Fridays for Future: sulla rotta giusta? Parrebbe

Forse sì, si può davvero dire, con il vecchio Bob: "the times they are a-changin’!". Il racconto e le immagini del bagno di folla alla manifestazione contro i cambiamenti climatici

Girolamo
Girolamo Dell'Olio
27 settembre 2019 20:03

Una specie di magia stamani, a Santa Maria Novella, per il Fridays for Future a Firenze. Un’improvvisa, imprevedibile e esagerata fioritura di creatività. Mai vista una manifestazione così ricca di messaggi, di cartelli, di colori. Mai vista una partecipazione così fresca, allegra e intergenerazionale. Centinaia e centinaia di ragazze e ragazzi delle medie e delle superiori (ma c’era anche almeno uno striscione dell’Università). E frotte di classi delle scuole primarie, organizzatissime, con le loro insegnanti e i loro bravi strumenti: laboratori per terra, in piazza, dove si finivano di disegnare sogni e proteste. E tanti gruppi familiari, coi bambini piccini così! Commovente da com’era bella.

Ho imparato alcune cose. Che oggi i piccoli insegnano ai più grandi. E hanno riconquistato gli strumenti della comunicazione sociale autentica, originale. L’artigianalità dell’espressione, la ricca povertà della carta e del cartone tagliati a mano, e della scrittura e del disegno ! Varietà, invenzione, scherzo, ironia, personalità. L’opposto di quelle noiosissime bandiere, fischietti e cappellini tutti uguali delle stanche cerimonie rituali di partiti e sindacati… Non solo: quest’ultima generazione parla e scrive anche in ottimo inglese (ho visto addirittura un testo in perfetto slang americano, ain’t gonna…).

Detesto lo sfoggio di anglicismi (spesso e volentieri storpiati nella pronuncia) che alligna in radio e tv, o anche nel chiacchierare – tirandosela - fra noi, quando disponiamo di ottime parole nella nostra lingua madre. Ma qui si tratta d’altro: finalmente, la raggiunta capacità di relazione col mondo nell’odierna lingua internazionale, quella che una volta il latino, poi il francese…

Che manifestare in allegria è troppo più bello! La festosità di questi ragazzi, di tutte le età, mette le ali al cuore. La musicalità, le cadenze, i ritmi delle esclamazioni degli incontri e degli abbracci che si moltiplicavano in piazza – ben altra cosa dai cori monotoni, duri e puri, delle manifestazioni dei ‘grandi’ – lasciavano una traccia di ammirato stupore anche fra gli agenti di Polizia che, in piedi ma finalmente rilassati e intrigati accanto ai loro furgoni, semplicemente si lasciavano sommergere da questo fiume di positività. E poi, nell’angolino magico lì sotto la loggia delle ex Scuole Leopoldine, il gruppo jazz che dava la colonna sonora al tutto: la ciliegia sula torta.

Chiaramente, per chi scrive è stato bello anche ritrovare – fisicamente – vecchi amici, studenti, compagni di vita, di lavoro e di battaglie. E un po’ faticoso scoprire, da sessantottino dismesso, che il cartello che anch’io mi ero inventato non aveva senso tenerlo appeso al collo, come si faceva una volta. No. Qui dovevi condividere la straordinaria energia che questa manifestazione sprigionava: tenerlo alto – come tutti gli altri – sulla tua testa!

N.B.: grazie alla cortesia dell’Hotel “L’Orologio”, per l’ospitalità accordata agli scatti dall’alto.

Chi desiderasse chiedere di cancellare, o ricevere in buona risoluzione, qualcuna delle foto pubblicate, scriva a girdelcon@gmail.com.

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