RSA: in corso le visite dei team Covid

Avviata la sorveglianza avanzata. 3.000 ospiti già sottoposti a screening infermieristico dall'Azienda Usl Toscana nord ovest. Cgil e Spi Cgil Firenze: “Investire su un nuovo modello”.

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
18 aprile 2020 18:29
RSA: in corso le visite dei team Covid

Firenze, 18-4-2020 - La pandemia Covid19 ha fatto venire alla luce, purtroppo al prezzo di perdite di vite umane, enormi carenze su politiche sanitarie e sociali. Quello che sta accadendo nelle Rsa anche nel nostro territorio è anche il frutto di un deficit d’attenzione e di visione che il pubblico avrebbe dovuto esercitare, da anni, sulle politiche per la cura degli anziani e delle persone non autosufficienti.

L’Azienda USL Toscana nord ovest ha avviato dal 16 aprile un programma  di sorveglianza specialistica avanzata per le persone assistite nelle strutture socio-sanitarie, a partire dalle RSA. ll programma denominato “Sorveglianza COVID LTC - Long Term Care”, ha previsto in una prima fase lo screening infermieristico delle persone assistite in RSA, condotto mediante l’applicazione della scala per la validazione dell'instabilità clinica dei pazienti presenti nelle RSA, positivi e non al COVID. Sulla base di questa valutazione, registrata su un applicativo sanitario dedicato, è stato attivato un team COVID composto da medico specialista dell'emergenza e infermiere, coordinati dal 118, per una valutazione approfondita dei casi risultati a maggior rischio di evoluzione clinica negativa.

“Nella seconda settimana di aprile - spiega il direttore sanitario dell’Azienda USL Toscana nord ovest Lorenzo Roti - sono state sottoposte a screening infermieristico oltre 3 mila persone assistite nelle strutture residenziali. Grazie all’incrocio tra le valutazioni infermieristiche ed i risultati dei tamponi condotte sulle singole persone assistite, insieme all’elaborazione dei dati relativi alle verifiche condotte in tutte le 104 strutture socio-sanitarie e tutt’ora in corso, l’unità di crisi aziendale ha pianificato gli interventi dei team COVID, composti da un medico ed un infermiere del 118 o delle strutture di Pronto Soccorso.

Il team COVID si reca nelle strutture residenziali per condurre, sui pazienti selezionati, un approfondimento clinico che prevede esame obiettivo, ecografia polmonare, eventuale emogas analisi e rivalutazione dei parametri vitali. Così facendo anche agli ospiti delle RSA si è dato accesso, direttamente elle strutture di residenza, ad un esame approfondito specialistico per diagnosticare problemi polmonari e di saturazione riconducibili ad infezione da Covid e meritevoli di attenzione per un’eventuale presa in carico in Cure Intermedie od in ospedale. Le missioni sono partite da giovedì 16 aprile ed hanno già riguardato 5 strutture RSA in Lunigiana, 2 in Valdera ed 1 a Pisa, per un totale di 78 persone visitate, di cui 2 inviate a ricovero ed 1 segnalata per presa in carico da parte dell’agenzia di Continuità ospedale-territorio ed invio a cure intermedie. Per tutti gli altri pazienti è stata effettuata una relazione approfondita con indicazioni diagnostico-terapeutiche utili ai medici di famiglia ed alle USCA, nonché al personale infermieristico delle strutture socio-sanitarie. Entro al fine della prossima settimana saranno effettuate tutte le visite alle RSA delle Zone della Valdera, Apuane, Versilia, Valle Del Serchio e Piana di Lucca. A livello aziendale la regia di queste azioni è a cura dell’unità di crisi, che pianifica le missioni sulla base dei dati clinici ed organizzativi raccolti nelle ultime settimane grazie all’attivazione congiunta del personale del sociale, medico ed infermieristico delle zone, con lo staff qualità e sicurezza a supporto. Le elaborazioni quotidiane dei dati permettono inoltre all’Azienda di aggiornare in tempo reale l’organizzazione ed eventuale estensione del servizio, intervenendo laddove è necessario migliorare la sicurezza delle cure e l’appropriatezza dei setting in cui sono assistiti le persone anziane non autosufficienti, per le quali è necessario mantenere il massimo impegno per la prevenzione e gestione del rischio COVID nel medio-lungo periodo”.

Per fare questi esami vengono impiegate tecnologie e tecniche innovative come l’ecografo portatile che consente di fare eco-polmonare da parte di medici specialisti qualificati, selezionati per questa attività dai direttori delle Centrali 118 e dal capo area dell’emergenza. Medico ed infermiere del team, sulla base dei risultati della visita registrati tramite un tablet sullo stesso applicativo in cui viene effettuato lo screening infermieristico, invia le persone con sintomi sospetti verso il ricovero ospedaliero o in struttura di cure intermedie, lasciando nella struttura socio-sanitaria le persone assistite in condizioni stabili con indicazioni di follow-up al medico di medicina generale o all’USCA di riferimento.

"Le polemiche di questi giorni, sulle responsabilità fra gestori delle Rsa e controllori, rischiano di sviare l'attenzione su quale dovrà essere il modello per il futuro per la salute degli anziani, su cui dovremmo cominciare a discutere -intervengono Giancarla Casini (Cgil Firenze), Fulvio Tanini (Spi Cgil Firenze)- Lo dovremmo fare traendo insegnamento da quello che sta succedendo, mettendo in campo interventi molteplici che aiutino a salvaguardare la salute delle persone con fragilità, tenendo conto dell'aumento dell'invecchiamento della popolazione e delle conseguenze del Covid 19 in materia di distanziamento e non solo. Questa tragedia ci ha insegnato molto, forse l’insegnamento più importante è che dobbiamo superare la logica di un sistema troppo incentrato sugli ospedali e dobbiamo invece investire risorse economiche, umane e di progettualità sul territorio. Cosa si può e si deve fare prima di arrivare in Rsa? Come e quanto investire su Silver housing, centri diurni, assistenza domiciliare, telemedicina, che sono solo alcuni degli interventi possibile per aiutare le persone anziane prima di ricorrere alle RSA. E' necessario investire su un nuovo modello di Rsa, ma è ancora più necessario analizzare due temi di fondo: quale deve essere il ruolo delle Rsa? Sanitario o socio-sanitario? Quali le norme sull'accreditamento? Questi per noi sono i temi su cui cominciare, quanto prima, un confronto con tutti gli attori istituzionali".

“È vergognoso leggere su Facebook le parole del governatore Rossi che, mentre la Procura di Firenze, dopo quelle di Prato e Pistoia, apre le indagini per capire cosa sia accaduto nelle RSA della nostra regione, già punta il dito contro i gestori privati, accusandoli di essere stati loro ad aver fallito. Il governatore sa forse già come andranno a finire le indagini? Viceversa farebbe meglio a tacere, visto che nelle RSA toscane pare vi siano oltre 320 contagi evitabili e più di 100 morti e che il 92% del sistema sanitario è direttamente o indirettamente collegato alla gestione pubblica”.

Così Francesco Torselli, coordinatore regionale di Fratelli d’Italia, in risposta alle parole pubblicate su Facebook dal governatore Rossi. “A Firenze e in Toscana - conclude Torselli - nonostante l’ostracismo ideologico della sinistra, esistono decine di eccellenze private alle quali andrebbe solo detto ‘grazie' per l’impegno profuso, ovviamente a fianco del sistema pubblico, in questo delicato momento. Certo, da uno che rimpiange il Partito Comunista del 1948, quello per intenderci che osannava Stalin e che taceva di fronte alla pulizia etnica perpetrata da Tito ai danni degli italiani sul confine orientale, cosa possiamo aspettarci?"

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