Il prossimo 15 luglio è in programma l’asta per l’acquisizione ma i tempi sono sempre più stretti e per l’Azienda Cammelli non ci sono ancora le condizioni per partecipare.
Un progetto di rilancio serio e innovativo che mira a creare una nuova eccellenza del mercato italiano ed europeo. Questo è il piano industriale per l’acquisizione ed il rilancio di Floramiata da parte dell’Azienda Agricola Cammelli. Nel progetto di salvataggio dello storico marchio florovivaistico del sud Toscana c’è tutto il know-how di una azienda leader nel settore ortofrutticolo che, però, oggi non vede ancora soddisfatte le condizioni necessarie per portare a termine l’operazione in serenità ed efficacia. E lancia un grido dall’allarme per gli oltre 130 lavoratori.
Al momento Floramiata, dichiarata fallita, è una realtà economica sofferente che rischia concretamente la chiusura: in una zona piuttosto avara di opportunità lavorative, questo minerebbe definitivamente la pace sociale di tutto il vasto territorio che gravita sull’azienda.
L’Azienda Agricola Cammelli - in vista dell'asta per l’acquisizione dell'azienda di Piancastagnaio in programma il prossimo 15 luglio - ha deciso di rendere nota la strategia di rilancio, che prevede investimenti per circa 2 milioni di euro in due anni: mantenere il core-businness sulla produzione di piante ornamentali ma, contestualmente, riconvertire alcune strutture da destinare alla coltivazione di ortaggi in fuori-suolo e alla produzione di prodotti, sempre in contro-stagione, a più alto valore aggiunto.
Uno dei capannoni presenti ospiterà un centro logistico per l’ortofrutta con celle frigorifere ed un nuovo reparto di confezionamento. Il progetto prevede anche l’implemento della produzione di piante da odori in vaso e la possibilità di riaprire il centro vendite. Infine, il centro ricerche interno, Cammelli ha già ricevuto una manifestazione d’interesse da parte della Facoltà di Agraria dell’Università degli Studi di Firenze per una sua gestione condivisa che punti all’eccellenza.
Per attuare questo piano, Cammelli è in trattativa con alcune cooperative amiatine per la gestione del lavoro: l’azienda fiorentina è consapevole che un progetto così ambizioso preveda l’impiego di un numero di lavoratori sicuramente non inferiore a quello attuale. Ma non solo: la prevista realizzazione di nuovi impianti di serre negli anni a venire permetterà l’aumento del personale impiegato. In sostanza, il piano di Cammelli mira a garantire anche la sicurezza lavorativa a molte famiglie amiatine.
Purtroppo il tempo rimasto prima della scadenza del bando potrebbe non essere sufficiente per riuscire a mettere insieme le garanzie che l’Azienda Cammelli ritiene necessarie per far partire un simile progetto. Un progetto che, sempre utilizzando la geotermia, potrebbe in futuro interessare altre zone della Toscana, soprattutto nel caso in cui sull’Amiata non si verificassero le tanto auspicate condizioni favorevoli.
L’Azienda Agricola Cammelli
Nata negli anni Cinquanta, il suo mercato è composto principalmente dalla grande distribuzione. È un’azienda che ha scommesso molto su sé stessa, anche durante questi anni di crisi, tanto tanto da riuscire a raddoppiare il proprio fatturato nel giro di tre anni. Anche nel 2016 il trend è in forte crescita.
