ma per quelle barriere cosiddette "invisibili", legate all'organizzazione dei servizi e alla formazione del personale. Queste barriere invisibili rendono più complicato per i cittadini disabili sottoporsi a visite, esami, terapie. Tanto da scoraggiarli, allontanarli e determinare in molti casi un peggioramento delle loro condizioni di salute.

Per andare incontro alle esigenze di salute di questi cittadini e garantire una effettiva equità, la Regione Toscana, prima in Italia a realizzarlo, ha messo a punto, in collaborazione con i coordinamenti delle associazioni per la disabilità, il programma Percorsi Assistenziali per i Soggetti con bisogni Speciali, per adeguare l'offerta sanitaria in modo da migliorare i risultati di salute delle persone con disabilità. In questi mesi sono state accolte le istanze delle persone con disabilità e delle loro famiglie, che nel quotidiano avvertivano la difficoltà delle strutture a garantire loro un'assistenza sanitaria pari a quella delle altre persone.

Da questo lavoro è scaturito il programma PASS, rivolto alle persone con disabilità di qualunque natura, in quanto è focalizzato sui loro "bisogni speciali".

Fondazione ANT e Villa Donatello hanno presentato mercoledì il progetto AccANTo per i malati oncologici assistiti a domicilio dalla Fondazione, estendendo e modificando il progetto Viver meglio, che Villa Donatello ha realizzato per le persone che vogliano migliorare il proprio stile di vita. Il progetto, partito a fine aprile, realizzato e coordinato dal Prof. Giorgio Galanti, ha lo scopo di creare un programma personalizzato di esercizio fisico e di alimentazione per i malati oncologici che stanno effettuando la chemioterapia o per coloro che sono in fase di riabilitazione dopo essere guariti da un tumore. Il programma è aperto a tutti i malati oncologici, con qualsiasi tipo di patologia tumorale e in qualsiasi fase di malattia.

Villa Donatello ospita nei suoi ambulatori il Prof. Giorgio Galanti, cardiologo e medico dello sport, il fisioterapista e la dietista che impostano un programma di attività fisica e un regime dietetico per ogni persona, che sarà seguita poi per un periodo di sei mesi gratuitamente. La collaborazione fra Fondazione ANT e Villa Donatello va avanti ormai dall’inizio del 2016, attraverso la promozione di progetti di prevenzione oncologica gratuita aperti alla cittadinanza. Nel 2016 la collaborazione ha reso possibile ad ANT offrire 387 visite dermatologiche gratuite nell’ambito del Progetto Melanoma per la prevenzione dei tumori della pelle, 307 controlli nell’ambito del Progetto Mammella per la diagnosi precoce dei tumori mammari, 555 controlli ecografici del Progetto Tiroide per l’individuazione di noduli tiroidei e 17 visite nutrizionali per migliorare l’alimentazione in ottica di benessere e prevenzione.

La sinergia tra ANT e Villa Donatello in ambito di prevenzione si rinnova nel 2017, con un fitto programma di visite gratuite già in corso. Ai progetti di prevenzione del 2016 si aggiunge il Progetto Ginecologia che prevede 80 visite nel solo anno 2017.

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