Saldi, partono il 5 luglio ma c'è chi gioca d'anticipo

Che i saldi abbiano inizio: in Toscana il 5 luglio

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
01 luglio 2014 13:47
Saldi, partono il 5 luglio ma c'è chi gioca d'anticipo

Il Codacons denuncia che "nelle principali città 2 negozi su 3 già applicano i saldi sui prodotti in vendita. I metodi per anticiparli: dalle scritte promozionali in vetrina ad e-mail ed sms inviati ai clienti, oltre lettere e tessere fedeltà. Il settore dell'abbigliamento e delle calzature è allo stremo e per questo si anticipano i saldi".Abbiamo fatto un giro a Firenze riscontrando su varie vetrine l'annuncio di "saldi anticipati". Qualcuno scrive direttamente "Noi abbiamo già iniziato" mentre altri propongono l'iscrizione ad una newsletter che attribuisce sconti online, mentre altri hanno attaccato direttamente i cartelli con le percentuali di sconto.

Il calendario dei saldi? 5 luglio al via in Toscana, Lazio, Piemonte e Veneto. Il 6 luglio in Lombardia, Friuli Venezia Giulia, Sardegna. Il 7 luglio in Abruzzo, Basilicata, Campania, Calabria, Emilia Romagna, Liguria, Marche, Puglia, Sicilia, Umbria e Valle d’Aosta.Problemi legati ai saldi anticipati? Cagliari la FISMO Confesercenti ha chiesto e ottenuto un incontro con il Prefetto denunciando che le anticipazioni "Creano storture nel mercato".

Davide Marcello, Presidente Confesercenti: “Il Prefetto ha capito la gravità del problema rendendosi disponibile a fare da interlocutore con le forze politiche e amministrative. Sono ormai alcuni anni che chiediamo una modifica della legge regionale sulle sanzioni da applicare nei confronti di coloro che fanno i saldi prima del periodo previsto. È chiaro che se vengono applicati 1.000 euro di sanzione a un piccolo esercizio commerciale, non ha sicuramente lo stesso peso che hanno 1.000 euro di sanzione per una grande struttura.

Chiediamo che le sanzioni vengano diversificate, con una intensificazione dei controlli e con severità nella applicazione della norma”.Saldi anticipati anche in Molise, immediata la protesta di Confcommercio Chieti. L'Associazione ha criticato la decisione della Giunta Regionale del Molise, che ha anticipato i saldi al primo luglio, e ha chiesto alla Regione Abruzzo di anticiparli a sua volta.

"A soffrire di questa partenza anticipata saranno i commercianti di Vasto e San Salvo e dei comuni abruzzesi limitrofi che, considerata la vicinanza con le città molisane, rischiano di vedere migrare gran parte della loro clientela".Uno scontro tra colleghi, tra vicini di casa, con i consumatori nel mezzo colpevoli di poter "approfittare" di un po' di concorrenza. Per le associazioni a tutela della clientela però il 'rischio fregatura' è ciò che più preoccupa e per questo le raccomandazioni non sono mai troppe.

Ecco il decalogo agli acquisti preparato da Aduc:1) Non fare acquisti, se non indispensabili, prima dell'avvio dei saldi. Nei giorni pre-saldi sarebbe opportuno fare un giro per i negozi e individuare i prodotti che potrebbero interessare, segnando i prezzi a cui vengono venduti, per poi verificare che nel periodo dei saldi il prezzo sia realmente calato;

2) Non fermarsi al primo negozio che pratica sconti, ma visitarne diversi e confrontare i prezzi esposti e la qualità della merce di riferimento: dopo non si potrà rivendicare il cambio di un prodotto perché il negozio a cento metri più in là vende lo stesso ad un prezzo dimezzato;

3) Non lasciarsi ingannare da sconti che superano il 50% del costo iniziale. Nessuno regala niente. Difficilmente un commerciante ha ricarichi superiori al 50% a meno che non si tratti di un artigiano che produca da se' e che nella determinazione del prezzo ha margini e logiche piu' ampie;

4) Ricordarsi che prezzi tipo "49,90" euro vuole dire "50,00" e non "49,00"

5) Le forme di pagamento non differiscono da quelle abituali, perché siamo in presenza di transazioni commerciali e il prezzo di acquisto non modifica le regole. Diffidare da chi impone il pagamento in contanti pur avendo esposta la segnalazione della convenzione con un istituto di carte di credito o bancomat. Si può chiedere di usufruire di questa forma di pagamento, e in caso di diniego segnalarlo all'istituto di credito, che potrebbe anche annullare la convenzione con quel commerciante.

6) Guardare le etichette che riportano la composizione dei tessuti: i prodotti naturali costano di piu', quelli sintetici meno. La percentuale di composizione puo' variare notevolmente e incidere sul costo finale;

7) I capi d'abbigliamento riportano l'etichetta con le modalità di lavaggio e conviene sempre chiedere conferma al commerciante di ciò che e' indicato: la sua esperienza può servire a prevenire spiacevoli sorprese dopo che si e' portato il capo d'abbigliamento in lavanderia;

8) Essere pignoli. Di un capo verificare se e' di pura lana vergine o di lana. La seconda lana può essere riciclata, la prima no. Di un capo di cotone chiedere la provenienza: i prodotti provenienti dai Paesi asiatici possono essere trattati con pesticidi o antimuffe che al contatto con la pelle possono provocare allergie;

9) Diffidare dei capi d'abbigliamento disponibili in tutte le taglie e/o colori: e' molto probabile che non sia merce a saldo, ma immessa sul mercato solo per l'occasione e quindi con un finto prezzo scontato;

10) Diffidare dei negozi che espongono cartelli tipo "la merce venduta non si cambia": esistono regole precise del commercio che impongono il cambio della merce non corrispondente a quanto propagandato o perche' difettosa. Il fatto di essere in saldo, non significa che queste regole non siano valide. Ricordarsi che non esiste il diritto di recesso negli acquisti fatti in un esercizio commerciale: per cui se si e' sbagliata la taglia o si e' semplicemente cambiato idea, e' solo la disponibilita' del commerciante che puo' ovviare al problema, ma non c'e' un diritto del consumatore.

In evidenza