Saldi in Toscana, bilancio negativo della prima settimana

Tinti (Confesercenti): "Percentuale di decremento rispetto al 2019 fra il 50 e il 60%"

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
07 agosto 2020 15:58
Saldi in Toscana, bilancio negativo della prima settimana

Una partenza decisamente con il freno tirato quella dei saldi estivi 2020 iniziati sabato 1 agosto anche in Toscana. Seppur con qualche differenza fra zona e zona, il segno negativo è quello che accumuna l’intero territorio regionale.

“I segnali sono univoci. Dalla Costa alla montagna, dalle colline alla città, la prima settimana di saldi si è caratterizzata per una percentuale di decremento rispetto al 2019 fra il 50 e il 60%, spiega Fabio Tinti, Presidente nazionale di Fismo, la categoria delle imprese moda Confesercenti. Un dato negativo, frutto di problematiche oggettive quale la situazione economica complessiva, così come di una maggior cautela dei cittadini nelle spese, come dimostra anche la media degli scontrini che per un 40% sono inferiori ai 50€ ed un 45% fra i 50 ed i 100€”.

Oltre il 50% degli esercizi ha praticato saldi con uno sconto fino al 30%, mentre il 32% è arrivato fino al -50%. Quasi il 50% dei clienti ha mostrato una notevole prudenza negli acquisti con una diminuzione rispetto al 2019 fino al 50% delle quote destinate a tale scopo. La possibilità di aver avuto il mese di luglio per vendite promozionali non ha certamente potuto compensare gli oltre due mesi di lockdown né aiutato l’inizio dei saldi.

Ha anche pesato il fatto, soprattutto nei centri urbani e nelle città d’arte, che il primo fine settimana dei saldi abbia coinciso con i giorni con le più alte temperature fin qui registrate e sia stato il primo a “bollino rosso”.

“Dobbiamo guardare avanti – ha poi concluso Tinti - pur in presenza di una situazione tutt’altro che facile sulle quale l’intervento concreto delle istituzioni, con atti adeguati al momento, è atteso in forma più energica e veloce rispetto al recente passato. C’è anche bisogno di un sistema del credito che diventi partner dello sviluppo e non ostaggio della burocrazia”.

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