​Robur: cassa integrazione e ipotesi autofinanziamento per un futuro sostenibile

La possibile copertura degli stipendi, per 9 settimane da parte del governo, apre una strada. Serve, però, un cambio di mentalità:anche dell'ambiente

Giuseppe
Giuseppe Saponaro
11 maggio 2020 16:26
​Robur: cassa integrazione e ipotesi autofinanziamento per un futuro sostenibile
La presidente Durio con due piccoli tifosi durante un match al Franchi

31 marzo. E' passato più di un mese da quando la presidente Durio ha parlato, pubblicamente, in una sorta di conferenza stampa via web riportata su youtube e sul sito ufficiale della società. Tanto tempo.

Già da allora, si era ben intesa la sua posizione: priorità all'emergenza sanitaria con opzione "eventuale ripresa del campionato" davvero remota. I fatti le hanno dato ragione.

Sul resto, solo una novità di rilievo. Pendono ancora gli stipendi di inizio anno anche se la lieta novella arriva dal governo che dovrebbe aver concesso la cassa integrazione in deroga ai calciatori con un tetto stipendiale annuo di 50 mila euro. Tradotto significa che, per nove settimane, gli stipendi saranno garantiti dallo stato.

Una reale boccata d'ossigeno per quelle realtà, come la Robur, attualmente in difficoltà. Sembra essere stata profetica, la presidente che disse: “una soluzione nel rispetto dei ruoli e delle persone deve essere trovata. Uscire indenni da questa situazione credo non sia possibile”.

Finalmente, anche i tifosi possono intravedere la classica "luce in fondo al tunnel" anche se, giustamente, chiedono alla società rassicurazioni o, forse, ancora di più, chiarezza.

Lo ha fatto il tifo organizzato con gli interventi di Lorenzo Mulinacci presidente dei “Fedelissimi” e attraverso il comunicato stampa ufficiale dei “Figli di Siena” e dei “Non Tesserati Siena”. L'esigenza, più che mai, emerge oggi anche leggendo le pagine Facebook con i commenti di chi ama la squadra bianconera e vuole lasciare ai social, come una sorta di testimonianza, la sua idea.

Potrebbe essere l'occasione per ripartire più sani e più forti di prima” diceva ancora la presidente Durio. Capiamo, allora, come si può fare anche alla luce di quanto sta accadendo in queste ore.

E' chiaro che, in una situazione come questa, dove molte realtà imprenditoriali vivono un momento di difficoltà, di crisi, di, seppur momentanea, carenza di liquidità,  una soluzione radicale, anche per il calcio di serie C, va trovata. Ne va del suo futuro.

Un futuro che bussa già alla porta presentandosi con il vestito della domenica: quello del “virtuoso”. Ecco perché crediamo che, una delle ipotesi praticabili per una società già in difficoltà, sia quella di mirare all'autofinanziamento. In pratica, coprire tutti i costi della propria gestione con i ricavi per far si che non ci siano disavanzi. Strada non semplice ma percorribile.

Certo, andranno rivisti gli obiettivi, riconsiderati i parametri ma, per molte delle società calcistiche, nel post “covid 19”, questa può essere l'unica via che non sbuchi in bui e chiusi cunicoli.

Lavorare sul botteghino, sul marchio, sugli sponsor, sui diritti televisivi: cercare di aumentare le entrare. Limitare le uscite e misurarle sempre alla luce delle prime. Puntare sui "calciatori in erba", sul calcio in periferia, sui campi di provincia. Osservare gli atleti più piccoli, coltivare la loro passione e fare in modo che possano costituire bacino essenziale per la prima squadra. In altre parole, poter far conto su un settore giovanile "fucina" di talenti. 

Nello stesso tempo, far comprendere all'ambiente che il calcio non può e non deve essere quello di prima. Dimentichiamo ciò che è stato preferendo la concretezza ai sogni, i progetti sani a quelli ambiziosi. 

Questo potrebbe essere il futuro. Anche dalle nostre parti.

Parleremo di questo e tanto altro durante la puntata di "Dimmi la tua sulla Robur", in diretta facebook, domani alle ore 18.30, sulla pagina del gruppo "Robur Siena". 

Nove da Firenze esprime le sentite condoglianze alla famiglia del giovane calciatore Andrea Rinaldi.

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