Rossi: "I lavori fatti hanno salvato la Toscana dall'alluvione"

Il presidente della Regione: "Senza il bacino della Roffia e la ripulitura e armatura della foce dello Scolmatore, e altri lavori fatti negli ultimi anni, a Pisa, durante il picco della piena, durato più di 12 ore, sarebbero transitati 2600/2700 metri cubi al secondo". Nubifragi di luglio ad Arezzo e Siena: già spesi 2,5 milioni

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
19 novembre 2019 19:10
Rossi:

FIRENZE - "I lavori che abbiamo fatto, come Regione, hanno salvato la Toscana dall'alluvione. Senza il bacino della Roffia e la ripulitura e armatura della foce dello Scolmatore, e altri lavori fatti negli ultimi anni, a Pisa, durante il picco della piena, durato più di 12 ore, sarebbero transitati 2600/2700 metri cubi al secondo. Praticamente sarebbe stata alluvione. I lavori che abbiamo fatto hanno salvato la Toscana dal disastro".

Così il presidente della Regione, Enrico Rossi, sulla emergenza maltempo che ha colpito la Toscana.

Lo stesso governatore oggi si è recato ad Arezzo come commissario per gli interventi in seguito agli eventi alluvionali del 27 e 28 luglio scorso: "Dai nubifragi del luglio scorso ad oggi - ha detto - abbiamo speso 2,5 milioni di euro per i lavori di ripristino di strade, argini e per le ripuliture. Adesso è momento di dare il via alla seconda fase, quella in cui potremo richiedere a Roma un primo stanziamento fino a 5.000 euro per i danni ai privati e fino a 20.000 per quelli alle attività produttive. Abbiamo poi calcolato che servono circa 15 milioni di euro (12 nell'aretino e 3 nel senese) per realizzare le opere che permettano di garantire una maggiore sicurezza per i cittadini delle provincia di Arezzo e Siena".

Rossi ha presieduto una riunione con i rappresentanti delle province di Arezzo e Siena e con quelli di 14 comuni aretini e di 12 amministrazioni locali senesi.

"La dichiarazione nazionale di stato di emergenza - ha aggiunto Rossi - ci consente di agire con maggiore velocità rispetto alle procedure ordinarie. È per questo che conto di dare il via ai primi cantieri entro la primavera prossima. Nel frattempo c'é tempo fino a Natale per presentare le richieste di danni che riguardano privati ed imprese. Invito perciò i Comuni a trasmetterle in tempi brevi alla Regione. Nel frattempo continueremo ad essere presenti in queste zone perché si tratta di garantire la sicurezza dei cittadini".

Così il presidente ha dato appuntamento ai presenti tra due o tre settimane per un nuovo incontro nel corso del quale saranno presentati e discussi l'elenco delle opere necessarie e i relativi tempi di realizzazione.

Da parte sua l'assessore regionale al governo del territorio, Vincenzo Ceccarelli, ha sottolineato come i lavori fatti negli anni, di regolazione, contenimento e manutenzione, abbiano evitato danni maggiori.

"I risultati - ha precisato Ceccarelli - sono ben visibili e il coordinamento tra Regione, Protezione civile ed Enti locali ha funzionato a dovere. È la dimostrazione che la Toscana si è attrezzata in maniera adeguata, ha un sistema che funziona e sono tanti gli interventi fatti e quelli in corso di realizzazione".

In particolare si tratta di 17 interventi in somma urgenza per un totale di 1,1 milioni di euro gestiti dai Consorzi e dal Genio civile sui corsi d'acqua, dall'Arno, al Vingone, all'Elsa e ad altri 24 tra torrenti, rii e fossi e di 83 interventi (di cui 81 già conclusi) gestiti dagli enti locali aretini e senesi per un valore complessivo di 1,4 milioni di euro.

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